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Coronavirus, il Kazakistan ha un suo vaccino: il QazCovid

di Alessandro Grandi

Un anno di lavori e sperimentazioni, alta attività immunogenica e nessun effetto collaterale: si vaccina il Ministro della Salute

Si chiama QazCovid ed è il vaccino contro il Covid prodotto dal Kazakistan, grazie al lavoro del suo centro di ricerca, il Research Institute for Biological Safety Problems. In questo modo il Kazakistan è uno dei pochi paesi al mondo ad avere un vaccino autoctono.

Le sperimentazioni hanno consentito di stabilire che l'efficacia si aggira intorno al 96 percento e le prime 50mila dosi sono già pronte per essere utilizzate. Anzi, la prima è già stata inoculata al Ministro della Salute kazako, Alexei Tsoi, che dopo l'iniezione ha fatto sapere di sentirsi molto bene.

C'è dell'altro. Il Kazakistan, che fino a pochi giorni fa ha prodotto il vaccino russo Sputnik, ha già fatto sapere di essere in trattativa con aziende turche per la produzione delle prossime forniture.

Come altri vaccini anche quello kazako dovrà essere somministrato in doppia dose con 21 giorni di attesa fra la prima e la seconda puntura. Anch'esso deve essere conservato in frigo, ma ne basta uno 'normale' e non specifico, alla temperatura compresa fra gli 8 e i 10 gradi centigradi. Il vaccino può essere immagazzinato e conservato per poco meno di un anno. In fase di sperimentazione il QazCovid non ha dato alcun segno di effetti collaterali.

Soddisfazione è stata espressa dalle autorità kazake che hanno fatto sapere di essere orgogliose del lavoro dei propri ricercatori. Lavoro che su questo vaccino è andato avanti per un anno circa, essendo iniziato nel marzo 2020.

La notizia non è di poco conto. Con questo vaccino il paese può ritagliarsi un ruolo di estrema importanza nel panorama internazionale soprattutto se riuscisse a rientrare nei programmi delle Nazioni Unite e dell'Oms. Non solo, grazie ai siti di produzione di alto livello presenti nel Paese, il QazCovid potrebbe ben presto diventare uno dei protagonisti della campagna vaccinale mondiale. Non meno importante, poi, la possibilità allo studio di inviare il vaccino gratuitamente nei paesi più bisognosi. In questo caso si accantonerebbe l'aspetto meramente economico a favore di quello umanitario, che garantirebbe, però un elevato prestigio internazionale. In ogni caso ci vuole ancora un po' di attesa anche se i tempi sono maturi.
In Kazakistan i casi totali di Coronavirus sono stati poco più di 362mila e i decessi 3.320, i guariti più di 315mila.