Coronavirus

Astrazeneca, dal Covid alla trombosi: ecco che cosa c'è dietro al ritiro

di Redazione

L’azienda farmaceutica anglo-svedese ha ritirato dal commercio il vaccino Vaxzevria: "Disponibile una varietà più recente per debellare il virus"

Astrazeneca ha iniziato il ritiro del vaccino anti Covid-19 in tutto il mondo

Astrazeneca ha annunciato di ritirare definitivamente dal commercio il proprio vaccino contro il Covid-19. La decisione giunge a causa di “un’eccedenza di vaccini aggiornati disponibili” che prendono di mira nuove varianti del virus. Lo riporta Il Corriere.it.

 L’ annuncio segue la recente decisione della società farmaceutica di marzo 2024 di ritirare volontariamente l’autorizzazione all’immissione in commercio nell’Unione Europea.

Il 7 maggio l’Agenzia europea per i medicinali ha emesso un avviso secondo cui il vaccino non è più autorizzato all’uso.

Le motivazioni

Già da tempo AstraZeneca aveva sospeso la produzione del vaccino a livello globale, concentrandosi su altri prodotti farmaceutici. Tuttavia, finora il ritiro dal commercio non era stato formalizzato. Ora, con una nota ufficiale, l'azienda farmaceutica anglo-svedese ha confermato che non commercializzerà più il proprio vaccino.

Astrazeneca  ha affermato che la decisione è stata presa perché ora è disponibile una varietà di vaccini più recenti che sono stati adattati per colpire le varianti di Covid-19. Ciò aveva portato a un calo della domanda del vaccino AstraZeneca, che non viene più prodotto né fornito.

L’azienda sottolinea come “gli sforzi sono stati riconosciuti dai governi di tutto il mondo e sono ampiamente considerati come una componente fondamentale per porre fine alla pandemia globale”.

Per produrre il vaccino è stata utilizzata una versione indebolita dell’adenovirus (incapace di replicarsi e innocua per l’organismo umano), nella quale è stato inserito il materiale genetico della proteina Spike di Sars-CoV-2. Una volta somministrato il vaccino, l’adenovirus penetra nel nucleo della cellula dove fornisce il codice genetico per produrre la proteina Spike.

In questo modo le cellule T attivano la risposta immunitaria e la produzione di anticorpi specifici contro il virus. Il vaccino Vaxzevria viene somministrato in due dosi, nel muscolo del braccio: la seconda deve essere somministrata nel corso della dodicesima settimana e comunque a una distanza di almeno dieci settimane dalla prima.

Quali sono i possibili effetti collaterali?

Ad aprile 2021 il Comitato di sicurezza dell'Ema (Pharmacovigilance Risk Assessment Committee, Prac) ha affermato che il vaccino Vaxzevria può dare un effetto collaterale molto raro: si tratta della trombocitopenia trombotica immunitaria indotta da vaccino (vaccine-induced immune thrombotic thrombocytopenia, Vitt). 

La maggior parte dei casi segnalati si è verificata in persone di età inferiore a 50 anni (soprattutto donne), entro due settimane dalla vaccinazione. 

Il Comitato ha analizzato 62 episodi di trombosi del seno venoso cerebrale e 24 di trombosi della vena splancnica (nell’addome) segnalati nel database sulla sicurezza dei farmaci dell'UE (EudraVigilance) al 22 marzo 2021, 18 dei quali con esito fatale. I casi provenivano principalmente dai sistemi di segnalazione spontanea europei e del Regno Unito, dove circa 25 milioni di persone avevano ricevuto il vaccino Vaxzevria.

La situazione in Italia

Dopo le prime evidenze di una possibile associazione tra vaccino AstraZeneca e trombosi trombocitopenica, a inizio maggio 2021 il Comitato tecnico-scientifico Covid suggerisce di riservare le somministrazione del vaccino ai soggetti dai 60 anni in su. I casi di trombosi trombocitopenica si verificavano per lo più in persone under 50, preferibilmente donne.

Il 10 giugno 2021 la tragedia: una ragazza di Genova di 18 anni, Camilla Canepa, muore 16 giorni dopo aver ricevuto il vaccino AstraZeneca durante uno degli open day organizzati dalle Regioni per vaccinare su base volontaria chi non fosse ancora nei gruppi di cittadini che per età e situazione clinica venivano vaccinati con priorità. In quel periodo c’era scarsità di vaccini, soprattutto a mRna, e in Italia morivano centinaia di persone al giorno per Covid. In relazione alla morte di Camilla Canepa, oggi sono indagate cinque persone.

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