Coronavirus

Calabria, Gino Strada: "Conte non mi ha mai offerto il ruolo di commissario"

Il fondatore di Emergency: "Se l’Italia sposta verso il privato 25-30 miliardi di bilancio, non dobbiamo stupirci se poi arriva la ‘ndrangheta"

Calabria, Gino Strada: "Conte non mi ha mai offerto il ruolo di commissario"

Gino Strada è stato uno dei nomi più chiacchierati nelle ultime settimane. Sembrava lui l'uomo giusto per fare il commissario alla Sanità in Calabria, ma così non è stato, anche se il fondatore di Emergency collaborerà con a sua squadra, magari gestendo interamente un ospedale della Regione. "No, non mi hanno offerto quella carica - spiega Strada a Repubblica - ma quando ho visto che girava la candidatura di Rosi Bindi mi son messo le mani nei capelli: da lei è iniziato lo slittamento verso il privato. Una volta la Sanità Pubblica era un dogma. Poi come è successo in modo macroscopico qui, il pubblico ha perso, i servizi sanitari sono stati depauperati, chiusi gli ospedali, tagliato l’organico. E gli stessi medici si sono trasformati in imprenditori di se stessi, all’interno degli ospedali. Del resto Conte mi ha detto: ho parlato con Macron, per prima cosa mi ha chiesto della Calabria".

"Entro domani incontro il commissario Longo. Ma se l’Italia sposta verso il privato 25-30 miliardi di bilancio, non dobbiamo stupirci se poi arriva la ‘ndrangheta. La Salute non è più un diritto, ma un bene di mercato, legale e illegale. E le truffe alle Asl non sono un’esclusiva calabrese. La mia associazione - prosegue Gino Strada a Repubblica - lavora già a Polistena, nella Piana di Gioia Tauro. Insieme a Libera gestiamo un bene confiscato, con l’appoggio del Comune. Siamo in un’area con tendopoli e accampamenti improvvisati con il cartone per i braccianti, cose che ho visto solo in Sudan, con un altro clima però. Alcuni ci hanno detto: stavamo meglio a casa nostra".