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Coronavirus
Covid, aumento dei casi tra i detenuti: sono 1.017 i positivi

In controtendenza rispetto all’andamento del virus nel Paese, salgono i contagi da coronavirus fra i detenuti, tra i quali si contavano alla data di ieri sera ben 1.017 positivi, secondo i dati censiti dall’ufficio attività ispettiva e di controllo del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria". Lo dichiara Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa Polizia penitenziaria, spiegando invece che "continua a calare il numero degli affetti da Covid-19 negli operatori, che si attestava, sempre alla data di ieri sera, a 852 positivi (il Dap non fornisce più, però, il dato sugli operatori sanitari contagiati). Quest’ultima circostanza, peraltro, sembra confermare una tendenza inversa fra popolazione libera e detenuta”. 

 La situazione complessiva, secondo il sindacalista, "considerata anche l’assoluta prevalenza del numero degli asintomatici, è ancora sotto controllo, ma la propagazione del virus non si arresta e, anzi, sembra aumentare fra i detenuti a dispetto di ciò che avviene nel Paese e, in questa fase, anche fra gli operatori". Per quanto riguarda appunto i detenuti, destano "particolare preoccupazione", afferma ancora De Fazio, i "focolai di Trieste (85), Sulmona (83), Milano Opera (79), Bologna (64), Monza (57), Busto Arsizio (56), Tolmezzo (54) e, in ragione della contenuta dimensione del carcere, anche Lucera (36). Fra gli operatori, invece, il numero più elevato di contagiati continua a registrarsi a Napoli Secondigliano (50)”.  

Tutto questo, prosegue il leader della Uilpa Pp, "deve indurre non solo a continuare a tenere alta la guardia, ma soprattutto ad adottare per tempo misure ulteriori pure per contenere la preannunciata, e ormai certa secondo la comunità scientifica, terza ondata del contagio, considerando anche la circostanza che in carcere, fra i detenuti, non sembra attenuarsi la seconda: sarebbe secondo noi utile e interessante provare a calcolare l’indice di contagio (Rt) in carcere e soprattutto, al di là della meritoria opera, pur con qualche eccezione territoriale, del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria - conclude De Fazio - urgono interventi governativi che muovano principalmente verso tre direttrici: deflazionamento della densità detentiva, potenziamento e migliore equipaggiamento della Polizia penitenziaria e rafforzamento del servizio sanitario espletato in carcere”

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