Coronavirus

Covid, collasso Campania? Il medico Di Silverio:“Gestione sanitaria criminale"

di Antonio Amorosi

Campania al limite. Se non c’è organizzazione “i medici sono lasciati a loro stessi e la popolazione si riversa in ospedale”, parla il medico che…

“La gestione sanitaria di questa seconda ondata è stata criminale”, spiega ad Affaritaliani il dottor Pierino Di Silverio, dirigente medico presso l’Azienda ospedaliera dei Colli Monaldi di Napoli e responsabile nazionale giovani di Anaao-Assomed, associazione di dirigenti e medici, “e anche più criminale lo scarica barile con ricerca di capri espiatori per non ammettere le inadempienze e le incompetenze. In tutto questo iniziano a scarseggiare le bombole di ossigeno anche nelle farmacie. Per la serie… curatevi a casa!... Sì, con la tisana della nonna!”.               

La Campania è lo specchio dell’Italia più debole che affronta il Covid.

La sanità territoriale è fragilissima. Tutta l’emergenza si riversa negli ospedali. I posti letto sono insufficienti, con l’effetto di mandare al collasso le strutture. Il sindaco di Napoli Luigi De Magistris negli scorsi giorni: “Le ambulanze sono utilizzate come letti di reparto, macchine in fila fuori gli ospedali per attendere cure che non arrivano, persone che rischiano di morire perché non ricevono adeguata ed immediata assistenza, positivi sintomatici spesso abbandonati presso le proprie abitazioni…”.

Con la degenerazione del sistema l’unica strada perseguibile sarà poi il famigerato lockdown. Ma con quali effetti?

Nell’occhio del ciclone le strutture ospedaliere centrali. Ma fino ad ora il governo ha lasciato la regione zona gialla, cioè area a rischio moderato (non a rischio massimo come le zone rosse o a rischio alto, le zone arancione). In precedenza il governatore Vincenzo De Luca aveva adottato provvedimenti più restrittivi del Governo nazionale. Ma all’ultimo Dpcm di Conte ha ammesso: “È una linea poco responsabile e soprattutto poco efficace dal punto di vista dei risultati”.

Il governatore De Luca, e potrebbe farlo, non si è assunto però la responsabilità di irrigidire le misure governative ne è stato in grado di predisporre aiuti per alleggerire la situazione. Ha da tempo imposto ai medici pubblici di non parlare con la stampa. Ma noi abbiamo raccolto la voce del dottor Pierino Di Silverio.

 

Dottore… che sta succedendo davvero? Le immagini che vediamo tutti i giorni in tv sono terribili…

“Il quadro è drammatico in quanto si continuano a sottrarre posti alla degenza e alle cure ordinarie per destinarli al Covid. Vivremo una seconda pandemia forse anche più grave di quella attuale ...la pandemia post Covid”.

Si è creato un tale accentramento sul Covid che le persone non possono essere curate?

“Oramai siamo una sanità Covid dipendente. Peraltro stiamo ancora attendendo di capire come risolveranno il problema del personale. Oltre che con precettazione coatta di quello attuale in qualunque disciplina. Forse sarebbe il caso si assumere, come richiesto da noi tempo fa con contratti degni di questo nome? 300 specializzandi pronti… ma non utilizzano il decreto Calabria (che assegna risorse e poteri per far fronte anche alla carenza di assunzioni, ndr), 40 neospecialisti in anestesia… ma non fanno concorsi. Potrei continuare ma mi fermo qui per non tediarla”.

Le cure ordinarie sono quindi bloccate?

“Dal 16 ottobre sono sospese le attività. Sono salvaguardate solo quelle oncologiche e urgenti”.

Vedo il dato che pubblica oggi la Regione. In tutto circa 90.000 positivi, 3.120 in un giorno e 410 sintomatici, 191 in terapia intensiva. Con una sanità moderna ed efficiente non sarebbe un problema gestire…

“Siamo messi così. Sono 191 i posti occupati. Il problema è quanti posti sono disponibili. Quello che la Regione dice non trova riscontro con la realtà”

Oddìo… scrivono 590 posti letto disponibili in terapia intensiva…

“Perché loro parlano di posti ‘attivabili’… ‘attivabili’ e intanto le ambulanze sono davanti ai Pronto Soccorso e non sanno dove portare i pazienti”.

Ma allora come è possibile dire un cosa del genere se non sanno dove portare i pazienti?

“Esatto”.

…Uhm e ci sono ancora i percorsi separati, covid e non covid o sono saltati anche quelli?

Ormai nei Pronto Soccorso stanno saltando quei pochi che esistevano. Siamo vicini all"‘apocalisse’ sanitaria. Ci sono ambulanze che attendono anche ore davanti ai Pronto Soccorso, in attesa dei risultati dei tamponi o di un posto libero per i pazienti. Già noi in Campania abbiamo solo un’ambulanza ogni 100.000 abitanti, quando l'Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, ndr) ne prevedrebbe una ogni 60.000 abitanti, immagini cosa vuol dire tenerle bloccate davanti ai Pronto Soccorso e all'occorrenza utilizzate come posti di astanteria! Purtroppo la richiesta sanitaria è enorme. Troppo alta. Non funzionano i filtri. E non ci sono Covid resort, al momento solo due attivi, per accogliere i pazienti che dopo il ricovero sono ancora positivi ma non più sintomatici. È il sistema organizzativo che è saltato! La preoccupazione unica al momento è quella di premunirsi in tutti i modi possibili di posti letto, come se gli ospedali fossero l'unica soluzione per tutte le gravità sintomatologiche”.

L’hanno capito anche le pietre che la strada privilegiata è curare le persone a casa, come fanno altri Paesi, e fare da ‘filtro’ sugli ospedali ?

“Dovrebbe essere quella di differenziare i malati e i luoghi di cura a seconda della gravità sintomatologica”.

Certo…

“Sia nella prima fase che nella seconda fase. Ma qui non esistono più fasi e i pazienti non hanno linee guida chiare da seguire. I medici del territorio sono lasciati a loro stessi, senza strumenti e quindi la popolazione si riversa in ospedale”.

Chiaro…

“Perdoni la veemenza ma la gestione sanitaria di questa seconda ondata è stata criminale e anche più criminale lo scarica barile con ricerca di capri espiatori per non ammettere le inadempienze e le incompetenze. In tutto questo iniziano a scarseggiare le bombole di ossigeno anche nelle farmacie. Per la serie: curatevi a casa ...sì con la tisana della nonna. Sulla gestione sociale invece forse tutti i torti non li ha De Luca, al netto di uscite poco edificanti”.