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Coronavirus
Covid, il Ceo di Moderna: "Il vaccino era già pronto prima che si diffondesse"
Il CEO di Moderna Stephane Bancel

Covid, il ceo di Moderna svela le date. Ma i tempi non coincidono

L'emergenza Coronavirus al momento non c'è più, le varianti sembrano essere diventate meno aggressive e la malattia grave per i fragili è scongiurata grazie al vaccino. Ma proprio sul siero anti-Covid arriva una rivelazione che ha dell'incredibile, a farla è il ceo di Moderna, intervistato dall'emittente Usa Cnbc in occasione del Forum di Economia di Davos. Stephane Bancel - si legge su La Verità - ricorda all'intervistatrice un episodio risalente all'edizione della kermesse del gennaio 2020, quando si erano incrociati nella sala colazioni dell'hotel e lui l'aveva informata che la sua compagnia stava "lavorando su un vaccino per il Covid". La sua interlocutrice gli fa notare che "il Covid-19, in realtà nemmeno esisteva in quel periodo", e lui ribatte: "Sì, ancora non aveva un nome".

Che la corporation americana avesse bruciato le tappe - prosegue La Verità - non è un mistero. Il mistero è come ci sia riuscita, considerando anche le reticenze cinesi nelle prime fasi dell'emergenza. All'inizio, le autorità del Dragone punivano i sanitari che osavano lanciare l'allarme per l'epidemia di polmoniti. Nella kermesse di Davos nel 2020 non c'era nessun allarme. Ma, invece, nei laboratori di Big pharma, ci si affrettava a compiere l'opera: il 7 febbraio 2020 fu realizzato il primo lotto medicinale, il 16 marzo venne somministrata la prima dose per i trial. Di lì a poco, la società si era dichiarata capace di avviare una produzione su larga scala entro l'autunno. Resta ancora un mistero come tutto questo possa essere avvenuto in tempi così rapidi.

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