Coronavirus
Covid, indice di positività scende. 70% di vaccinazioni per immunità di gregge
23.232 casi e 853 morti. Locatelli: "Chiara riduzione della trasmissibilità". Rezza "Almeno 42 mln di persone devono essere vaccinate"
Lieve aumento dei nuovi casi Covid in Italia: 23.232 nelle ultime 24 ore (ieri 22.930) a fronte di 188.659 tamponi (quasi 40mila più di ieri). Ma scende la percentuale positivi/tamponi: 12,31% quando ieri era al 15,4%. In grosso aumento i decessi, 853 oggi (ieri 630), con il numero totale delle vittime che arriva a 51.306. I guariti, oggi 20.837 (ieri 31.395), sono in tutto 605.330. In lieve rialzo, dopo che ieri per la prima volta si era registrato un -9.098, il numero delle persone attualmente positive: +1.537 per un totale di 798.386. E' quanto emerge dal bollettino quotidiano del ministero della Salute.
Locatelli (Css): "Numeri incompatibili con riapertura sci" "Non sottovalutiamo l’economia ne' l’importanza per chi ama questo sport di dover rinunciare. Ma i numeri attuali non rendono compatibile un’ipotesi di riapertura, vorrebbe dire esporre tutto il Paese a una ripresa della curva epidemica". Lo ha detto il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli, al punto stampa al ministero sull’analisi della situazione epidemiologica, in merito all'ipotesi di riaprire allo sci. "L'attività sciistica - ha ribadito - in questo momento non è compatibile con i numeri che continuiamo a vedere". |
Oggi si registrano 23.232 casi, in leggero aumento rispetto a ieri ma con 40mila tamponi in più. Purtroppo accompagnati da 853 decessi, il dato più alto della seconda ondata. Lo ha detto il Direttore Generale della Prevenzione del Ministero della Salute, Gianni Rezza, al punto stampa al ministero sull’analisi della situazione epidemiologica. "Oggi 188.659 tamponi - ha spiegato - ed è diminuita la proporzione di positivi sul totale dei tamponi. Però brutto dato dei decessi, 853, in aumento di 200 rispetto a ieri. Un numero purtroppo alto. Come sappiamo anche quando tendono a diminuire i nuovi casi grazie all’impatto delle misure prese gli indicatori che calano per ultimi sono proprio quelli relativi al sovraccarico delle terapie intensive e al numero dei decessi. C'è cauto ottimismo perché diminuiscono i positivi, controbilanciato da questi numeri sui decessi, sappiamo che gli effetti di questa lunga scia si vedranno per diverso tempo".
"Oggi il rapporto positivi-tamponi scende a 12,31%, si conferma una chiara riduzione della trasmissibilità. Le terapie intensive sono 6, i ricoveri 120. Indubitabilmente questi indicatori vanno nella riduzione sperata, e servono per trovare ulteriore motivazione a perseguire tutta la strategia messa a punto". Lo ha detto il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli, al punto stampa al ministero sull’analisi della situazione epidemiologica. Quanto all'alto numero di decessi, "purtroppo continueremo ancora per qualche giorno a pagare un prezzo collegato a un periodo in cui il virus circolava in maniera più massiva".
"Grosso modo almeno tra il 60% e il 70% della popolazione dovrebbe essere vaccinata contro il virus per ottenere l'immunità di gregge". Lo ha detto il Direttore Generale della Prevenzione del Ministero della Salute, Gianni Rezza, al punto stampa al ministero sull’analisi della situazione epidemiologica. "Dobbiamo guardare all'indice di contagiosità - ha aggiunto - che determina il numero delle persone contagiate da un caso positivo: piu' e' alto l'Rt, piu' servira' estendere la campagna di vaccinazione ed arrivare in sostanza ad un cut-off di almeno il 70%, ovvero 42 milioni di persone nel nostro Paese".