Coronavirus
“I tamponi non sono attendibili, tutta la terapia anti-Covid inficiata”
Intervista all'avvocato Mauro Sandri: "Chiusure determinate da test inattendibili. Ora porto l'Iss e il ministero della Salute in tribunale"
Citiamo testualmente l’atto: “il kit PCR come messo a punto nel gennaio 2020, che rileva una variante del virus che, se è mai stato presente in Europa, nel frattempo ha subito migliaia di mutazioni. Il test molecolare utilizzato nel nostro Paese è, allo stato delle conoscenze scientifiche, uno strumento inutile, perché è “formattato” su un virus diverso da quello probabilmente presente in Italia, che nel frattempo, tra l’altro, si è modificato un numero infinito di volte.
In uno studio organizzato da diversi centri medici italiani (Sacco, San Raffaele, etc.) sono stati analizzati 59 campioni biologici di pazienti Covid-19 da diversi centri del Centro e Nord Italia e si è verificata la sussistenza di una notevole mutazione, al punto da trovare: “Una media di 6 sostituzioni nucleotidiche per ogni genoma virale, senza differenze significative tra mutazioni sinonime e non sinonime, delineando così una deriva genetica come importante fonte dell’evoluzione del virus.” (Lai A. et al., Molecular Tracing of SARS-CoV-2 in Italy in the First Three Months of the Epidemic, Viruses 2020, 12, 798; doi:10.3390/v12080798) (doc.n.31). Da questo studio si evince che non solo il virus muta da continente a continente, da nazione a nazione, ma addirittura da provincia a provincia, e di fatto da persona a persona. Ci sono 7 miliardi di virus diversi che, tutt’al più, si assomigliano. Non può esistere un virus talmente forte da incorporare 7 miliardi di mutazioni. La costante mutazione del SARS-Cov2, tale da renderlo di fatto irriconoscibile, è stata confermata anche a livello internazionale (segue bibliografia: (Pachetti M. et al., Emerging SARS-CoV-2 mutation hot spots include a!novel RNA-dependent RNA polymerase variant, J Transl Med (2020) (doc.n.32), mentre un gruppo di ricerca asiatico ha analizzato 85 diverse sequenze genomiche di SARS-Cov2 disponibili presso GISAID, e ha trovato ben 53 diversi ceppi SARS-Cov2 provenienti da varie aree della Cina, dell'Asia, dell'Europa e degli Stati Uniti (Phan Tung, Genetic diversity and evolution of SARS-CoV-2, Infection, Genetics and Evolution, 81 (2020), 104260) (doc.n.33).
L’assenza della carica virale nei test PCR
“Quando ci dicono che abbiamo il colesterolo, l’esame del sangue quantifica: siamo alla soglia massima o appena sopra ai valori di riferimento? Perché la cosa cambia e anche di parecchio! -prosegue Sandri.
“Quello della carica virale, ovvero della concentrazione del virus nell’organismo, è un aspetto molto delicato e quasi sempre trascurato. Normalmente ci si limita a definire un soggetto positivo o negativo al Covid-19, ma nell’ambito della cosiddetta positività i valori di carica virale possono variare di oltre dieci ordini di grandezza, da 70 a 100 miliardi, e questo può fare una grande differenza nel modulare l’intensità delle precauzioni da adottare”.
“Studi accurati sulla correlazione tra carica virale e vitalità del Covid-19 hanno permesso di comprendere che sotto le 10mila copie di Rna, corrispondenti a 34-36 cicli non c’è essenzialmente rischio di contagio, ma in assenza di informazioni specifiche sulla carica virale un soggetto positivo rischia di essere mantenuto in isolamento per settimane inutilmente”.