Coronavirus
Protezione civile, le chat di Borrelli. "Non conto, qui decide solo Speranza"
I messaggi dell'ex capo dipartimento rivelati in commissione Affari esteri: il governo sottovalutò l’epidemia. "Se provo a sostituire qualcuno mi ammazzano"
Protezione civile, le chat di Borrelli. "Non conto, decide solo Speranza"
L'emergenza Coronavirus in Italia continua anche se i numeri sono in calo. Ma la variante delta da una parte e l'incertezza sulla campagna vaccinale dall'altra preoccupano il governo. Intanto emergono nuovi particolari sul mancato aggiornamento del piano pandemico. Ieri - si legge sul Giornale - è calato il gelo durante l’audizione presso la Commissione Affari Esteri del giornalista de L’Espresso, Fabrizio Gatti, invitato a relazionare sulle chat inedite di messaggi che il capo della Protezione Civile, Angelo Borelli, avrebbe mandato ad un suo ex collaboratore Piero Moscardini nei giorni convulsi dello scorso febbraio 2020.
È il 29 febbraio - prosegue il Giornale - e Gatti scrive a Moscardini: «Piero, scusa lo sfogo, qui ci sono i medici di base in rivolta, non trovano le mascherine adeguate. Ma dove ca…o è la protezione civile? Mica chiedono tende, cucine, soldi. Se entra il contagio in area metropolitana sarà un disastro». La replica del commissario Borrelli: "Non hai capito. Qui la parte sanitaria la gestisce il ministro Speranza e i suoi. Non sono un commissario pieno detto tra me e te. Non mi consentono di esautorare il governo. Sono in riunione con il presidente del Consiglio, sei ministri e 21 governatori. Pensi che io possa sostituire tutti questi? Se ci provo mi ammazzano».