Coronavirus
"Super Green Pass solo per vaccinati e guariti": incontro regioni-governo
Bisogna fermare la quarta ondata per non passare un Natale in lockdown, ma la stretta comporta perplessità. Via libera alla terza dose dopo cinque mesi
Covid: nuove regole per fermare la quarta ondata in previsione del Natale
Un “Super Green Pass” solo per chi si è vaccinato o è guarito dal Covid-19 e lockdown solo per i No Vax. E’ questa l’ipotesi sulla quale si sta lavorando nel tavolo tra Governo e regioni, per fronteggiare la quarta ondata della pandemia. La richiesta arriva proprio dai Governatori, chiamati a spiegare la loro posizione nel videocollegamento delle ore 18.00, con i ministri degli Affari Regionali e della Salute Mariastella Gelmini e Roberto Speranza e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Roberto Garofoli a rappresentare l’Esecutivo.
Super Green Pass: quanti dubbi giuridici
La soluzione proposta dalle Regioni comporta però dei dubbi di ordine giuridico: senza introdurre l’obbligo vaccinale, è possibile introdurre una distinzione tra vaccinati e non vaccinati? E come si possono gestire tutti i notevoli problemi connessi alla privacy? Inoltre, quali regole dovranno essere imposte ai turisti in arrivo in Italia? Senza trovare una via d’uscita più che solida, il rischio di ricorsi è molto alto, come sottolinea anche il Presidente del Veneto Luca Zaia: ”Il lockdown per i non vaccinati non è praticabile dal punto di vista giuridico, stante oggi la Costituzione e il paese che siamo. Sarebbe di difficile applicazione costituzionale”.
Vaccinati o non vaccinati? Le perplessità del Garante della Privacy
Altrettanta preoccupazione suscita la possibilità che, in caso di controlli, emerga in maniera indubitabile chi si è sottoposto alla vaccinazione e chi no, tema sul quale il Garante della Privacy in passato ha espresso un parere negativo, visto che i dati sanitari sono sensibili. Infine, il problema con i turisti riguarda anche l’uniformità delle regole all’interno dell’Unione Europea, perché ad oggi il Green Pass applicato in Italia e nel resto d’Europa è ottenibile con certificato di vaccinazione, a seguito di guarigione o con tampone negativo. Qualora un cittadino in possesso di tampone negativo dovesse vedersi negato il diritto a muoversi liberamente in Italia, sarebbe leso il principio di libera circolazione tra Paesi membri.
Il rischio di lockdown a Natale
Tuttavia, il sottosegretario alla Salute Andrea Costa sottolinea i rischi ai quali si va incontro senza correttivi: “Qualora ci dovesse essere un passaggio in arancione di qualche Regione, siccome questa misura prevederebbe in automatico tutta una serie di restrizioni come la chiusura dei ristoranti alla sera oltre che cinema e teatri, in questo caso dobbiamo mettere in atto un sistema che dia la possibilità a chi si è vaccinato di poter continuare a usufruire di queste libertà. Per chi invece decide di non vaccinarsi, è giusto garantire il diritto al lavoro ed i diritti primari, ma se una persona non si vaccina è giusto che abbia qualche restrizione in più”, ha detto a Rai News 24.
L'annuncio di Speranza: "La terza dose dopo cinque mesi"
Intanto, il ministro della Salute Roberto Speranza sulla pagina Facebook ha annunciato il via libera alla terza dose dopo cinque mesi. "La dose di richiamo è cruciale per proteggere meglio noi e chi ci sta accanto. Dopo l'ultimo parere di Aifa sarà possibile farla a cinque mesi dal completamento del primo ciclo. Vacciniamoci tutti per essere piu' forti".