Coronavirus

Usa, un collaboratore di Biden: "Virus uscito da laboratorio di Wuhan all'85%"

Jamie Metzl: "In quell'istituto si tenevano ricerche aggressive, con il fine di arrivare a cure e vaccini"

Usa, un collaboratore di Biden: "Virus uscito da laboratorio di Wuhan all'85%"

Il Coronavirus in Italia e nel mondo continua a far paura. La battaglia per scoprire la verità sull'origine del virus che sta portando avanti il presidente Usa, Joe Biden prosegue senza sosta. A sbilanciarsi sulla vera provenienza è un suo stretto collaboratore, Jamie Metzl. "Attribuisco all’origine in laboratorio una probabilità dell’85%. Non possiamo escludere - spiega Metzl al Corriere della Sera - la possibilità di un’origine in natura, è accaduto anche questo in epidemie passate, oltre che incidenti di laboratorio. Stavolta quest’ultima è l’ipotesi più valida perché sappiamo che il precursore del virus Sars-CoV-2 è stato trovato nei “pipistrelli ferro di cavallo”, che non si trovano a Wuhan, ma lì si trova l’unico istituto cinese di virologia di livello 4, con la più ampia collezione di ricerche sui coronavirus dei pipistrelli; e perché il virus si è manifestato già perfettamente adattato alle cellule umane: in quell’istituto si tenevano ricerche aggressive, con il fine di arrivare a cure e vaccini.

Ritengo altamente improbabile che lavorassero ad un’arma biologica". Metzl - prosegue il Corriere - sostiene che "la fonte più probabile della crisi del coronavirus potrebbe essere la diffusione accidentale da uno degli istituti di virologia di Wuhan". Esperto di tecnologia e geopolitica, ha lavorato al dipartimento di Stato sotto il presidente Clinton e come vicedirettore dello staff nella Commissione Affari Esteri del Senato sotto Joe Biden. "La scienza mostra che Pechino mentiva nel dire che il virus provenisse dal mercato di Wuhan. Ora il mondo si sta svegliando. Dall’anno scorso faccio parte di un gruppo informale di una ventina di esperti. Ci riuniamo regolarmente per cercare la verità. Abbiamo pubblicato tre lettere aperte e crediamo di aver contribuito a cambiare il dibattito mondiale».