Coronavirus
Virologi, la guerra infinita. Galli: "Ne ho piene le scuffie di Bassetti"

La replica: "Lui non lo ascolto neanche più. Parlare di nani e ballerine è da querela. Sto con Salvini e non con Speranza"
Virologi, la guerra infinita. Galli: "Ne ho piene le scuffie di Bassetti"
Il Coronavirus in Italia continua a far paura. Preoccupa la situazione negli ospedali, ancora pieni nonostante il calo dei contagi. In particolare i reparti di terapia intensiva che in molte Regioni sono vicini al collasso. Ma il dato più drammatico è quello relativo ai decessi, sesto Paese al mondo per numero di vittime. Nonostante questo il governo ha deciso di allentare la presa e di riaprire, seppur parzialmente. I virologi, diventati figure centrali del dibattito televisivo e sui giornali, si sono nettamente schierati. Da una parte gli scettici, guidati dal professor Massimo Galli del Sacco di Milano, e dall'altra gli "aperturisti", capeggiati da Matteo Bassetti del San Martino di Genova.
Tra i due non c'è grande simpatia. "Non me ne faccia parlare di Bassetti - dice Galli al Corriere - non vorrei perdere più tempo. Ne ho piene le scuffie di far polemica con quella gente lì. È un argomento delicato. Cosa devo dire, che io ho ragione e altri dicono corbellerie solenni? Diciamo che alcuni hanno avuto una notevole capacità di contraddirsi, altri praticamente mai. Io non ero nella compagine ristretta ma chiassosa di chi, l’estate scorsa, diceva che il virus era clinicamente morto. Né in quelli dell’immunità di gregge. Tra noi e la Gran Bretagna c’è un gap di 30 milioni di dosi di vaccino. Nelle migliori delle ipotesi ci aspettano 60 giorni di passione".
Non si fa attendere la replica di Bassetti. "Galli - spiega Bassetti al Corriere - ha parlato di nani e ballerine, lo trovo gravissimo, rasenta la querela. Ormai non lo ascolto più, lo trovo poco interessante. Anche quando dice qualcosa di giusto, lo dice male. Io sono poco ideologico, sono un liberale. Ho posizioni da medico, non da politico. Certo, Salvini lo conosco e lo sento, come altri: e lo trovo una persona di buon senso. Speranza? Forse ci vorrebbe un ministro medico. Il viceministro Sileri sarebbe una bellissima figura, dal grande spessore culturale e scientifico. Sono di sicuro più vicino a lui che a Speranza. Siamo lontani dal picco. E non è che chiudendoci in casa le varianti di colpo spariranno".