Costume
Anastasio in concerto a Parma con "La fine del mondo live tour 2019"
Il rapper Anastasio, consacrato campione a X Factor 18, ha conquistato il giovane pubblico del Campus Industry Music di Parma con una serata piena di emozioni
ANASTASIO IN CONCERTO A PARMA CON “LA FINE DEL MONDO LIVE TOUR 2019”
“Il concetto è che più fate casino e più fomentate l’artista, più l’artista si fomenta e più voi vi divertite” debutta così Anastasio sul palco del Campus Industry Music di Parma, tappa intermedia della tournée italiana “La fine del Mondo Live Tour 2019”. In arte Nasta, giovanissimo cantautore rap campano, libero pensatore con licenza poetica. Parole che volano altissime le sue e note dai bassi pazzeschi. Parole di una penna che scrive inediti e riscrive grandi successi di “Big” italiani e internazionali come Rino Gaetano, Elisa, Ivano Fossati, Francesco De Gregori, Marco Mengoni e Pink Floyd, Led Zeppelin, Gorillaz.
Ventuno anni e un’idea personalissima della vita e della società: una decisa intolleranza al conformismo e ai soprusi che sfocia nel riscatto del diverso, del “debole”, un vero e proprio inno al disallineamento di prospettive. Ribaltare canoni e mantenere la propria identità è il motto dell’artista ed è immediato distillato d’esperienza per il suo pubblico affezionato e scatenato –la serata è soldout- quando dal palco Nasta chiede ai tecnici di “spegnere lo spegnibile” e alla platea di “accendere l’accendibile”: tutto si capovolge e la voce dal buio dell’anima scorre sull’onda di luce di centinaia di display.
Contro il sistema, per definizione, Nasta ne ha per tutti: per la scuola con “Another Brick in the Wall” e “Un Adolescente”, per la società con “La fine del Mondo”, singolo con cui ha conquistato il talent show X Factor 2018 e il Disco d’Oro e “Correre” presentata da ospite in diretta nazionale all’ultima edizione di San Remo. Contraddizioni esterne specchio di conflitti anche interiori con “Se piovesse il tuo nome”, “Costellazioni di Kebab”, “Ho lasciato le chiavi” (“..sono uscito dal mio cuore e ho lasciato le chiavi dentro..”) e “T.S.O.” (“...e non rimango solo neanche dopo la festa /quando resto a parlare con voci nella mia testa /chiamala come vuoi follia schizofrenia/per me è solo un altro modo per restare in compagnia...”), dissacrante elogio alla follia. E incalza l’artista dando voce alla disperazione della solitudine del Rosso Malpelo di Giovanni Verga (..e il rosso rimasto solo senza più un rapporto umano/lo mandavano al suicidio con una picozza in mano/nei vicoli più profondi con soltanto il buio intorno/che a nessuno importava se non faceva ritorno...).
Una penna realista e catastrofica, lucida e visionaria in mano a combattente che è anche divertente; perchè commuove Nasta ma fa anche ridere con il siparietto varietà di “Giro di do”, fascino irresistibile dello strimpellatore di chitarra in spiaggia davanti a un falò. E finisce per scagliagliarsi ancora contro la freddezza del mondo con “Mio fratello è figlio unico” (..va a dormire ogni notte più stanco e si sveglia ogni giorno più vivo/anche se in faccia ogni giorno è più bianco lui non ci diventa cattivo/il mondo vince le sue battaglie ma la guerra l’ha persa in partenza/perchè per quanto lo tenga in bilico lui cinico non ci diventa..) e contro il dramma della guerra con “Generale”, biglietto da visita al talent show dello scorso inverno e pezzo conclusivo in questo concerto, alba di una giornata di sole fortissimo!