Costume
Ascolti tv Sanremo 2020, Diletta Leotta vecchia e con le rughe. FOTO-SORPRESA
Ascolti tv Sanremo 2020, Diletta Leotta e il monologo sulla bellezza. Come sarò a 85 anni? Sexy in abito nero. FOTO
Ascolti tv Sanremo 2020, Diletta Leotta 85enne e con le rughe. FOTO-SORPRESA
Sullo schermo dell'Ariston appare a sorpresa una Diletta Leotta invecchiata, con un volto da 85enne segnato dalle rughe. Un effetto grafico che sorprende il pubblico di Sanremo. Diletta Leotta si chiede: "Chissà se sarò felice come mia nonna a 85 anni, lei lo è perché ha riso tanto in vita sua. Il tempo passa per tutti ma non passa per tutti allo stesso modo, e mia nonna ha vissuto alla grande. Io non ho paura, perché lei mi ha insegnato ad essere 'diversamente bella'".
Ascolti tv Sanremo 2020, Diletta Leotta sul palco parla della bellezza
Diletta Leotta tra ironia e riflessioni intime sul palco di Sanremo 2020. Da un lato si improvvisa simpatica giornalista sportiva e presenta Amadeus giocando sul filo della metafora calcistica, dall'altro si siede sulle scale dell'Aristone e si mostra come donna che vuole essere accettata per quello che è oltre alla bellezza.
Ascolti tv Sanremo 2020, Diletta Leotta: " La bellezza è un peso che col tempo..."
Non solo il monologo di Rula Jebreal sui femminicidi, dunque, ma anche il mologo di Diletta Leotta sulla bellezza, "che capita, non e' un merito", e soprattutto "e' un peso che con il tempo ti puo' far inciampare se non lo sai portare", come le ha insegnato nonna Elena, 85 anni, che la guarda ancora bellissima dalla platea.
Ascolti tv Sanremo 2020 Diletta Leotta vestito nero: sexy sul palco dell'Ariston
Diletta Leotta ha debuttato sul palco di Sanremo con un abito giallo principesco con cintura nera in vita, gonna lunga e strascico. Per il monologo invece ha indossato un abito pantalone con strascico, con scollatura super sexy. Dopo mezzanotte arriva il terzo cambio d'abito per Diletta Leotta. Tubino nero, spalle scoperte e spacco a contrasto rosso.
Ascolti tv Sanremo 2020 Diletta Leotta: "La bellezza capita, non è un merito"
"La bellezza capita, non è un merito. Certo, è un vantaggio, altrimenti col cavolo che sarei qui". Diletta LEOTTA decide di affrontare in modo schietto il tema della bellezza e del tempo che passa, e lo fa scegliendo una 'spalla' importante per il suo monologo sul palco dell'Ariston. La conduttrice sportiva ha infatti parlato alla nonna Elena, seduta in platea, raccontando di come le ha insegnato cosa è davvero importante. "Sono una conduttrice sportiva, ma sarei ipocrita se dicessi che il mio aspetto è secondario. Mia nonna Elena me lo diceva sempre: la bellezza è un peso che con il tempo ti può fare inciampare se non la sai portare", ha detto la LEOTTA citando un detto siciliano.
Ascolti tv Sanremo 2020 Diletta Leotta: 'Certo è un vantaggio, altrimenti col cavolo che sarei qui'
"Tu sei riuscita a riempirti le tasche di mille storie da raccontare, ma hai lasciato dietro di te la tua giovinezza e la tua bellezza, perché questo tempo fa lo sgambetto a tutti -ha proseguito parlando alla nonna la bionda conduttrice sedendosi sulle scale- noi facciamo di tutto per trattenerlo". Sullo schermo un effetto grafico fa comparire le rughe sul suo volto, e LEOTTA si è chiesta: "Chissà se sarò felice come mia nonna a 85 anni, lei lo è perché ha riso tanto in vita sua. Il tempo passa per tutti ma non passa per tutti allo stesso modo, e mia nonna ha vissuto alla grande. Io non ho paura, perché lei mi ha insegnato ad essere 'diversamente bella'".
Sanremo 2020, Rula alle donne: "Non dobbiamo piu' avere paura"
"Uomini, lasciateci essere quello che siamo e che vogliamo essere. Impegnatevi insieme a noi quando qualcuno ci chiede 'lei cosa ha fatto per capitarle quello che e' accaduto?'". E' un passaggio del monologo di Rula Jebreal questa sera al Festival di Sanremo dedicato alla denuncia della violenza contro la donna, alla denuncia della violenza di genere. Un passaggio forte, intenso. Fatto di parole che, queste si', sembrano per davvero delle coltellate, delle rasoiate all'indifferenza o al silenzio complice di chi sa e non interviene a difesa di chi subisce gli abusi.
Sanremo 2020, Rula: "Uomini, lasciateci essere quello che siamo"
Un monologo partito da alcune delle domande che spesso le donne vittime di violenza sessuale si sentono rivolgere nelle aule dei tribunali, domande "insinuanti", ovvero "noi donne non siamo mai innocenti, ce la siamo voluta". In Italia, "in questo Paese magnifico che mi ha accolto", negli ultimi 3 anni sono state oltre tre milioni le donne che hanno subito abusi sessuali sui posti di lavoro; negli ultimi tempi ogni tre giorni e' stata uccisa una donna; sei donne solo la scorsa settimana; nell'80% dei casi il carnefice ha le chiavi di casa. E' invece possibile "raccontare l'amore, rispetto, l'affetto e la cura", ha detto ancora, citando parole tenere e d'amore di alcuni brani musicali scritti da uomini. "Lo dobbiamo a loro, lo dobbiamo a tutti noi, e lo dobbiamo anche agli uomini perbene". Uomini, non solo quelli perbene, a cui ha chiesto appunto "lasciateci essere quello che siamo e che vogliamo essere. Impegnatevi insieme a noi quando qualcuno ci chiede 'lei cosa ha fatto per capitarle quello che e' accaduto?'". La giornalista ha raccontato il suo dramma personale vissuto con la morte della madre, suicida dopo anni di violenze e soprusi, ed ha aggiunto "sono stata scelta stasera per celebrare la musica e per celebrare le donne. Il senso e' nelle domande giuste, nelle parole giuste. Che non si chieda mai piu' a una donna che e' stata stuprata 'come era vestita lei quella notte?'". E sotto gli occhi in lacrime della figlia in platea all'Ariston ha rivendicato per se' e per tutte le donne "non vogliamo piu' essere vittime, un accessorio, una quota. Noi donne dobbiamo essere libere nello spazio e nel tempo, dobbiamo essere silenzio e rumore, vogliamo essere musica". Attimi di silenzio sospeso all'Ariston. Solo attimi. Poi standing ovation per Rula Jebreal. Standing ovation, ovvero rispetto - si puo' aggiungere - per le donne.
(fonte Lapresse)Guarda la gallery