Asia Argento, l'unica sua colpa è l'ipocrisia - Affaritaliani.it

Costume

Asia Argento, l'unica sua colpa è l'ipocrisia

Roberto Preatoni

Asia Argento è colpevole di estrema ipocrisia, di aver comprato il silenzio di Bennett mentre sfruttava il palcoscenico della campagna #meetoo

Andiamo, basta con questo bigottismo, quello italiano, da sempre grande popolo di scopatori precoci ma sopratutto quello americano. Basta! Nel caso di Asia Argento non c'è nessuno stupro, a 17 anni che tu sia uomo o donna, non sei un bambino, sei nel pieno delle tempeste ormonali e sei perfettamente cosciente di quello che ti accade se ti infili a letto con qualcuno, minorenne o maggiorenne che sia. Non c'è predatore e non c'è predatrice, a me personalmente da più che minorenne è capitato più volte di ricevere "molestie" da signorine anche più che maggiorenni e nonostante nessuna di esse mi avesse successivamente offerto un lavoro, le ho sempre subite con grande entusiasmo e ancora oggi ringrazio le mie navi scuola, mia mamma ne è testimone.

Il caso ipocrita di Asia Argento racconta di una donna MAGGIORENNE che per ben 5 anni si è infilata nel letto di Weinstein, un produttore cinematografico molto più grande di lei, quando però lei stessa negli sms rivela che a 17 anni è stata a lungo con un 33enne e recentemente col suo ultimo scomparso compagno 61enne Anthony Bourdain. Cinque lunghi anni, quello di Asia e Weinstein non è materiale da #meetoo. Quello è stato un matrimonio senza amore, fatto di vantaggi reciproci dove Weinstein ha sfruttato il corpo di Asia e lei ha sfruttato la fame di sesso di lui a fini carrieristici, come se fosse la prima volta che una donna abbia sfruttato il suo corpo per ottenere vantaggi e come se mai fosse capitato prima nella storia.

Asia, che certamente non è un essere fragile e sottomesso, qualche anno dopo a sua volta ha soddisfatto le sue fantasie sessuali incestuose con il de-facto figlio adottivo (parole sue) offrendogli subito dopo un nuovo lavoro (parole sue) mentre Bennett sicuramente in quel momento ringraziava il cielo perchè da lui aveva fatto tappa la nave-scuola Asia che gli ha offerto oltre al lavoro anche un orgasmo.Asia non è colpevole dello stupro di un 17enne, Asia è colpevole di estrema ipocrisia, di aver comprato segretamente il suo silenzio mentre allo stesso momento sfruttava il palcoscenico della campagna #meetoo per riguadagnare notorietà in un momento di stanca nella carriera, accusando un uomo di aver fatto nei suoi confronti esattamente la stessa cosa che lei ha fatto nei confronti di Bennett.

Certamente ci sono uomini e donne il cui comportamento disdicevole merita l'attenzione di una campagna come #meetoo ma quest'ultima si è svuotata di significato tre minuti dopo essere partita, trasformandosi da subito in un cavallo di battaglia dello stupido femminismo moderno, quello boldriniano o delle quote rosa ad esempio, che cercano di imporre cambiamenti sociali, anche legittimi, a colpi di controproducenti decreti-legge.

Quello che dipinge la categoria maschile come una cosa da combattere a prescindere, quello fatto di princìpi che sulla carta tutti approvano ma che nel privato delle proprie lenzuola e pulsioni sessuali tutti trasgrediscono, donne incluse.

L'importante però è apparire bene, perchè è ciò che conta nella società moderna, fatta di individui il cui sepolcro è costantemente imbiancato da apparizioni televisive, sondaggi e messaggi social.