Costume
Assocoral cambia i vertici: il 36enne Vincenzo Aucella è il nuovo presidente

Partita la richiesta per il riconoscimento della lavorazione artigianale del corallo e dei cammei di Torre del Greco come patrimonio mondiale dell'Umanità.
Assocoral, l’associazione che riunisce i produttori di coralli, cammei e gioielli di Torre del Greco, mette in campo una nuova governance per il triennio 2019-2021 ed ha eletto alla più alta carica dell’organismo Vincenzo Aucella (nella foto). Laureato in Informatica presso l’Università di Salerno, 36 anni, già consigliere Assocoral da dodici anni e consigliere nazionale di Federpreziosi - Confcommercio, Aucella ha raccolto tredici anni fa, con il fratello, il testimone dell’azienda fondata dal bisnonno. Lo affiancheranno nella qualità di vice Ciro Condito e il presidente uscente, Tommaso Mazza.
“Nel solco della continuità proseguiremo il lavoro avviato e svolto dal presidente uscente per raggiungere un obiettivo ambizioso: trasformare l’Assocoral in una confederazione che possa meglio rappresentare le tre diverse anime che la compongono. Ovvero il mondo del corallo, dei cammei e dei gioielli. In questo modo potremo affrontare con più efficacia il cambiamento e le nuove sfide del mercato senza perdere la riconoscibilità dell’associazione stessa”.
Tante le iniziative in programma, la realizzazione di un progetto itinerante in Italia e all’estero con date previste per il prossimo maggio in occasione della Fiera presso il Tarì, in settembre in concomitanza con la fiera di Vicenza e per marzo 2020 durante la rassegna di Hong Kong. A questi appuntamenti si aggiungono quelli organizzati nelle diverse città italiane per “la settimana del corallo e del cammeo” promossa da Assocoral e Federpreziosi.
“Grande attenzione e significative risorse -continua Aucella- dedicheremo al delicato e importante progetto della candidatura portata avanti dal Comitato promotore “La lavorazione artigianale del corallo e del cammeo di Torre del Greco patrimonio immateriale dell'Umanità”, con a capo Tommaso Mazza”. La pesca del corallo a Torre del Greco veniva svolta fin da tempi remoti e il guadagno dei corallari era così ingente che Ferdinando IV di Borbone chiamò la città “spugna d’oro” del suo regno. La lavorazione del corallo e la creazione di cammei unici da secoli ormai, rende la cittadina vesuviana un vero baluardo dell’eleganza Nel ‘500 i torresi si spingevano a pescare nel
mare della Corsica e della Sardegna e nel 1688 avevano oltre 500 barche adibite alla pesca; nel 1780
si avventurarono sulle coste dell’Africa, vincendo la concorrenza di Trapani, Genova, Livorno e
Marsiglia. Fu però in quegli anni che Torre del Greco si affermò come il maggior centro produttivo mondiale in questo settore, tanto che nel 1878 nacque la “Scuola di Incisione sul Corallo e di Disegno Artistico Industriale”, un istituto che aveva come intento quello di formare i giovani torresi all’arte dell’incisione, trasformatosi successivamente nell’Istituto Statale d'Arte, articolandosi in due percorsi professionali: “Arte del Corallo” e “Arte dei Metalli e dell’Oreficeria”. Ancora oggi Torre del Greco resta il principale centro della lavorazione del corallo d’Italia.