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Benedetta Rinaldi come Claudia Koll: "I dolori hanno rafforzato la mia fede"

Benedetta Rinaldi come Claudia Koll: la popolare conduttrice di "Unomattina" svela come le crisi della vita abbiano rafforzato la sua fede
"I grandi dolori segnano, a volte induriscono, ma per ogni sofferenza c'è una bellezza altrettanto grande che contrasta il dolore: le crisi della vita hanno reso più forte la mia fede". È una confessione a cuore aperto quella che Benedetta Rinaldi, popolare conduttrice di Unomattina, fa sul nuovo numero di Credere, in edicola da domani 28 settembre.
Nell'intervista al settimanale religioso della Periodici San Paolo la conduttrice fa il punto sui cambiamenti esistenziali, come il matrimonio e la morte del suocero, che l'hanno messa alla prova. «Attraverso questa maturazione sofferta sono passata da una fede un po' ingenua, credulona, a una fede più ragionata e convinta».
Cresciuta con i salesiani - «a scuola da loro mi sono proprio divertita, spronano a studiare ma anche a scoprire i propri talenti» - Benedetta Rinaldi oggi ha fatto sua l'importanza della mediazione, anche al lavoro. «Ho messo da parte la sciabola», dice con il sorriso, «ho capito che è importante essere comprensivi verso chi non la pensa come te. A volte in tv si rischia di cadere nella trappola del banale, puntando su ospiti accattivanti che fanno ascolto. Credo però che, se si vuole fare informazione seria su temi come il fine vita o l'aborto, non si può censurare l'opinione del mondo cattolico, liquidandola come una voce della minoranza. Bisogna tenere conto anche del punto di vista di chi crede, per esempio, che la vita è un dono e non un bene negoziabile o una proprietà privata. Ecco, talvolta ho faticato a vedere riconosciuta la necessaria presenza di un contrappeso cattolico o comunque cristiano, perché veniva dato come perdente».