Costume
È morto Kansai Yamamoto, lo stilista amato da David Bowie

Sua la tuta in vinile nero per il tour di Alladin Sane e i costumi di Ziggy Stardust
Lutto nel mondo della moda: addio a Kansai Yamamoto, ne dà l'annuncio la figlia Mirai
Si è spento a 76 anni lo stilista giapponese Kansai Yamamoto, noto per i suoi abiti avanguardisti e per aver collaborato a lungo con David Bowie. A confermare la notizia della sua scomparsa è stata la figlia Mirai su Instagram. "Il 21 luglio scorso mio padre, Kansai Yamamoto, è morto all'età di 76 anni. Ha lasciato questo mondo in pace, circondato da persone care" si legge nel post. "Ai miei occhi, papà non era solo l'anima eclettica ed energica che il mondo conosceva - scrive Mirai Yamamoto - ma anche una persona premurosa, di buon cuore e affettuosa. Ha apprezzato la comunicazione e mi ha inondato di amore per tutta la mia vita. Mi ha anche insegnato a persistere durante i fallimenti e a non lasciar andare mai una mentalità positiva e lungimirante. Considerava le sfide come un'opportunità di auto-sviluppo e credeva sempre che ci sarebbero stati giorni più luminosi a venire". Conclude: "Voglio ringraziare tutti coloro che hanno toccato lavita di mio padre in qualche modo o forma. Senza di voi, la sua eredità non esisterebbe. Continuerò a sostenere il retaggio di mio padre attraverso il mio lavoro in Kansai Super Studio, insieme alla mia carriera di attrice. Nel fare ciò, spero di diffondere lo spirito di'Genki' di Kansai Yamamoto nel mondo".
Kansai Yamamoto: lo stilista del duca bianco
Nato nel 1944, Yamamoto aveva studiato ingegneria civile prima di consacrare la sua carriera alla moda. Nei primi anni '70 era diventato il primo stilista giapponese a sfilare a Londra, attirando l'attenzione di numerosi artisti d'avanguardia tra cui, non a caso, quella di David Bowie. Per il cantante inglese Yamamoto ha creato nel corso degli anni numerosi capi androgini e futuristici, come la celebre tuta 'Tokyo Pop' in vinile nero usata per il tour di Alladin Sane e i costumi indossati dal duca bianco nei concerti dell’epoca, legati all'album Ziggy Stardust.