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Fake news che generano odio: ecco come combatterle

È questo l’obiettivo della sezione HATE SPEECH del sito di openpolis che la fondazione lancia oggi insieme a Oxfam Italia

“È vero che i migranti sono una bomba sanitaria?”, “Perché esportiamo milioni di vaccini, quando gli italiani ne hanno bisogno?”, “È vero che la legge Zan potrebbe facilitare la censura in Italia?”

Rispondere a domande di questo tipo, lette su media e social media, mettendo di nuovo al centro i fatti. Dare voce e liberare il potenziale collettivo di azione dei molti cittadini italiani che vogliono combattere l’incremento dell’intolleranza, dell’odio e del razzismo generato dalla disinformazione.

È questo l’obiettivo della sezione HATE SPEECH del sito di openpolis che la fondazione lancia oggi insieme a Oxfam Italia.

Un osservatorio sulle dinamiche di diffusione delle fake news legate ai fenomeni della migrazione, della diversità, dei diritti, ma anche uno strumento di partecipazione attiva dei cittadini, con il canale interattivo #CHECKNEWS, una piattaforma con cui i lettori possono segnalare informazioni e contenuti trovati on line su questi temi, chiedendo di verificarle.

Ad una lettrice che domandava se è vero che i migranti siano una bomba sanitaria openpolis e Oxfam hanno così risposto che “I migranti irregolari sono senz'altro una delle categorie più esposte al Covid e alle sue conseguenze. La Germania, per esempio, ha annoverato i richiedenti asilo tra le prime categorie a rischio e quindi tra i primi a dover essere vaccinati. In Italia questo non è successo e il piano vaccinale per il momento non parla di migranti - anche se sia la Costituzione italiana (articolo 32) che il dl 286 del 1998 (articolo 35) stabiliscono che chiunque si trovi in territorio italiano ha diritto a cure mediche gratuite, vaccinazioni comprese (…)”. Solo un esempio di come, analizzando fonti, dati, norme di riferimento, il canale #CHECKNEWS fornisce la possibilità di approfondire gli argomenti e permettere a chi legge di diffondere notizie corrette. 

“Openpolis da sempre utilizza i dati per raccontare storie e svolgere inchieste giornalistiche di interesse pubblico, per migliorare la qualità del dibattito. La pluralità delle idee è un elemento imprescindibile per una democrazia matura, a patto che queste si basino su elementi concreti e verificabili - ha detto Michele Vannucchi, analista politico di Openpolis.- La sezione HATE SPEECH e la piattaforma online #CHECKNEWS si propongono di aiutare gli utenti a orientarsi nel mare di informazioni spesso poco accurate che si trovano online, in modo che ciascuno possa formare la propria opinione a partire da dati concreti”.

La sezione HATE SPEECH si apre con un approfondimento dedicato al tema dello Ius Soli: una questione che nelle settimane scorse è stata riportata al centro dell’attenzione del dibattito pubblico. Il caso di studio Giovani che si sentono italiani tra discriminazione e integrazione sottolinea quanto i minori stranieri che vivono nel nostro paese siano pericolosamente esposti ai discorsi d’odio. E questo nonostante si tratti di ragazzi che frequentano scuole italiane, e che in molti casi pensano in italiano e si sentono italiani.

“Il nostro obiettivo non è solo trovare una terapia efficace contro i danni provocati dalle notizie malate d’odio, ma anche promuovere lo sviluppo di una comunità di cittadini impegnati a diffondere attivamente questa possibilità di cura. – ha detto Elisa Bacciotti, responsabile campagne Oxfam Italia - Lo strumento #CHECKNEWS vuole decostruire i “falsi miti” e rettificare notizie mendaci, ma anche stimolare i cittadini che non si rassegnano al dilagare delle notizie false a combattere in prima persona il clima tossico che ne deriva, veicolando informazioni verificate.”

Il progetto è sostenuto dal programma Diritti, Uguaglianza e Cittadinanza dell’Unione Europea, nell’ambito di una iniziativa internazionale chiamata Righting the Wrongs che verrà portata avanti nei prossimi 18 mesi in Italia e Spagna, grazie all’impegno di Fondazione Openpolis, Oxfam Italia, Oxfam Intermon e Maldita.es. Il programma di lavoro prevede numerose attività di informazione, analisi, sensibilizzazione e mobilitazione della società civile e della cittadinanza sui temi della xenofobia e del razzismo.