Costume
Fertility Day, Lorenzin nella bufera: "Insulta chi non ha figli".Le foto viral
Il Fertilityday 2016 è in programma il prossimo 22 settembre: è polemica sulla campagna di comunicazione del Governo
E' bufera sul web per il fertility day, l'iniziativa del ministero della Salute Lorenzin per informare le donne sui problemi legati alla fertilità. L'hashtag è diventato in poche ore top trend su Facebook. A essere indignate sono soprattutto le donne.
Da una parte si afferma che il problema principale che ostacola la maternità è di tipo economico, dall'altra si accusano gli slogan di colpevolizzare le donne che, per volontà o per altri problemi, non hanno fatto figli, una retorica che richiama secondo alcuni quella fascista.
La campagna ha slogan come 'Sbrigati, non aspettare la cicogna' o 'La fertilità è un bene comune'. Sul web girano anche immagini della campagna modificate o create apposta in versione ironica.
Fratoianni, meno figli non e' problema fertilita' - "Ma la Beatrice Lorenzin che promuove il #FertilityDay, e' la stessa ministra che fa parte di un governo che, col Jobs Act, ha contribuito a peggiorare la vita di centinaia di migliaia di giovani? Ed e' la stessa componente di un governo il cui presidente del consiglio respinge l'idea di reddito di cittadinanza perche' 'assistenzialistico'? Di grazia, la ministra Lorenzin pensa che la ragione per la quale in questo Paese non si fanno figli abbia a che fare con la fertilita' o ha a che fare con il furto di presente e di futuro delle giovani generazioni?". Lo afferma Nicola Fratoianni dell'esecutivo nazionale di Sinistra Italiana.
M5S, governo si vergogni 51mila donne senza lavoro - "Se non fosse drammatico ci sarebbe da ridere. Ma stanno giocando sporco sulla pelle di milioni di italiane, e di italiani, e da ridere non c'e' proprio nulla. Il ministro Lorenzin lancia niente di meno che il fertility day, per esaltare in un modo medioevale il concepimento in eta' giovane, perche' se si fanno figli da giovani si e' piu' creativi, scrive l'illuminato ministro della Salute. Perche' "la procreazione e' un bene comune", si legge nelle locandine diffuse da questo governo che ormai ha perso del tutto il contatto con la realta'. Glielo rammentiamo noi: non e' che rinunciare a diventare genitori sia una moda da scoraggiare o una consuetudine capricciosa. Non si fanno figli perche' non si puo'": e' il commento delle parlamentari M5S di Camera e Senato. "Le donne, prima di mettere al mondo un figlio responsabilmente pensano al domani. Non c'e' lavoro, come ci dice proprio oggi l'Istat: 51 mila donne hanno perso il loro impiego e altre 52 mila hanno perso le speranze di trovarne uno. Sono dati ufficiali, proprio di oggi". "Curioso che poi pe orquesto governo l'acqua non sia un bene comune ma la procreazione si'". Su Facebook la senatrice Paola Taverna ha ricordato a questo governo che "Le donne, prima di mettere al mondo un figlio, devono fare i conti con uno Stato che se ne frega delle famiglie e dei bambini. Uno Stato che privatizza la scuola pubblica, che non offre asili nido gratuiti, che costringe i lavoratori al precariato permanente dei voucher e dei finti contratti "indeterminati". Uno Stato che con la "buona scuola" separa le insegnanti dai figli con destinazioni ai confini della realta'. Uno Stato che privatizza la Sanita', che ti consiglia un'ecografia morfologica al quinto mese, ma poi se provi a prenotarla te la danno che tuo figlio ha 5 anni. Uno Stato che, invece di aiutare i nuovi italiani a nascere, sta aiutando i vecchi italiani a morire". "Il vostro fertility day dovreste ribattezzarlo hypocrisy day. Quella e' l'unica dicitura che non vi verrebbe tacciata come milionesima bugia". (AGI) Ted
SIPS: "Bene il fertility Day, importante diffondere la cultura della fertilità anche nei più giovani" - La Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale si schiera a favore del Ministro Lorenzin. “Come SIPPS – dichiara il Presidente, Dott. Giuseppe Di Mauro – siamo del tutto in linea con il Ministero della Salute e con la politica del Ministro, On. Beatrice Lorenzin che, di fatto, è scesa in campo per la salvaguardia della natalità in Italia. Il nostro Paese - prosegue il Dott. Di Mauro – non riesce più a coprire il punto ‘zero’ della natalità, nemmeno grazie alla preziosa presenza degli immigrati. L’Italia è, di fatto, il Paese europeo in cui si fanno sempre meno bambini. Assistiamo, anno dopo anno, ad una vera e propria denatalità. Ben vengano, dunque le ‘cartoline’ ideate dal dicastero del Ministro Lorenzin, che vogliono mettere in allerta la popolazione, soprattutto quella più giovane, sui fattori di rischio che potrebbero condizionare la possibilità di avere figli. La nostra società scientifica ribadisce, inoltre, che la sensibilità sui comportamenti necessari a preservare la fertilità deve iniziare sin dall’infanzia”. “I bambini sono davvero pochi. Dal 1970 – aggiunge Di Mauro - si assiste infatti ad una denatalità sempre più spiccata. Nel 1964 in Italia nascevano oltre 1 milione di bambini, con un indice di fertilità pari a 2.7 figli per donna e un indice di natalità pari a 19.5 per mille abitanti. In 40 anni si perdono ben 500.000 nascite per anno. L’indice di fertilità scende a 1.35 figli per donna e l’indice di natalità diventa inferiore a 10 per mille abitanti. Nessuna nazione ha avuto una denatalità tanto spiccata, prolungata e persistente come l’Italia. E’ ora – conclude il presidente SIPPS - di invertire questo pericoloso trend del calo delle nascite e incentivare la bellezza della maternità e della paternità”.
Il #fertilityday è un insulto a tutti: a chi non riesce a procreare e a chi vorrebbe ma non ha lavoro. E il 22 mi rovinerà il compleanno.
— Roberto Saviano (@robertosaviano) 31 agosto 2016
Fertility Day, la precisazione della Direzione Prevenzione e Direzione Comunicazione del Ministero della salute - In merito che in queste ore si sviluppa soprattutto sui social media in relazione al Fertility Day indetto per il prossimo 22 settembre, la Direzione Comunicazione e la Direzione Prevenzione del ministero della salute precisano che, accanto a spunti di indubbio interesse per i dibattiti che avranno luogo in quella giornata in diverse città, e alle più diffuse riflessioni che auspichiamo interesseranno i cittadini a partire da quella data, si rileva una lettura dell'evento che non corrisponde allo spirito con il quale la giornata è stata istituita. Il Fertility day è la Giornata Nazionale di informazione e formazione sulla fertilità indetta con Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 28 luglio 2016, su proposta del Ministero della Salute. La Giornata costituisce una delle azioni di prevenzione dell’infertilità previste dal Piano Nazionale per la fertilità, elaborato nel maggio 2015 dagli esperti del “Tavolo consultivo in materia di tutela e conoscenza della fertilità e prevenzione delle cause di infertilità”. L’iniziativa, che vede il coinvolgimento di giovani, insegnanti, famiglie, medici e operatori sanitari, associazioni, società scientifiche, federazioni e ordini, farmacie, scuole e comuni, sarà articolata in momenti di approfondimento scientifico con esperti del settore attraverso delle tavole rotonde che potranno essere seguite via streaming e saranno allestiti dei villaggi nelle piazze di città italiane in cui la popolazione potrà avere consigli e ricevere materiale informativo. Scopo della Giornata è informare correttamente la popolazione sui temi della fertilità, della salute riproduttiva, e sui fattori che possono metterla a rischio. Il Ministero si prefigge esclusivamente di fornire alla popolazione e soprattutto ai giovani informazioni e strumenti utili a preservare la fertilità che può essere inficiata da stili di vita non sani, comportamenti dannosi sul piano sanitario, malattie sessualmente trasmesse, ferma restando la liberta di ciascuno di gestirla secondo le proprie scelte di vita. La prevenzione è la mission del Ministero e la salute, anche quella riproduttiva, il principale obiettivo. Le persone , quando sono informate correttamente, possono operare delle scelte libere e consapevoli. Tale principio, in un ambito così importante come quello della salute, è di rilevanza assoluta.