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Il linguaggio dell'era LGBT+: il "glossario avanzato" degli Psicologi lombardi
Sai che cosa significano le sigle "LGBTQIAPK" e "SOGISC"? Il vocabolario che spiega tutte le sfumature della vita sessuale degli italiani
L’Ordine degli Psicologi lombardi "vuole quindi promuovere conoscenza e cultura sulle tematiche LGBT+ e, nel corso del tempo, fornire approfondimenti e strumenti ai professionisti per poter lavorare con maggiore spirito critico, consapevolezza e sicurezza sui temi delle identità sessuali".
Da questo intento nasce l'idea di pubblicare un glossario che, per la sua corposità, è suddiviso in due parti: c'è un glossario di base e un glossario avanzato, per capire le diverse sfumature tra termini che spesso vengono confusi tra loro.
IL GLOSSARIO AVANZATO LGBT+ DELL'ORDINE DEGLI PSICOLOGI LOMBARDI
AGENDER - Termine con cui ci si riferisce a una persona che non si considera appartenente ad alcun genere specifico. Viene spesso incluso, in maniera riduttiva, all’interno della definizione di persona transgender o gender non-conforming.
ALLY - Dall’inglese “alleato”, indica una persona appartenente al gruppo maggioritario (quindi eterosessuale e cisgender) che supporta la comunità LGBT+ e che, spesso, si adopera per mettere fine alle diseguaglianze delle minoranze sessuali.
APPROCCIO AFFERMATIVO - Approccio clinico che “richiede” al terapeuta un assetto mentale esente da pregiudizi dettati da eteronormatività e cisnormatività, o quantomeno capace di riconoscerli. È una condizione essenziale anche per affrontare i pregiudizi dei pazienti (favorendone un’adeguata elaborazione) e promuovere la ricerca e l’espressione di una dimensione autentica di sé e della propria identità sessuale. Sebbene il percorso possa portare all’acquisizione di una identità di tipo non eterosessuale o non cisgender, essa viene considerata unicamente come una possibilità e non come un obiettivo a priori della terapia (come è invece per le terapie affermative).
AROMANTICO - Termine con cui ci si riferisce a una persona che non prova (o prova solo parzialmente) attrazione romantica nei confronti delle altre persone (siano esse il partner o persone verso cui prova attrazione sessuale/fisica).
ASESSUALE - Termine con cui ci si riferisce a una persona che non prova attrazione sessuale nei confronti di altre persone.
ASESSUALITÀ - Indica l’assenza di attrazione sessuale nei confronti di altre persone. (vedi anche: orientamento sessuale; asessuale.)
ASPETTATIVE DI GENERE - Con questo termine ci si riferisce alla pressione sociale derivante dalle aspettative che la società ha in merito a come un uomo o una donna debbano comportarsi e apparire in una data cultura e in un determinato periodo storico. (vedi anche: ruolo di genere)
BDSM - Acronimo che sta per “Bondage e disciplina, Dominazione/sottomissione, Sadismo e Masochismo” e indica una vasta gamma di pratiche relazionali e/o erotiche alla cui base vi sia la condivisione di fantasie basate sul dolore, il disequilibrio di potere e/o l’umiliazione tra due o più partner adulti e consenzienti che traggono da queste soddisfazioni e piacere. Alcune associazioni attivistiche internazionali hanno proposto di inserire anche i membri della comunità kinky (un sottogruppo della comunità BDSM) all’interno della comunità LGBTI per via di alcuni fenomeni di discriminazione dettati dall’imposizione di un modello sessuale e relazionale normalizzante ed escludente (eteronormatività/cisnormatività) che accomunano queste due realtà. (vedi anche: LGBTQIAPK; kink.)
BIFOBIA - Indica l’avversione verso la bisessualità e le persone bisessuali che vengono viste come fortemente promiscue, indecise, con una “doppia vita”.
BIGENDER - Termine con cui ci si riferisce a una persona che si considera appartenente a due generi; ci si può riferire a persone che contemporaneamente si possono sentire sia uomini che donne in modo stabile nel tempo oppure a persone il cui genere è fluido e alterna tra sentirsi uomo e sentirsi donna. (vedi anche: fluidità.)
BIROMANTICO - Termine con cui ci si riferisce a una persona che prova attrazione romantica nei confronti di entrambi i sessi/generi, a prescindere dalla presenza o meno di concomitante attrazione sessuale/fisica. BISESSUALE - Persona di genere femminile o maschile che prova attrazione sessuale e affettiva prevalentemente o esclusivamente per altre persone di genere femminile e maschile.
BISESSUALITÀ - Indica l’attrazione sessuale e affettiva verso persone di entrambi i sessi/generi. (vedi anche: orientamento sessuale; bisessuale.)
CISCENTRISMO - Termine che indica la centralità dell’ottica cisgender nella società, non tanto in una forma esplicita, quanto piuttosto come consuetudine e tendenza abitudinaria a leggere i fenomeni/contesti dando per scontato l’identità di genere cisgender delle persone (e tralasciando le possibilità transgender e gender non-conforming). Sebbene generalmente non si tratti di un approccio volontario alla lettura della realtà, il ciscentrismo (così come l’eterocentrismo) può 19 alimentare fenomeni di discriminazione nei confronti delle minoranze sessuali, aumentare lo stigma sociale e accrescere il minority stress.
CISGENDER - Spesso abbreviato in “cis”, descrive quelle persone nelle quali il sesso assegnato alla nascita (sesso biologico) e l’identità di genere coincidono; ad esempio, un individuo a cui è stato assegnato il sesso maschile alla nascita e si identifica come uomo. Questo termine può essere considerato il contrario del temine transgender.
CISNORMATIVITÀ - Imposizione della realtà cisgender come norma, in quanto unica identità di genere culturalmente e socialmente legittimata. (vedi anche: cissessismo; ciscentrismo.)
CISSESSISMO - Tendenza a discriminare e negare comportamenti, identità, soggetti e relazioni non cisgender in quanto non socialmente e culturalmente accettate. (vedi anche: discriminazione; ciscentrismo; cisnormatività.)
COGENITORIALITÀ - Termine utilizzato per indicare la situazione in cui due o più persone assumono il ruolo di genitore di un bambino in assenza di un vincolo giuridico (matrimonio o unione civile). Viene utilizzato in letteratura per indicare il contributo educativo alla crescita di un figlio da parte di entrambi i genitori biologici al termine di una relazione, per esempio in seguito a separazione o divorzio, nel contesto di famiglie ricostituite o allargate. Il progetto di cogenitorialità in relazione alle coppie non eterosessuali si può verificare in situazioni in cui, all’interno di una nuova famiglia, vi è un figlio nato da una precedente relazione, in casi in cui la nuova famiglia decide di procreare mediante il ricorso ad un donatore di sperma oppure condividendo il desiderio di genitorialità con un’altra coppia omosessuale del sesso opposto. In quest’ultimo caso, sebbene non molto diffuso e poco conosciuto, vi saranno quindi due genitori biologici (di sesso opposto) e la genitorialità della prole sarà gestita equamente o in parte da entrambi i rami parentali dei genitori biologici.
COMING OUT - Termine derivante dall’abbreviazione dell’espressione inglese “coming out of the closet” (letteralmente: “uscire dal ripostiglio”), viene utilizzato per descrivere l’atto volontario di una persona non eterosessuale o non cisgender di rivelare ad altri il proprio orientamento sessuale o la propria identità di genere. Più in generale, ci si riferisce al coming out come al processo di costituzione e presa di consapevolezza della propria identità sessuale; è quindi costituito da una dimensione interna (l’acquisizione di consapevolezza da parte dell’individuo di non essere eterosessuale/cisgender) e da una dimensione esterna (la comunicazione ad altri e/o la visibilità della propria identità sessuale). Viene spesso confuso, nel parlare comune, con il termine outing.
COPPIA APERTA - Indica un assetto di coppia in cui vi è solitamente una relazione affettiva/ sessuale principale e stabile con un partner a cui possono aggiungersi relazioni più prettamente sessuali con altri partner, con il consenso di tutti i partner coinvolti. Da non confondere con il concetto di poliamore, in cui una persona ha contestualmente più di una relazione sessuale e/o sentimentale nel pieno consenso di tutti i partner coinvolti.
CRIMINI D’ODIO - Espressione con cui si indicano i crimini dettati dall’odio nei confronti delle minoranze (religiose, etniche, sessuali, ecc.). Rappresenta il corrispettivo italiano del termine inglese hate crime. (vedi anche: omofobia; bifobia; transfobia; hate speech.)
DEAD-NAMING - Utilizzo del nome anagrafico precedente (o comunque il non utilizzo del nome elettivo) di una persona transessuale, transgender, gender non-conforming o non-binary senza il suo consenso. Sebbene spesso venga fatto non intenzionalmente, il deliberato utilizzo del deathname (così come il misgendering) è una forma di violenza e di negazione dell’identità di genere di una persona non cisgender.
DEMISESSUALE - Termine con cui ci si riferisce a una persona che prova attrazione fisica/sessuale prevalentemente o esclusivamente nei confronti di persone con cui ha un forte legame emotivo.
DEMISESSUALITÀ - Indica l’attrazione fisica/sessuale prevalentemente o esclusivamente nei confronti di persone con cui si ha un forte legame emotivo.
DIRITTI UMANI - Rappresentano i diritti fondamentali e universali che ogni essere umano possiede. In tema di persone LGBT+, si deve sottolineare come nel mondo vi sia ancora una grande disparità tra le condizioni di vita e i diritti delle persone eterosessuali rispetto a quelle non-eterosessuali, così come per le persone cisgender rispetto a quelle transgender. Gli obblighi legali degli Stati di salvaguardare i diritti umani delle persone LGBT sono stabiliti nel diritto internazionale dei diritti umani sulla base della Dichiarazione universale dei diritti umani e dei trattati internazionali sui diritti umani successivamente concordati: tutte le persone, indipendentemente dal sesso, dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere, hanno il diritto di godere delle tutele previste dalla legge internazionale sui diritti umani, anche per quanto riguarda i diritti alla vita, alla sicurezza della persona e alla privacy, il diritto di essere liberi dalla tortura o da arbitrario arresto/ detenzione, il diritto di essere liberi dalla discriminazione e il diritto alla libertà di espressione. L’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (UNHCHR o OHCHR) ha sottolineato i seguenti obblighi per ogni Stato volti alla protezione dei diritti delle persone LGBT: proteggere le persone dalla violenza omofobica e transfobica; prevenire la tortura e i trattamenti crudeli, 21 inutili, inumani e denigranti; abrogare le leggi che criminalizzano l’omosessualità e le persone transgender; proibire la discriminazione basata sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere; salvaguardare la libertà di espressione, associazione e riunione pacifica per tutte le persone LGBT.
DISCRIMINAZIONE - Comportamento che agisce un pregiudizio di fondo nei confronti di un gruppo minoritario o dominato, ovvero condotta che mette in difficoltà componenti di una categoria sociale minoritaria o dominata per il solo fatto di appartenere a quella categoria.
DISFORIA DI GENERE - Condizione di disagio e/o di sofferenza legata all’incongruenza tra l’identità di genere di una persona e il sesso assegnato alla nascita, nonché a tutte le conseguenti esperienze relative al ruolo di genere, all’espressione di genere nonché alle caratteristiche sessuali primarie e secondarie. Ne deriva, generalmente, un desiderio da parte della persona transessuale di agire sull’incongruenza tra identità di genere, ruolo di genere e sesso fisico (tramite interventi chirurgici sui caratteri sessuali secondari, di riassegnazione del sesso e/o terapie ormonali) che possa portare all’attenuazione o alla scomparsa di tale disagio e, conseguentemente, al venir meno della diagnosi. Da notare come non tutte le persone transgender sperimentino la disforia di genere o ne facciano esperienza continuativa nel tempo. In passato denominata Disturbo dell’identità di genere (DIG) e accorpata, all’interno della precedente versione del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-IV), alla più ampia classe diagnostica dei Disturbi sessuali, la Disforia di genere costituisce una categoria diagnostica a sé stante all’interno del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-5). Il motivo di questo grande cambiamento all’interno della classificazione internazionale, conseguente ad un massiccio aumento di letteratura scientifica sulla transessualità e sul transgenderismo, è dovuto all’intento di ridurre il forte stigma nei confronti delle persone transessuali e al fatto che rappresenta una condizione esistenziale risolvibile con interventi non psicologici (e, per tale motivo, non può essere considerata una malattia mentale).
DRAG QUEEN/DRAG KING - Persone che, in modo amatoriale o professionale, indossano le vesti di personaggi dell’altro genere per motivi artistici e di spettacolo: generalmente, drag queen sono quindi uomini che creano un’identità scenica di donna, mentre drag king sono donne che creano un’identità scenica di uomo. Lo scopo di tale fenomeno è quello di giocare con gli aspetti della maschilità e della femminilità, spesso esagerandoli, allo scopo di ironizzare, smontare e decostruire gli stereotipi di genere. Da sottolineare come il fenomeno drag non abbia direttamente e necessariamente a che vedere con l’orientamento sessuale e l’identità di genere del soggetto.
DSS/DSD - Acronimo che sta per “Disturbi dello Sviluppo Sessuale”, in inglese “Disorders of Sex Development”, riferito a quell’insieme di condizioni mediche – che possono coinvolgere i genitali esterni, gli organi riproduttivi interni, i cromosomi sessuali e/o gli ormoni sessuali – che possono determinare una situazione di intersessualità. Recentemente, si è proposto l’utilizzo del termine “Diversità dello Sviluppo Sessuale”, allo scopo di ridurre l’accezione medica e la stigmatizzazione nei confronti delle persone intersessuali.
ESPRESSIONE DI GENERE - Dimensione visibile ed esteriore del ruolo di genere del soggetto, cioè i comportamenti e l’aspetto fisico (vestiario, capelli, trucco, ecc.) che fanno capire agli altri quanto un individuo aderisca o meno alle norme sociali e alle aspettative culturali di come uomini e donne debbano essere. Assieme al ruolo di genere, costituisce una delle dimensioni dell’identità sessuale dell’individuo. È bene notare come le possibili sfumature soggettive del ruolo di genere e dell’espressione di genere non siano necessariamente e deterministicamente legate all’orientamento sessuale o all’identità di genere di una persona. (vedi anche: aspettative di genere.)
ETEROCENTRISMO - Termine che indica la centralità dell’eterosessualità nella società, non tanto in una forma esplicita, quanto piuttosto come consuetudine e tendenza abitudinaria a leggere i fenomeni/contesti dando per scontato un’ottica eterosessuale (e tralasciando le possibilità non eterosessuali: per esempio, chiedere a un ragazzo “Hai la ragazza?”). Sebbene generalmente non si tratti di un approccio volontario alla lettura della realtà, l’eterocentrismo (così come il ciscentrismo) può alimentare fenomeni di discriminazione nei confronti delle minoranze sessuali, aumentare lo stigma sociale e accrescere il minority stress.
ETERONORMATIVITÀ - Imposizione dell’eterosessualità come norma, in quanto unico orientamento sessuale culturalmente e socialmente legittimato. (vedi anche: eterosessismo; eterocentrismo.)
ETEROROMANTICO - Termine con cui ci si riferisce a una persona che prova attrazione romantica prevalentemente o esclusivamente nei confronti di persone del sesso/genere opposto, a prescindere dalla direzionalità dell’attrazione sessuale/fisica (che può essere, per esempio, omosessuale).
ETEROSESSISMO - Tendenza a discriminare e negare comportamenti, identità, soggetti e relazioni non eterosessuali in quanto non socialmente e culturalmente accettati. (vedi anche: discriminazione; eterocentrismo; eteronormatività.)
ETEROSESSUALE - Termine con cui ci si riferisce a una persona che prova attrazione sessuale e affettiva prevalentemente o esclusivamente nei confronti di persone del sesso/genere opposto.
ETEROSESSUALITÀ - Indica l’attrazione sessuale e affettiva verso persone del sesso/genere opposto. (vedi anche: orientamento sessuale; eterosessuale.)
FAMIGLIE OMOGENITORIALI - Chiamate anche famiglie arcobaleno, sono nuclei famigliari in cui uno o entrambi i genitori non sono eterosessuali (o, in generale, fanno parte della comunità LGBT+). All’interno di questo gruppo eterogeneo si può distinguere tra le famiglie i cui figli sono nati da precedenti rapporti eterosessuali (in Italia note come famiglie rainbow), le famiglie in cui i figli sono stati adottati e le famiglie i cui figli sono nati tramite gestazione per altri (GPA) o tramite altre forme di procreazione (per esempio, mediante fecondazione assistita). Per estensione, ci si riferisce anche a famiglie i cui figli sono biologicamente di entrambi i genitori (come nel caso di genitori transgender).
FLUIDITÀ (SESSUALITÀ FLUIDA) - Termine generico utilizzato per indicare il carattere dinamico e non cristallizzato nel tempo delle varie sfaccettature dell’identità sessuale di un individuo, con principale riferimento alle dimensioni dell’identità di orientamento sessuale, dell’identità di genere e del ruolo di genere/espressione di genere. Questo concetto è stato proposto per porre enfasi sulla dinamicità e sulla continua evoluzione della definizione identitaria del singolo, al di là di categorizzazioni statiche e limitanti o di dicotomie spesso stigmatizzanti ed escludenti.
FTM/F2M - Abbreviazioni che indicano la transizione di una donna a uomo transgender o a persona transessuale.
GAY - Persona di genere maschile che prova attrazione sessuale e affettiva prevalentemente o esclusivamente per un’altra persona di genere maschile.
GENDER FLUID - è un aggettivo che descrive un tipo di identità di genere come un mix dinamico tra uomo e donna. Di conseguenza, una persona che si identifica come gender fluid potrebbe sempre sentirsi come un mix di entrambi i generi tradizionali (uomo e donna) ma, alcuni giorni potrebbe sentirsi più uomo, mentre in altri potrebbe sentirsi più donna. (vedi anche: fluidità.)
GENDER NON-CONFORMING - Termine ombrello utilizzato per identificare tutte quelle persone il cui ruolo di genere, espressione di genere e/o identità di genere differisce o si discosta dalle norme socio-culturali associate al loro sesso assegnato alla nascita. (vedi anche: genere binario; genere non-binario; aspettative di genere.)
GENERE - Il genere è legato a tutti quei ruoli, a quelle attività e attributi di cui la società fa uso per definire le persone. Il genere si basa su diversi fattori, quali: i fattori biologici, quelli legati alle aspettative culturali e ai ruoli, alla socializzazione e ai sentimenti personali. Inoltre, i ruoli legati al genere e tutti gli attributi ad esso legato possono cambiare nel tempo e possono, inoltre, differire a seconda del contesto culturale preso in considerazione. Oltretutto, il concetto di genere include anche tutte quelle aspettative che ruotano intorno e sono alimentate dalle caratteristiche, dalle attitudini e dai comportamenti che possono essere legati sia all’uomo che alla donna (parliamo quindi di mascolinità e di femminilità). (vedi anche: ruolo di genere; espressione di genere; aspettative di genere; identità di genere.)
GENERE BINARIO - Il genere binario (anche definito come binarismo di genere) è la concezione secondo la quale ogni individuo debba necessariamente identificarsi in uno dei due generi considerati come principali dalla cultura dominante (maschile e femminile). Questa visione porta al rafforzamento di una concezione di come una persona debba essere, comportarsi, sentire e vivere solo, ed esclusivamente, in base al genere di cui fa parte, alimentando tutta una serie di stereotipi legati a questi ultimi.
GENERE NON BINARIO - Termine utilizzato per descrivere tutte quelle persone che non si identificano esclusivamente come uomo o come donna. Le persone non binarie possono identificarsi come uomo e donna allo stesso tempo, in un punto più centrale di questo spettro, oppure possono identificarsi in un punto totalmente al di fuori di queste categorie. (vedi anche: non-binary.)
GESTAZIONE PER ALTRI (GPA) - Nota anche come maternità surrogata, è una pratica di procreazione assistita in cui una donna esterna alla coppia provvede alla gestazione di un bambino per conto di altre persone (o di un genitore single) che ne saranno genitori successivamente alla nascita. La fecondazione può essere effettuata con gameti (spermatozoo e ovuli) sia della coppia sia di donatori/donatrici attraverso concepimento in vitro; generalmente, non è consentita la fecondazione degli ovuli della gestante. Illegale in molti Paesi (tra cui l’Italia), è solitamente regolamentata dalla legge. Vi sono Paesi (come Canada, India e gran parte dell’Australia) in cui può avvenire solo in forma altruistica, ovvero in assenza di un compenso economico per la “madre surrogata”; altrove, invece, è concessa una retribuzione per la gestante, purché non vi sia un riconosciuto stato di svantaggio socioeconomico che potrebbe determinare una situazione di sfruttamento. Con intenti dispregiativi è indicata come “utero in affitto”, termine fortemente sconsigliato a chi eserciti una professione psicologica.
HATE CRIME - Di origine anglofona, indica tutti i crimini dettati dall’odio nei confronti delle minoranze (religiose, etniche, sessuali, ecc.). In italiano si utilizza l’espressione crimini d’odio (vedi anche: omofobia; bifobia; transfobia; hate speech.)
HATE SPEECH - Indica l’espressione di odio o di incitamento all’odio nei confronti delle minoranze (religiose, etniche, sessuali, ecc.). Si usa specialmente in riferimento all’utilizzo dei nuovi canali di comunicazione come i social network, che danno origine a una forma di odio e discriminazione molto più difficile da contrastare e sottile, seppur non per questo meno dannosa. (vedi anche: omofobia; bifobia; transfobia; crimini d’odio; hate crime.)
HOMOIGNORANCE - Indica la disinformazione (più o meno consapevole) nei confronti delle tematiche legate all’omosessualità e alle persone non eterosessuali; non sempre può assumere la connotazione di vera e propria omofobia.
IDAHOBIT - Acronimo che sta per “International Day Against Homophobia, Biphobia, Intersexism and Transphobia”, in italiano “Giornata internazionale contro l’omo-bi-intersex-transfobia”: ricorrenza annuale celebrata in tutto il mondo, che cade il 17 maggio, riconosciuta dall’Unione Europea e dalle Nazioni Unite, in cui si festeggiano le diverse identità sessuali e si promuovono eventi di sensibilizzazione su queste tematiche.
IDENTITÀ DI GENERE - È il concetto più intimo che l’individuo ha di sé quale maschio, femmina, un insieme di entrambi o nessuno dei due. In altre parole, è il modo in cui gli individui percepiscono sé stessi e il modo in cui fanno riferimento alla propria persona. Inoltre, l’identità di genere di ogni individuo può essere legata, e quindi essere la stessa, rispetto al sesso che gli è stato assegnato alla nascita (cisgender), oppure discostarsene (transgender). Rappresenta una delle dimensioni tendenzialmente stabili dell’identità sessuale dell’individuo.
IDENTITÀ DI ORIENTAMENTO SESSUALE - Definizione soggettiva che l’individuo produce in riferimento alle proprie attrazioni sessuali/affettive nella costante relazione con variabili personali, ambientali, culturali e sociali. Rappresenta quindi una dimensione variabile e fluida dell’identità sessuale, in costante evoluzione a seconda del proprio sistema di significati, del proprio sistema di valori, delle interazioni sociali, dell’idea che si ha circa il proprio orientamento sessuale, del proprio giudizio su di esso e della propria disponibilità a riconoscerlo/comunicarlo agli altri. Diversamente, l’orientamento sessuale è tendenzialmente stabile nel tempo. Ne deriva che, per vari motivi, non sempre vi è “coerenza” tra l’orientamento sessuale e l’identità di orientamento sessuale.
IDENTITÀ SESSUALE - Con questo termine si indica l’ampio insieme dei piani, delle dimensioni e degli aspetti con cui una persona si identifica in riferimento alla propria sessualità. Vi sono differenti livelli dell’identità sessuale: a) il sesso biologico; b) l’identità di genere; c) il ruolo di genere e l’espressione di genere; d) l’orientamento sessuale; e) l’identità di orientamento sessuale. Con il termine identità sessuali, quindi, si intende tutte le tematiche, le accezioni e le sfumature che hanno a che vedere con i livelli dell’identità sessuale.
INTERSESSUALE - Termine utilizzato per descrivere quelle persone che differiscono dai due pattern che ci si aspetterebbe di trovare nelle caratteristiche legate al maschile o al femminile per quanto riguarda cromosomi, ormoni, organi sessuali interni e genitali. Una persona può non scoprire di essere intersessuale fino al raggiungimento della pubertà, nel momento in cui il corpo comincia a cambiare in maniera atipica rispetto a quello che ci aspetterebbe in questa fase della crescita. Formalmente vengono anche definiti come “ermafroditi” ma questo termine è ormai considerato obsoleto, denigratorio e comunque non rappresentativo di tutte le situazioni di intersessualità. (vedi anche: DSS/DSD; intersessualità.)
INTERSESSUALITÀ - Termine che indica lo sviluppo atipico dei caratteri sessuali, tra cui i genitali esterni, gli organi riproduttivi, i cromosomi e/o gli ormoni sessuali. Talvolta la manifestazione di tali condizioni (definite come Disturbi dello sviluppo sessuale o DSS/DSD) può rendere difficile l’attribuzione del sesso alla nascita (sesso biologico). In tutto il mondo, negli ultimi vent’anni, si è assistito a battaglie legali e sociali portate avanti da persone che hanno scoperto in età adulta di essere intersessuali e di aver subito, in giovanissima età e spesso a insaputa dei genitori stessi, degli interventi chirurgici e farmacologici con lo scopo di normalizzare il loro sesso biologico verso ciò che tradizionalmente è definito come maschile o femminile. (vedi anche: intersessuale.)
KINK - Insieme di pratiche sessuali non convenzionali volte a rafforzare il rapporto di intimità tra i componenti della coppia. Alcune delle pratiche kinky (come il bondage, lo spanking, l’utilizzo della cera, ecc.) possono rientrare all’interno della più ampia definizione di BDSM. Alcune associazioni attivistiche internazionali hanno proposto di inserire anche i membri della comunità kinky all’interno della comunità LGBT+ per via di alcuni fenomeni di discriminazione dettati dall’imposizione di un modello sessuale e relazionale normalizzante ed escludente (eteronormatività/cisnormatività) che accomunano queste due realtà. (vedi anche: LGBTQIAPK.)
LESBICA - Persona di genere femminile che prova attrazione sessuale e affettiva prevalentemente o esclusivamente per un’altra persona di genere femminile.
LGB - Primo acronimo utilizzato per evitare il riferimento alle persone non eterosessuali e non cisgender come unicamente “gay”, fa riferimento alle persone lesbiche, gay e bisessuali. Oggi caduto in disuso. LGBT - Acronimo, in uso dal 1990, per indicare le persone lesbiche, gay, bisessuali e transessuali/ transgender. Viene considerato un modo molto basilare per indicare gli orientamenti sessuali non eterosessuali e le identità non cisgender. Attualmente gli sono preferite le varianti più inclusive, LGBT+ e LGBTQIA.
LGBT+ - Acronimo che indica le persone lesbiche, gay, bisessuali, transessuali/trangender e contiene il riferimento esplicito al fatto che il novero delle categorie è ampio.
LGBTI - Acronimo introdotto nel 1996, indica le persone lesbiche, gay, bisessuali, transessuali/ transgender, intersessuali. Non viene più utilizzato nei discorsi ufficiali, mentre gli viene preferito LGBTQIA o LGBT+.
LGBTQ - Acronimo introdotto nel 1996, indica le persone lesbiche, gay, bisessuali, transessuali/ transgender, queer. Non viene più utilizzato nei discorsi ufficiali, mentre gli viene preferito LGBTQIA o LGBT+. LGBTQIA - Acronimo, attualmente più utilizzato e internazionalmente riconosciuto, per indicare le persone lesbiche, gay, bisessuali, transessuali/transgender, queer, intersessuali e asessuali. Recentemente, le associazioni attivistiche hanno proposto di ampliare l’acronimo in LGBTQIAPK, in modo da includere anche le persone pansessuali/poliamorose e kink. A livello scientifico, è stato proposto già nel 2006 l’utilizzo dell’acronimo SOGISC, che sta per “sexual orientation, gender identity, and sexual characteristics” e fa riferimento a tutte le varianze relative alle identità sessuali, senza la necessità di aggiungere progressivamente nuove categorie ad una costellazione di realtà in continuo mutamento e ampliamento.
LGBTQIAPK - Acronimo di recente introduzione per indicare le persone lesbiche, gay, bisessuali, transessuali/transgender, queer, intersessuali, asessuali, pansessuali/poliamorose e kink.
MATRIMONIO EGUALITARIO - Termine con cui si indica la possibilità per le coppie omosessuali di accedere al matrimonio nella medesima forma in cui è previsto per le coppie eterosessuali, cioè con gli stessi diritti e gli stessi doveri. Non è previsto nell’ordinamento italiano, in cui compare invece l’unione civile per coppie dello stesso sesso.
MICROAGGRESSIONI - Atti leggeri, spesso involontari e inconsapevoli, di discriminazione nei confronti di una minoranza o di un individuo appartenente a un gruppo minoritario. Pur essendo un fenomeno di non grande impatto, portano con sé implicitamente degli stereotipi e dei pregiudizi che, per via della loro frequenza nella vita quotidiana, possono contribuire ad aumentare il minority stress delle persone LGBT+.
MINORITY STRESS - Insieme dei disagi psicologici dovuti all’appartenere a una minoranza, in questo contesto usato in riferimento alle persone LGBT+, che sono sottoposte a discriminazioni e pregiudizi di vario ordine e grado. Consiste in una esposizione continuativa a stress che ha effetti più o meno marcati sulla salute mentale e sul benessere psicologico degli individui appartenenti a una minoranza sessuale. Si compone di tre dimensioni principali: a) l’omofobia interiorizzata (o la bi- transfobia interiorizzata); b) lo stigma percepito dall’individuo, con la conseguente messa in atto di strategie difensive per evitare/diminuire il rifiuto sociale; c) le esperienze di violenza, vissute in prima persona dall’individuo o avvenute all’interno del contesto di vita allargato dell’individuo (da amici, nella stessa città, nello stesso paese, ecc.).
MISGENDERING - Utilizzo di pronomi e declinazioni legati al sesso attribuito alla nascita (o comunque il non utilizzo dei pronomi e declinazioni di elezione) di una persona transessuale, transgender, gender non-conforming o non-binary senza il suo consenso. Sebbene spesso venga fatto non intenzionalmente, il deliberato ricorso al misgendering (così come al dead-naming) è una forma di violenza e di negazione dell’identità di genere di una persona non cisgender.
MTF/M2F - Abbreviazioni che indicano la transizione di un uomo a donna transgender o a persona transessuale.
NOME DI ELEZIONE/NOME ELETTIVO - Indica il nome che una persona trans sceglie in concordanza con la propria identità di genere. L’assunzione di un nome di elezione, assieme ad altre pratiche (come l’adeguamento dell’abbigliamento, il cambio nell’utilizzo dei pronomi di genere, il ricorso a eventuali interventi chirurgici, ecc.), rientra all’interno del percorso di transizione.
NON-BINARY - Termine generico utilizzato per riferirsi a tutte quelle persone la cui identità di genere non può essere adeguatamente rappresentata mediante la concezione del genere binario. (vedi anche: genere non binario.)
OMOEROTISMO - Termine sostanzialmente sovrapponibile a quello di omosessualità, spesso utilizzato in letteratura e nelle arti per indicare in modo meno rigido ed esplicito un sentimento omosessuale.
OMOFOBIA - Disagio, svalutazione e avversione, su base psicologico-individuale e/o ideologico collettiva, nei confronti delle persone omosessuali e dell’omosessualità stessa. Sistema di credenze e stereotipi che mantiene giustificabile e plausibile la discriminazione sulla base dell’orientamento sessuale. Uso di un linguaggio o slang offensivi per le persone gay/lesbiche. Spesso le persone che provano pregiudizi verso le minoranze sessuali confondono l’identità di genere con l’orientamento sessuale e sono quindi sia transfobiche sia omofobiche (o bifobiche).
OMOFOBIA INTERIORIZZATA - L’insieme di sentimenti e atteggiamenti negativi (dal disagio al disprezzo) che una persona può provare più o meno consapevolmente nei confronti della propria omosessualità (o bisessualità), fino al punto di nutrire sentimenti negativi verso le persone LGB in generale. Nell’omofobia interiorizzata svolgono un ruolo centrale l’interiorizzazione di stereotipi negativi e dello stigma sociale nei confronti delle persone non eterosessuali, che possono portare ad una non accettazione o a un non riconoscimento del proprio orientamento sessuale, con effetti diretti sulla costruzione della propria identità sessuale e della propria identità di orientamento sessuale. Rappresenta una delle dimensioni del minority stress. Per estensione, si può utilizzare il termine di transfobia interiorizzata per indicare l’interiorizzazione di sentimenti negativi nei confronti della propria identità di genere non cisgender.
OMOGENITORIALITÀ - Termine utilizzato in riferimento alla funzione genitoriale esercitata da coppie dello stesso sesso/genere, sia in riferimento a figli biologici di uno o entrambi i partner sia in riferimento a figli adottati. (vedi anche: famiglie omogenitoriali; stepchild adoption.)
OMOROMANTICO - Termine con cui ci si riferisce a una persona che prova attrazione romantica prevalentemente o esclusivamente nei confronti di persone dello stesso sesso/genere, a prescindere dalla direzionalità dell’attrazione sessuale/fisica (che può essere, per esempio, eterosessuale).
OMOSESSUALE - Termine con cui ci si riferisce a una persona che prova attrazione sessuale e affettiva prevalentemente o esclusivamente nei confronti di persone dello stesso sesso/genere.
OMOSESSUALITÀ - Indica l’attrazione sessuale e affettiva verso persone dello stesso sesso/ genere. (vedi anche: orientamento sessuale; omosessuale.)
OMOSESSUALITÀ EGOSINTONICA/EGODISTONICA - Termini che indicano il grado di accettazione della propria omosessualità da parte dell’individuo: l’egosintonia indica un orientamento omosessuale riconosciuto e accettato dall’individuo, mentre l’egodistonia indica un vissuto conflittuale da parte dell’individuo nei confronti della propria omosessualità, spesso a causa dello stigma. Questi due termini hanno un’importanza storica particolare per la psicologia e la psichiatria: sebbene l’omosessualità “egosintonica” sia stata rimossa dal Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM) già nel 1973, la variante “egodistonica” dell’omosessualità è rimasta nella classificazione fino al 1987, anno in cui è stata definitivamente eliminata poiché condizione risultante dall’interiorizzazione dello stigma sociale legato all’omosessualità e non dall’omosessualità in sé. Bisogna prestare particolare attenzione al concetto di egodistonia poiché tale conflittualità/sofferenza viene spesso utilizzata dai promotori delle terapie riparative per legittimare un qualsivoglia tentativo di conversione dell’orientamento sessuale e delle attrazioni omoerotiche, dal momento che la condizione viene vissuta con disagio dall’individuo e, talvolta, è proprio lo stesso paziente/cliente a chiedere un intervento “professionale” in questa direzione. Per evitare fraintendimenti pericolosi, oggi si utilizza il termine di omofobia interiorizzata, che pone maggiore enfasi nei confronti del ruolo giocato dalla società (minority stress) e dalle aspettative sociali nella costruzione di sentimenti negativi verso il proprio orientamento non eterosessuale.
ORIENTAMENTO SESSUALE - Caratteristica tendenzialmente immutabile dell’identità sessuale che si riferisce al genere verso cui una persona è sessualmente e affettivamente attratta. Può essere eterosessuale se la persona è attratta da un individuo del genere opposto (eterosessualità), omosessuale se è attratta da un individuo dello stesso genere (omosessualità), bisessuale se l’attrazione è rivolta verso entrambi i generi (bisessualità). Vi sono ulteriori possibili declinazioni, come la pansessualità, la polisessualità e la demisessualità, in cui l’attrazione prescinde dal genere/sesso e al di là del binarismo sessuale e di genere della persona verso cui si è attratti. Un’altra possibile declinazione è quella dell’asessualità.
ORMONI- Messaggeri chimici che viaggiano all’interno del flusso sanguigno ed hanno la funzione di regolare diverse funzioni del corpo. Vengono prodotti da ghiandole ed organi all’interno del corpo e possono essere attivati dai siti recettori delle cellule. Contribuiscono allo sviluppo dei caratteri sessuali secondari maschili e/o femminili. OUTING - Termine utilizzato per indicare la rivelazione pubblica dell’orientamento sessuale (reale o presunto) o dell’identità di genere (reale o presunta) di qualcuno a terzi. Viene considerata una forma di violenza, in quanto solo il soggetto in questione dovrebbe poter decidere se, a chi e quando comunicare la propria identità sessuale. Viene spesso confuso con il termine coming out, che invece indica la rivelazione volontaria del proprio orientamento sessuale o della propria identità di genere. 31 P
PANSESSUALE - Termine con cui ci si riferisce a una persona che prova attrazione fisica/sessuale o affettiva indipendentemente dal sesso/genere di appartenenza della persona da cui è attratta. Si pone enfasi, quindi, sul rifiuto del binarismo di genere. (vedi anche: genere binario; genere nonbinario.)
PANSESSUALITÀ - Indica l’attrazione sessuale e affettiva verso una persona indipendentemente dal suo sesso/genere di appartenenza. Si differenzia dalla bisessualità proprio per il rifiuto del binarismo di genere nei confronti delle persone verso cui si prova attrazione. (vedi anche: orientamento sessuale; pansessuale; genere binario; genere non-binario.)
PASSARE - 1. Può indicare il fatto che una persona trans venga accettata come, o riesce a “passare per”, un membro a tutti gli effetti del genere nel quale si identifica senza essere identificato come persona trans. 2. Una persona LGB/queer che si pensa essere o viene percepita come eterosessuale.
POLIAMORE - Indica un assetto affettivo/sessuale in cui una persona ha contestualmente più di una relazione sessuale e/o sentimentale nel pieno consenso di tutti i partner coinvolti. Da non confondere con il concetto di coppia aperta, in cui vi è solitamente una relazione affettiva/sessuale principale e stabile con un partner a cui possono aggiungersi relazioni più prettamente sessuali con altri partner, con il consenso di tutti i partner coinvolti. (vedi anche: poliamoroso.)
POLIAMOROSO - Termine con cui ci si riferisce a una persona che predilige o è coinvolta in un assetto relazionale di poliamore.
POLISESSUALE - Termine con cui ci si riferisce a una persona che prova attrazione fisica/sessuale o affettiva nei confronti di più di un genere. Si pone enfasi, quindi, sul rifiuto del binarismo di genere. (vedi anche: genere binario; genere non-binario.)
PREGIUDIZIO - Atteggiamento sfavorevole, a volte ostile, nei confronti di un gruppo sociale minoritario o dominato.
PRIDE - Manifestazione di orgoglio della propria diversità, con accezione sociale, politica e attivistica. Con il termine “gay pride” (in passato maggiormente utilizzato) si intende l’orgoglio omosessuale e, per estensione, non eterosessuale e non cisgender. In termini più ampi, si identifica con “pride” l’insieme di manifestazioni e iniziative internazionali a cadenza annuale (generalmente a giugno) in cui gli appartenenti alla comunità LGBT+ scendono in piazza per celebrare le diversità 32 e per rivendicare l’ottenimento di diritti civili. Le odierne celebrazioni prendono ispirazione dai primi moti e proteste di liberazione sessuale e rivendicazione dei diritti delle persone LGBTI+ avvenute alla fine degli anni Sessanta dello scorso secolo negli Stati Uniti (Moti di Stonewall, 1969; proteste del Black Cat, 1967).
PRONOMI DI GENERE - Un pronome è una parola che permette di riferirsi sia alla persona con cui si sta parlando sia per riferirsi a qualcuno o a qualcosa di cui si sta parlando. I pronomi di genere si riferiscono specificatamente alle persone di cui stai parlando. Quest’ultimo tipo di pronomi è quello che una determinata persona decide di usare per riferirsi a sé stesso. È importante usare correttamente i pronomi di genere quando ci si rivolge a qualcuno in quanto rispetta la loro identità di genere ed è segno di un mutuo rispetto tra le due parti coinvolte nella conversazione. (vedi anche: misgendering.)
QUEER - Termine anglosassone che significa “strambo”, “eccentrico” e, in senso dispregiativo, “finocchio”, “frocio”. Negli anni Novanta le stesse persone etichettate come queer si sono riappropriate del termine utilizzandolo in positivo per sancire la propria estraneità da identità fisse, categorie precostituite e logiche dicotomiche tipo eterosessuale/omosessuale, maschile/ femminile. Oggi è usato in senso ampio per indicare tutte le soggettività non eterosessuali.
RIASSEGNAZIONE ANAGRAFICA - Si intende l’iter legislativo che le persone transessuali devono affrontare per poter giungere, in ultimo, alla rettifica del sesso di nascita e del nome anagrafico riportati sui documenti (carta d’identità, patente di guida, diplomi e attestati formativi, ecc.). La legge italiana, tramite l’art. 31 del D. Lgs. n. 150/2011, prevedeva di norma il vincolo della rettifica dei caratteri sessuali primari (riassegnazione chirurgica di sesso o RCS) prima di poter richiedere la rettifica dei dati anagrafici. Una recente interpretazione della legge suggerisce la non obbligatorietà della riassegnazione chirurgica per poter procedere alla riassegnazione anagrafica, purché sia attestata la serietà, univocità e definitività del percorso di transizione scelto dall’individuo (sentenza n. 221 della Corte Suprema del 21 ottobre 2015).
RIASSEGNAZIONE CHIRURGICA DI SESSO (RCS) - Indica l’insieme di pratiche chirurgiche a cui alcune persone transessuali ricorrono per adeguare gli organi genitali alla propria identità di genere. (vedi anche: transizione; trans.)
RUOLO DI GENERE - In generale, rappresenta l’insieme delle norme sociali e delle aspettative culturali relative al genere, cioè a come uomini e donne debbano essere, apparire e comportarsi in una data cultura e in un determinato periodo storico. In senso più psicologico, rappresenta 33 l’interiorizzazione soggettiva di tali “prescrizioni” culturali relative al genere di appartenenza, che può essere di conseguenza più o meno aderente alle aspettative sociali. Ha una componente più interiore (l’idea che l’individuo ha del proprio ruolo di genere) e una più esteriore (ciò che gli altri possono osservare circa il ruolo di genere di una persona, come per esempio il comportamento o, più in generale, l’espressione di genere). Assieme all’espressione di genere, costituisce una delle dimensioni dell’identità sessuale dell’individuo. È bene ricordare come le possibili sfumature soggettive del ruolo di genere e dell’espressione di genere non siano necessariamente e deterministicamente legate all’orientamento sessuale o all’identità di genere di una persona. (vedi anche: aspettative di genere.)
SESSO BIOLOGICO - La conformazione biologica del corpo, definita dai cromosomi sessuali, dagli ormoni, dai genitali interni ed esterni, e dalla complessiva conformazione corporea derivante. È l’insieme dei caratteri sessuali con cui una persona nasce e che la contraddistinguono come maschio o femmina. Da notare come vi siano situazioni in cui non sia così “naturale” e semplice stabilire il sesso biologico di un individuo alla nascita, così come accade nell’intersessualità e in presenza di Diversità dello Sviluppo Sessuale (DSS). Costituisce una dimensione stabile dell’identità sessuale di un individuo.
SOCIALIZZAZIONE DI GENERE - Apprendimento fin dalla tenera età, da parte del/della bambino/a, delle norme sociali legate ai ruoli di genere; contribuisce, tramite l’interiorizzazione di tali norme, alla creazione del ruolo di genere soggettivo dell’individuo. Tali norme vengono veicolate in diversi contesti, principalmente in famiglia, a scuola e tramite i media.
SOGISC - Acronimo utilizzato in ambito scientifico per riferirsi a “sexual orientation, gender identity, and sexual characteristics”. È stato proposto già nel 2006 a partire dall’uso negli Yogyakarta Principles (2006) per fare riferimento a tutte le sfumature delle identità sessuali senza la necessità di aggiungere progressivamente nuove categorie al classico e più diffuso acronimo LGBTQIA.
STEPCHILD ADOPTION - Termine inglese per indicare l’adozione del figlio del/della partner (o adozione del configlio); rappresenta quindi l’adozione del figlio del coniuge o del proprio partner unito civilmente. Sebbene venga usato spesso in riferimento alle coppie omogenitoriali, il termine si usa anche per coppie eterosessuali in cui il figlio di uno dei due partner sia nato precedentemente al matrimonio o all’unione civile in atto (famiglie ricostituite). A differenza di Paesi come la Spagna e il Regno Unito, in Italia è consentita alle coppie eterosessuali, ma non a quelle omosessuali nemmeno se all’interno di una unione civile.
STEREOTIPI DI GENERE - L’insieme delle rappresentazioni mentali semplificate e generalizzate 34 riguardante il genere e i ruoli di genere, condiviso nei suoi tratti essenziali da grandi masse di persone. Rappresentano una visione cristallizzata e generalmente binaria della realtà e possono portare a inferenze scorrette circa l’identità sessuale di una persona (in termini di orientamento sessuale o di identità di genere), contribuendo indirettamente ad alimentare fenomeni di discriminazione nei confronti delle minoranze sessuali, aumentare lo stigma sociale e accrescere il minority stress. (vedi anche: ruolo di genere.) STIGMA - Nelle scienze sociali, indica l’attribuzione da parte della società di connotazioni negative nei confronti di un individuo, di un gruppo o di un fenomeno. La stigmatizzazione, insieme al pregiudizio, è quindi alla base della discriminazione delle minoranze. Nei confronti della comunità LGBT+, lo stigma sociale può svolgere un ruolo rilevante nella creazione della propria identità sessuale, contribuendo all’interiorizzazione di aspetti negativi legati all’appartenere a una minoranza sessuale (omofobia interiorizzata, ma anche bi- e trans-fobia interiorizzata) e alimentando il minority stress.
TERAPIA ORMONALE SOSTITUTIVA (HRT) - Terapia medica che consiste nel ricevere ormoni con il fine di sostituire gli ormoni prodotti dal corpo o di modificarne gli equilibri. Per le persone trans, tale terapia è di fondamentale importanza per permettere l’eventuale modificazione del corpo durante e dopo la transizione.
TERAPIE AFFERMATIVE - Insieme di approcci terapeutici finalizzati alla piena acquisizione di una identità omosessuale (gay, lesbica) o bisessuale. Sono state molto criticate nel corso del tempo poiché vanno a discapito di una reale autodeterminazione da parte del paziente e di una espressione autentica del sé, tralasciando spesso variabili personali quali le tempistiche e le modalità di realizzazione dell’identità sessuale del paziente nonché del suo percorso di coming out.
TERAPIE RIPARATIVE - Dette anche “terapie di conversione”, sono un insieme variegato di sedicenti metodi psicologici e/o comportamentali che hanno l’obiettivo di modificare l’orientamento sessuale di una persona da omosessuale (o bisessuale) a eterosessuale o, comunque, di ridurre i desideri/pensieri omoerotici. I concetti alla base di queste pratiche ideologico-religiose (e non clinico-scientifiche) sono che l’omosessualità sia una malattia e che sia una caratteristica modificabile dell’identità sessuale di una persona. Le principali organizzazioni scientifiche di salute mentale di tutto il mondo (APA, CNOP, ecc.) le hanno criticate e bandite poiché dimostratesi totalmente inefficaci e, per di più, dannose per l’integrità psicologica dell’individuo; in alcuni Paesi del mondo sono considerate pratiche illegali. Nonostante ciò, si assiste tutt’oggi a casi in cui i terapeuti ricorrano a forme più implicite di conversione su richiesta esplicita del paziente/cliente, sulla base quindi di un’omosessualità egodistonica. (vedi anche: omoerotismo.)
TERF - Acronimo che sta per “Trans Exclusionary Radical Feminism” e viene utilizzato per indicare un particolare pensiero femminista che esclude le donne transessuali, transgender e trans dalle politiche femminili, negandone l’identità di genere e riconoscendo il primato del sesso biologico. Questa ideologia può quindi rientrare all’interno del più ampio fenomeno della transfobia. Da sottolineare, ovviamente, come non tutte le realtà femministe escludano le donne trans dai loro discorsi e dalle loro politiche.
TRANS - Termine ombrello che comprende un insieme di identità che “trasgrediscono” le norme di genere socialmente definite. Il termine trans con l’asterisco (trans*) è spesso usato nella forma scritta per identificare che ci si sta riferendo a questo largo gruppo di persone che includono, in particolare, tutte le persone che si identificano come non binarie, così come gli uomini e le donne transgender. Con l’espressione donna trans si indica una persona assegnata alla nascita come maschio e che si identifica nel genere femminile; con l’espressione uomo trans si indica una persona assegnala alla nascita come femmina e che si identifica nel genere maschile. (vedi anche: genere binario; genere non binario; sesso biologico; identità di genere.)
TRANSESSUALE - A differenza del termine transgender, questo non è un termine ombrello: infatti, alcune persone transgender non si identificano come transessuali e, allo stesso tempo, alcune persone transessuali non si identificano come transgender. Questa definizione viene preferita da alcune di quelle persone che hanno cambiato o intendono cambiare i propri corpi con diverse metodologie mediche: la terapia ormonale sostitutiva (HRT), interventi di riassegnazione chirurgica di sesso (RCS), la rimozione del seno, plastiche facciali, ecc.
TRANSESSUALITÀ - Termine utilizzato per indicare la circostanza in cui il sesso biologico di una persona non corrisponde alla sua identità di genere.
TRANSFOBIA - Insieme di sentimenti e atteggiamenti negativi verso la transessualità e le persone transessuali e transgender sulla base della loro identità di genere.
TRANSGENDER - un termine ombrello che comprende tutte quelle persone la cui identità di genere e/o la sua espressione di genere differisce dalle aspettative culturali normalmente assegnate al loro sesso di nascita. È bene ricordare come l’identità di genere e l’espressione di genere non siano necessariamente correlate con l’orientamento sessuale: una persona transgender può identificarsi come eterosessuale, omosessuale, bisessuale, ecc.
TRANSIGNORANCE - Indica la disinformazione (più o meno consapevole) nei confronti delle tematiche legate alla transessualità e alle persone non cisgender; non sempre può assumere la connotazione di vera e propria transfobia.
TRANSITARE - Verbo utilizzato, in tutte le sue declinazioni, per indicare il fatto che una persona trans stia effettuando (o abbia effettuato o intenda effettuare) un percorso di transizione.
TRANSIZIONE - indica tutti quei cambiamenti che una persona opera per passare dal proprio genere assegnato alla nascita (sesso biologico) al genere a cui questa persona sente di appartenere. La transizione, di solito, coinvolge inizialmente gli elementi sociali quali i vestiti che si indossano, i capelli e la pettinatura (espressione di genere), il nome di elezione, cambiare il pronome di genere sui propri documenti legali (riassegnazione anagrafica), nascondere il seno o usare indumenti che invece possano accentuarlo ecc. La transizione può inoltre comprendere tutta una serie di trattamenti medici come la rimozione laser dei peli, la terapia ormonale sostitutiva (HRT) e vari ed eventuali interventi chirurgici (tra cui anche la riassegnazione chirurgica di sesso o RCS). Si sottolinea come non esista una sola strada per portare a termine una transizione né un modo giusto o sbagliato per svolgerla. (vedi anche: identità di genere.)
TRAVESTITO - Termine comunemente usato per descrivere una persona che si identifica principalmente con il genere assegnatogli alla nascita (cisgender), ma che ama vestirsi con abiti comunemente attribuiti ad un altro genere. Il travestirsi è una forma di espressione di genere e per molti è una parte integrante della propria identità. Travestirsi non è necessariamente collegato all’attività erotica e sessuale e, inoltre, non è indicativo dell’orientamento sessuale della persona.
UNIONE CIVILE - In Italia, è il termine con cui ci si riferisce al riconoscimento giuridico dell’unione di una coppia omosessuale e delle coppie di fatto (anche non omosessuali). È stata introdotta nell’ordinamento italiano mediante la Legge n. 76 del 20 maggio 2016, nota anche come Legge Cirinnà, dal cognome della Senatrice prima firmataria. Sebbene tale legge abbia colmato un vuoto legislativo e abbia introdotto numerose agevolazioni in materia sociale e patrimoniale (per esempio, la reversibilità della pensione del congiunto, la successione, la comunione dei beni, ecc.), permangono alcune differenze sostanziali rispetto al matrimonio tra persone eterosessuali, come per esempio l’impossibilità di adozione e di stepchild adoption (inizialmente prevista dal testo della Legge e poi stralciata dal testo finale). (vedi anche: matrimonio egualitario.)
VARIANZA DI GENERE - Espressione con cui si indica il manifestarsi della propria identità di genere in termini non strettamente stereotipici, ovvero tutte quelle sfumature che si discostano dall’espressione di genere e dal ruolo di genere culturalmente sanciti per i maschi e per le femmine.
WPATH - La World Professional Association for Transgender Health (WPATH) è una organizzazione internazionale no-profit che lavora per la promozione della salute delle persone transgender allo scopo di promuovere nel mondo ricerca, educazione, politiche pubbliche e standard di cura scientificamente validi, con particolare attenzione nei confronti delle categorie professionali che si interfacciano con persone transessuali, transgender o gender non-conforming. Si tratta di una realtà importante poiché pubblica Linee guida etiche e Standard di cura per la presa in carico di persone trans* adottate in tutto il mondo, compresa l’Italia.
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