Costume

Il mistero Pasolini. In tutto il mondo si celebra il centenario della nascita

Di Giuseppe Vatinno

Pier Paolo Pasolini è stato un intellettuale poliedrico. I suoi interessi simultanei per la poesia, la letteratura, il giornalismo e il cinema

Una Ostia ponente poi magistralmente descritta nel film “Amore tossico” del 1983 di Claudio Caligari. Borgate degradate, che uscivano dalla guerra tra le macerie spirituali e materiali. Borgate abitate dai suoi “ragazzi di vita”, esemplificati in attori simbolo come Franco Citti, indimenticato protagonista di “Accattone” del 1961 o in Ninetto Davoli, in cui un sesso ancora primordiale e dionisiaco scaricava una vitalità ingenua e creatrice che conteneva, secondo il poeta friulano, la vera essenza della vita.

Questo perché PPP si creava una sua religione basata sull’unica verità possibile ai suoi occhi smaliziati: quella appunto del sottoproletariato romano, delle borgate polverose ad est della Capitale, di una esistenza fatta di stenti ma anche di gioie basiche, non mediate dal tarlo dell’analisi che lo possedeva ma che, nel contempo, gli donava uno strumento privilegiato per osservare nei dettagli, come in una sorta di microscopio sociale, quell’umanità dolente ed affascinante. Ed ecco le sue prostitute amorevoli e drammatiche, come nel film “Mamma Roma” del 1962 interpretato da Anna Magnani o la figura comica e tragica di Stracci, il ladrone buono dell’episodio ‘La Ricotta‘ nel film Ri.Go.Pa.G. del 1963 diretto da Pasolini stesso insieme a Rossellini, Godard e Gregoretti.

Bisogna avere un nuovo senso estetico per apprezzare la bellezza nascosta nel degrado polveroso e desertico di quelle periferie romane; non bastano i sensi usuali, occorre la “romaestitudine” e Pasolini questo nuovo senso ce l’aveva, eccome. Ma Pasolini non visse solo l’’estetica del degrado”, se così possiamo chiamare la sua antinomia esistenziale. Egli fu profeta occhiuto della china che l’Italia del boom si accingeva a percorrere dal punto di vista sociale, del precipizio che aveva imboccato.