Costume
L’autunno-inverno di Marni è Neuroerotik
Incontro fra l’erotismo dei segnali del corpo e il piano misterioso delle neuroconnessioni nella sfilata autunno-inverno di Marni
È tempo di giocare, senza esclusione di colpi, a corpo libero e pensieri liberati. Riuscirete a fuggire? Sulle passerelle di Marni uno strip game: allegri e sollecitanti esercizi di controcensura; più la si evita, più facile sarà evadere dalla escape room senza confini.
In questo gioco la donna è avviluppata in catene e sciarpe, kilt impazziti, diamanti come cinture di castità e giacche maschili affette da “femminite” acuta. Non lasciatevi illudere: quel che da lontano appare in un modo, da vicino è altro.
L’incontro fra due imponderabili: l’erotismo dei segnali del corpo e il piano misterioso delle neuroconnessioni. Una esplorazione della sensualità, che fa a fette i perbenismi e le urgenze di censura. Nulla è come appare, tutto è in movimento. Le pieghe deviano, si attorcigliano e si aprono su abiti e kilt, oppure percorrono sciarpe che sono ritagli di vestine, avvolte intorno al collo. Le giacche e i cappotti maschili si sfaldano. Anelli di fidanzamento tengono insieme tuniche liquide, mentre stampe pixellate creano pattern ipnotici. Languori fluidi si alternano a fermezze marziali: uniformi da lavoro, drappeggi. Catene infinite come collane composite. Stivali a tubo. Scarponcini dagli alti plateau. Borse capienti o piccoli portafogli.