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Identikit del traditore seriale: manager e infermiere sono i più infedeli
Lo status sociale è alto: il 42% di chi tradisce afferma di essere più soddisfatto del proprio lavoro che della relazione affettiva
Chi è il traditore-tipo? Un manager, soddisfatto del proprio lavoro e dallo status sociale medio alto, impegnato in media da 17 anni in una relazione stabile che giudica frustrante, ma tollerabile.
Il tradimento è un'esperienza piuttosto comune, che la si viva nei panni del traditore o del tradito. Ma esistono persone più portate al tradimento di altre? Un'indagine condotta sugli iscritti di Ashley Madison, piattaforma online che serve proprio a ricercare relazioni extraconiugali, consente di realizzare un vero e proprio identikit del fedifrago.
Partiamo dalla professione: come accade spesso è facile che nella cerchia dei colleghi di lavoro si creino occasioni di “svago sessuale”: a volte momenti di evasione dalla routine soffocante della vita familiare, oppure diversivi per allentare la pressione lavorativa. Tra gli uomini infedeli, il 20% ricopre un ruolo decisionale: 13% è manager e il 7% è un direttore generale, mentre l’8% degli iscritti sono ingegneri.
Tra le donne propense al tradimento invece, in testa alle professioni più comuni ci sono le infermiere (10%), a seguire le assistenti amministrative (9%) e le manager (7%).
Di fatto, a prescindere dal mestiere, ben il 42% di chi tradisce afferma di essere più soddisfatto del proprio lavoro che della relazione affettiva.
Per il 19% degli infedeli, si tratta di fugaci incontri da una notte, per il 27% delle persone invece si arriva a storie di un mese, e ben il 49% dichiara di stabilire relazioni extraconiugali che durano di più, in media fino a oltre un anno. Indipendentemente da quanto duri la passione, chi ha tradito una volta, tendenzialmente torna a farlo.
Il 54% degli intervistati dichiara che la propria relazione coniugale dura in media da 17 anni o più, nonostante l’infedeltà. Il 65% di loro dice di essersi impegnato in un matrimonio o convivenza tra i 18 e i 30 anni. Che sia noia, stanchezza, desideri disattesi o aspettative di vita che cambiano, il 56% degli infedeli afferma che la propria relazione è frustrante, ma tollerabile. Il 36% di coloro che dichiarano di essere felici però vanno comunque alla ricerca di rapporti extraconiugali.
“La maggior parte degli infedeli è felice, della propria vita e di sé stessi, nonostante giudichi la relazione stabile che sta vivendo noiosa o deludente - spiega la psicologa Marinella Cozzolino, sessuologa clinica e Presidente dell’Associazione Italiana Sessuologia Clinica - Questo accade perché solitamente gli infedeli sono persone in grado di trovare una soluzione a un loro problema, di non scaricare le colpe del fallimento sull’altro, di non passare ore o giorni a lamentarsi. Sono soddisfatti della loro capacità di risolvere una situazione frustrante senza, però, distruggere il buono che c’è nella relazione con il partner. Una piattaforma come Ashley Madison serve proprio a questo: a permettere un intervento conservativo sulla propria vita e ritrovare energie positive e desideri che possono poi essere utilizzati proprio dentro la coppia”.
Secondo i dati emersi dalla survey il 39% dei rispondenti dichiara di essere il primogenito in famiglia e solo l’8% è figlio unico. Per quanto riguarda lo status sociale, il 66% ha una casa di proprietà e l’89% possiede un’auto. Oltre al fatto che in merito al tradimento, il 46% degli italiani dichiara di avere una migliore consapevolezza di sé stesso/a e il 23% ha accresciuto la propria autostima a vantaggio anche della relazione coniugale.
Il sondaggio è stato somministrato a 2.117 iscritti della piattaforma Ashley Madison dal 11 all'26 maggio 2021