Costume
Lavorare con troppi uomini stressa le donne. Ecco le aziende 'in rosa'
Le donne che lavorano in un ambiente a grande prevalenza maschile sono sottoposte a uno stress fuori del comune. E non si parla di stress in senso generico, ma di vere e proprie modificazioni ormonali verificabili. Non ci credete? Una recente ricerca scientifica lo ha provato. Bianca Manago e Cate Taylor, due ricercatrici dell’Indiana University a Bloomington, negli Stati Uniti, hanno infatti misurato le fluttuazioni nel corso della giornata del cortisolo (uno dei principali ormoni legati allo stress) in donne impiegate in ambienti dove più dell’85% dei colleghi era di sesso maschile. Dopo aver escluso fattori individuali che avrebbero potuto influenzare i risultati dell’indagine, Manago e Taylor hanno concluso che le variazioni nelle concentrazioni dell’ormone erano significativamente alterate.
Ma come si vive davvero in un’azienda al femminile? In Italia cominciano a essere numerose le imprese che si tingono sempre più di rosa. Tra gli esempi raccontati da Affari, c'è il caso di Luisa Spagnoli, dove 9 dipendenti su 10 sono donne: "Siamo più versatili, dinamiche e abituate a misurarci con la fatica di dover fare quadrare tutto: dalla vita lavorativa a quella famigliare - spiega Nicoletta Spagnoli, a.d. e presidente dell'azienda -. Inoltre lavorare nella moda richiede spiccate qualità di gusto, sensibilità e creatività, tutte caratteristiche più affini alle donne"
C'è poi il caso di Boiron Italia, filiale del gruppo farmaceutico francese leader nella produzione di medicinali omeopatici: qui il 70% dei dipendenti è donna e la stessa percentuale vale anche se si guarda ai dirigenti in azienda. Non solo. La guida è affidata a una donna: Silvia Nencioni, Presidente e Amministratore Delegato. Affaritaliani.it l'ha intervistata.
Christian Boiron, allora a capo della filiale
italiana di Boiron
Lavorare con troppi uomini stressa le donne. E' d'accordo con questa ricerca?
"Devo dire che ho sempre lavorato soprattutto con le donne…Sicuramente gli anni a fianco di Christian Boiron, oggi direttore generale del Gruppo, ma dal 2005 al 2011 a capo della filiale italiana, sono stati molto sfidanti. A tratti complessi, ma fondamentali per me. Considero Christian Boiron il mio mentore: la sua gestione manageriale ha cambiato radicalmente l’azienda ed è un modello a cui ci ispiriamo anche oggi".
Il 70% dei dipendenti di Boiron però è donna, stessa percentuale per i dirigenti donna in azienda. Solo un caso?
"E' vero, la nostra azienda ha una forte presenza femminile, ma non dipende da una volontà precisa. In Boiron, quando scegliamo una persona, ancora prima delle sue competenze, scegliamo le sue attitudini perché siamo fermamente convinti che talento e predisposizione personale facciano la differenza. Ci vogliono passione per ciò che si fa, capacità di mettersi in ascolto, fiducia in se stessi, umiltà e capacità di lavorare in team. E poi autenticità, ossia il coraggio di essere se stessi, di mettersi in gioco e mostrarsi senza maschere. Sono questi i veri punti di forza di un collaboratore secondo noi".
Quali sono secondo lei i pregi (e i difetti) delle donne a livello lavorativo?
"Empatia, flessibilità e sensibilità sono, in genere, tratti distintivi delle donne. Certo, mi è capitato di ascoltare colleghe raccontare del disagio nel lavorare in ambienti femminili difficili, spesso a causa di un eccesso di competizione che a volte può complicare le cose".
Infatti, le donne sono spesso considerate competitive e poco solidali sul posto di lavoro: che ne pensa?
"Come dicevo può succedere e, quando subentra un eccesso di competizione, l’equipe non funziona. In generale, a mio avviso, è importante per ogni responsabile di reparto, stimolare la collaborazione e l’affiatamento, dando per primo il buon esempio".
Quali politiche aziendali ha adottato Boiron a favore delle donne?
"In Boiron non abbiamo adottato delle politiche specifiche per le donne. Questo perché l’attenzione dell’azienda è rivolta a favorire la realizzazione del dipendente, indipendentemente dal fatto che sia uomo o donna. Si tratta di un modo di concepire l’organizzazione aziendale che dobbiamo a Christian Boiron, secondo cui la felicità dei collaboratori ha un ruolo fondamentale nello sviluppo di un’impresa. Felicità intesa come espressione della propria individualità e creatività. E’ l’autenticità di cui parlavo prima, che da noi si è chiamati a manifestare quotidianamente proprio per il valore che può portare".
Boiron è molto attenta a creare un ambiente di lavoro stimolante, dal team building fino all'aspetto estetico degli uffici. Qual è la vostra filosofia generale per quanto riguarda il lavoro?
"La visione e l’approccio di Christian Boiron ci hanno guidato. Molte mie scelte manageriali rispecchiano le sue idee; tra queste, la volontà di concretizzare in azienda un modello di relazione basato sulla trasparenza e sulla disponibilità nei confronti dei colleghi. Un modello che si riflette anche nel modo in cui abbiamo pensato la sede: le pareti degli uffici sono vetrate trasparenti e tutte le porte sono aperte, inclusa la mia, per facilitare gli scambi e la collaborazione. Protagonista è il colore, che nella visione aziendale, contribuisce a favorire la creatività, altra dote ritenuta fondamentale. Con un obiettivo centrale: rendere il lavoro quotidiano un progetto di squadra gratificante, a cui tutti possono e devono collaborare, al fine di far progredire l’impresa stessa".
Maria Carla Rota
@MariaCarlaRota
ARTE IN BOIRON - Per Christian Boiron l'arte è al centro di ogni attività umana, personale e professionale. Per questo il colore e l'arte sono parte integrante nelle filiali del gruppo Boiron, in tutto il mondo. In Italia la sede Boiron di Segrate, in provincia di Milano, vede il tocco creativo di Gregorio Mancino, alias Greg, fondatore della Movimentart. Ogni angolo, ogni ufficio è stato personalizzato con cura.
"Perché non c'è felicità sul lavoro se mancano partecipazione e inventiva" (Christian Boiron).
La sede di Boiron Italia ospita Omeoart, Associazione Culturale Boiron senza scopo di lucro. Presso gli uffici sono visibili oltre 100 opere che rappresentano l'omeopatia, donate da diversi artisti all’Associazione.