Costume
Le star mondiali puntano sull'olio nostrano, ma l'Italia non sa valorizzarsi
L'Italia lentamente sparisce perché non sa puntare sui suoi tesori. Sting, Jim Kerr, Greenwood (Radiohead) vendono la qualità italiana. Olio a 68 € a litro
L’olio appunto, un’alimento che in Italia può diventare sublime.
Numerose ricerche cliniche hanno dimostrato che l'idrossitirosolo dell’olio extravergine può rigenerare le cellule umane. Negli Stati Uniti sull'olio italiano viene attaccata la targhetta che lo indica come alimento che fa bene alla salute, noi non lo facciamo. La condizione dell’olio è forse un sintomo di come arranchiamo. L’Italia ha una gamma di oli che il mondo ci invidia, eccellenze dal punto di vista qualitativo che le star vengono a produrre e vendere al prezzo che meritano. Ma non sempre la produzione popolare è extravergine.
Nel 2019 però, dopo l’enoturismo, è nato l’oleoturismo, con una legge voluta dal parlamentare Dario Stefàno. Permette di visitare uliveti e frantoi, degustare l’ultra qualità oleifera, viaggiare tra le produzione, conoscere la cultura dei territori circostanti, l’arte millenaria che ci sta dietro e quella dei territori con l’architettura, la storia, le tradizioni, il bello e la gente che ci vive, disciplinando tutte le attività. Potrebbe diventare un volano per coloro che vogliono far diventare questo racconto dell’Italia di qualità un’attività, possidenti o meno.
Siamo a metà del 2023 e solo 4 regioni (Toscana, Veneto, Liguria, Puglia) hanno adottato la norma. Le Marche lo stanno per fare ma nelle bozze dicono che basta un terreno con ulivi ed essere imprenditori agricoli per fare oleoturismo, anche se poi si produce sansa. Chi ha un sapere intorno all’ulivo non può, compresi i degustatori professionisti, anche quelli formati dallo stesso ente. “Abbiamo proposto delle modifiche e speriamo la Regione le accolga”, dice ad Affaritaliani Giorgio Sorcinelli, segretario nazionale di OLEA, associazione di assaggiatori professionisti “ora c’è a livello internazionale un movimento contro l’Italia, i nostri prodotti, la nostra terra. Mi auguro che i nuovi governanti facciano delle cose concrete, valorizzando chi produce e lavora nella qualità italiana. Faccio un solo esempio: abbiamo un olio incredibile ma l’Italia non ha un politica olivicola nazionale. Neanche oggi. So che si sta muovendo qualcosa ma quando arriverà?”. Mentre aspettiamo speriamo di non esserci estinti.