Costume

Le star mondiali puntano sull'olio nostrano, ma l'Italia non sa valorizzarsi

di Antonio Amorosi

L'Italia lentamente sparisce perché non sa puntare sui suoi tesori. Sting, Jim Kerr, Greenwood (Radiohead) vendono la qualità italiana. Olio a 68 € a litro

Chi tiene alta la bandiera e sembra comprendere la qualità italiana sono le ricche star straniere. Sting in Toscana a Palagio, colline tra Firenze e Arezzo, produce olio e vino. Prima di lui lo facevano i vecchi toscanacci finiti all’ospizio. Qualche anno fa The Telegraph raccontò che il musicista consentiva la possibilità di usufruire del suo enoturismo e di vendemmiare pagando una cifra di 208 sterline al giorno (262 euro). Un’altra icona, Jim Kerr dei Simple Minds, vive a Taormina dove gestisce un hotel chiamato "Villa Angela", acquistato nel 2000. Fategli parlare dell’Italia: gli luccicano gli occhi. Non si tratta di avere una casa in Italia ma di produrre con la mentalità italiana. Come Helen Mirren che nella sua masseria a Tiggiano, in Puglia, ha 400 piante di melograno e vuole fare succo bio. L’ultimo è l’olio made in Marche del chitarrista dei Radiohead ‘Jonny’ Greenwood (due nomination agli Oscar). “Mejo de cuscì non se trova. Jemo a magnà". Questo il suo annuncio sul web, in dialetto marchigiano, per l’olio che produce con la famiglia nel Fermano, venduto a 60 sterline al litro (68 euro). Racconta la socialità degli italiani, la bellezza del nostro universo paesaggistico e artistico.

E’ caro? Fa male? No, fa benissimo! Sono gli italiani che non comprendono appieno la potente qualità della propria cultura che dovrebbero gestire a peso d’oro, forse perché viaggiano poco e non vedono cosa c’è fuori. Non tanto per far diventare l’Italia un enorme parco delle meraviglie per ricchi ma per riuscire a mantenere viva quella bellezza in cui sono immersi e di cui sono portatori. “Per forza vengono in Italia”, spiega ad Affaritaliani Angelo, veterinario di origini bolognesi trasferitosi in UK per lavoro, “qui non c’è il nostro vivere quotidiano, non parlo neanche di clima e bellezza, non c’è neanche la socialità in cui sono cresciuto. Non vi rendete conto, nessuno osa mettere neanche la mano sulla spalla a qualcun altro. Al massino, con il grigiore in cui si vive, si va nei fine settimana al pub a sbronzarsi. E poi il nostro cibo, il vino, l’olio che è eccezionale”.