Costume

Mulino Caputo, per il Capodanno del Mugnaio appuntamento ai campi di Frignano

Eduardo Cagnazzi

L'ad Antimo: "L'arte del coltivare è nel nostro Dna di molitori. Quest'anno in raccolta i 4/5 dei grani certificati 100% tutti italiani. Prima azienda al Sud

E’ un appuntamento che si fa di anno in anno sempre più interessante, per molteplici motivi. Dopo l’ok dei contadini ecco l’annuncio:  il Capodanno del Mugnaio 2019 si festeggerà giovedì  27  giugno a Frignano (Caserta) presso l’Azienda D’Amore. Ed  è qui che l’ad Antimo Caputo, assieme a Michele Mennino, della Green Farm, e ai protagonisti delle coltivazioni, con Franco D’Amore,  racconterà  questa grande operazione iniziata cinque anni  fa a Latina, quando è nato il progetto del “Campo Caputo” in collaborazione con il Consorzio Agrario di Latina e da  dove si è partiti con  1.000 ettari di terreno,  coltivando le migliori specialità di grano e firmando il primo  contratto di filiera con i coltivatori. Un patto che si è rinnovato di anno in anno, anche con altri agricoltori, e che ha  reso la coltivazione del grano sicura e controllata. Da allora sono aumentati i Campi Caputo e  la coltivazione del Grano Nostrum si è estesa ad altre regioni. Hanno lavorato, come ogni anno, fianco a fianco, i contadini,  gli esperti di Green Farm di Michele Mennino, e la grande famiglia di mugnai napoletani: i  Caputo, attivi nel settore molitorio dal 1924, e giunti alla terza  generazione.  Tutti uniti per coltivare il Grano Nostrum,  grani 100% italiani, realizzato con sementi  dedicati in uno studio durato  tre anni, individuando i grani giusti  in base alla composizione dei terreni, alle altitudini dei luoghi e in funzione delle peculiarità climatiche. Tutto seguito passo dopo passo, dalla semina  fino al raccolto e poi allo stoccaggio dei grani. E venendo incontro alle esigenze delle tre grandi categorie di artigiani che trasformano le farine in specialità gastronomiche: pizzaioli, fornai e pasticceri.  “Sono orgoglioso dei risultati raggiunti”, ha dichiarato Antimo Caputo. “L’arte del coltivare il grano è nel nostro Dna di molitori: quest’anno abbiamo in raccolta  4/5 grani 100% italiani, naturali. Tra questi il “Don Carmine” fiore all’occhiello della nostra raccolta. Controlliamo l’iter dalla semina al raccolto, tutto il percorso della produzione del “Grano Nostrum” è certificato Made in Italy al 100%. Sí, siamo orgogliosi e soddisfatti, perché  il Mulino Caputo, prima azienda al Sud nel tenero, ha sottoscritto  i contratti di filiera, ha allargato i Campi Caputo, e abbiamo al nostro fianco, come partner attivi e consapevoli, i contadini, che sono le nostre sentinelle della qualità delle coltivazioni. Con loro hanno lavorato, garantendo  un costante supporto tecnico, un team di agronomi che curano la selezione e l’utilizzo di grani delle migliori varietà, consentendo di ottenere un frumento superiore, con delle specifiche caratteristiche di forza, estensibilità, tenuta e sapore”.

Ma il Capodanno del Mugnaio è anche il momento dei festeggiamenti, della grande festa dal sapore di un tempo. Giovedì, dopo  la trebbiatura del grano, ci sarà la celebrazione  benaugurante del raccolto, con l’accensione dei forni e la preparazione delle pizze da parte di alcuni dei più bravi  maestri pizzaioli. L’elenco dei partecipanti cresce di giorno in giorno. Al termine, come si conviene a una vera festa, ci sarà il brindisi e il taglio della torta, preparata per l’occasione dal maestro pasticcere di Pompei, Salvatore Gabbiano, uno dei membri dell’Accademia Maestri Pasticceri Italiani. Anche quest’anno, la mietitura sarà accompagnate dalla musica de I Bottari della Cantica Popolare, un gruppo che conserva la musica antica della tradizione campana.