Costume

"Rucola Piana del Sele Igp" è il 311° marchio italiano certificato dall'Europa

Eduardo Cagnazzi

Pubblicata l'iscrizione sulla Gazzetta europea. L'ortaggio dell'area salernitana è il 73% della produzione nazionale con un fatturato di oltre 680 milioni

Da oggi la Rucola della Piana del Sele si fregia della certificazione Igp ed è ufficialmente il 311° prodotto italiano a marchio europeo Dop-Igp-Stg. È infatti pubblicata sulla Gazzetta ufficiale europea l’iscrizione nel registro delle denominazioni d’origine protette e delle indicazioni geografiche protette della “Rucola della Piana del Sele”. La Commissione europea con la pubblicazione del regolamento di decisione ha approvato e ufficialmente registrato la denominazione.

"Non posso che esprimere soddisfazione, dopo anni di intenso lavoro portato avanti con i tanti imprenditori che hanno creduto nel progetto -le prime parole di Vito Busillo (nella foto a destra con Gennarino Masiello), presidente di Coldiretti Salerno e dell’associazione per la valorizzazione dei prodotti di quarta gamma della Piana del Sele– è stato un lavoro condiviso e un riconoscimento importante al lavoro di tanti imprenditori che hanno operato per creare il primo polo produttivo italiano. Un ringraziamento particolare va al Ministero delle Politiche agricole, in particolare a Luigi Polizzi, che con il suo staff ci ha accompagnato e sostenuto in un percorso lungo e non semplice. Un grazie ad Antonio Falessi di Coldiretti Campania e Michele Bianco che hanno lavorato operativamente alla stesura del regolamento”. Il territorio interessato alla Igp, così come da disciplinare, comprende una vasta zona che si estende dai Comuni di Eboli, a Battipaglia, Pontecagnano Fiaiano, Montecorvino Rovella, Montecorvino Pugliano, Bellizzi, fino a Capaccio.

La Rucola della Piana del Sele interessa attualmente una superficie di circa 3600 ettari, distribuiti su otto Comuni, con una produzione media degli ultimi anni pari a 400 milioni di chili di prodotto, che è il 73% circa della produzione nazionale, con un fatturato medio annuo di oltre 680 milioni di euro e consentirà lo sbarco sul mercato di un prodotto a marchio europeo che nel 2018 ha visto la produzione di 400 milioni di chili in 430 aziende, di cui il 60% guidate da giovani con un’agricoltura 4.0 a forte valore di innovazione tecnologica e sostenibilità ambientale. Le previsioni prevedono una crescita che si stima intorno al 20%, come si evince dagli studi di Ismea pubblicati di recente sulle performance dei prodotti a marchio. L’Igp spingerà il fatturato della rucola della Piana del Sele a 850 milioni di euro, posizionandola al terzo posto per fatturato tra i prodotti a marchio europeo, bandiere del made in Italy, solo dopo Grana Padano Dop e Parmigiano Reggiano Dop, e precedendo il Prosciutto di Parma Dop, l’Aceto Balsamico di Modena Igp e la Mozzarella di Bufala Campana Dop.

“E’ una buona notizia in un momento difficile per la quarta gamma -conclude Busillo- l'Indicazione geografica protetta porterà a un'ulteriore crescita del mercato, con l’auspicio ovviamente che riparta l’economia legata al comparto della ristorazione, delle cerimonie e l’export, fermi a causa dell’emergenza covid”.