Costume

San Gennà...Un dolce per San Gennaro, ecco chi sono i finalisti del contest

Eduardo Cagnazzi

Si tratta del concorso di pasticceria ideato da Mulino Caputo. Il regolamento prevede ingredienti attinti dal vasto paniere dei prodotti Igp e Dop italiani

Nonostante fosse nativo di Benevento e morto a Pozzuoli, è uno dei santi più amati al mondo: venerato a Napoli come a New York, San Gennaro conta più di 25 milioni di devoti. Le forme del culto del protettore della città di Napoli si evolvono in accordo con i tempi e, così, oggi esiste una App, che si chiama “Evviva San Gennaro”, con la quale è possibile accendere virtualmente una candela al santo. Ogni giorno ci sono circa 95 mila contatti e le candele virtuali dedicate San Gennaro vengono accese da ogni angolo del mondo.

 E’ sulla scorta di questa passione collettiva e trasversale che si è svolto, nel 2016, il concorso di pasticceria “San Gennà…un Dolce per San Gennaro”.  Da quest’anno, per volontà di Antimo Caputo, amministratore delegato del Mulino Caputo (nella foto), il contest diventa un appuntamento fisso del luglio partenopeo. “Ci piace l’idea di stimolare e sostenere il confronto creativo tra i maestri pasticceri”, dichiara Antimo Caputo, nel presentare l’edizione 2019 del concorso. “Inoltre, ci piace l’idea che possano nascere dolci dedicati a San Gennaro realizzati con prodotti italiani, interpretati e abbinati in base alla formazione e alle specificità culturali e territoriali di ciascun concorrente”.

Tra le tante proposte che sono state  sottoposte alla giuria tecnica, ne sono state selezionate sette, che concorreranno lunedì prossimo, 8 luglio presso il Roof Garden Terrazza Angiò del Renaissance Naples Hotel Mediterraneo, per il riconoscimento del miglior dolce dedicato al patrono di Napoli.

A giudicare i finalisti ci saranno  quattro maestri pasticceri di altissimo profilo: Luigi Biasetto, Relais Dessert e già Champion du Monde; Gino Fabbri, presidente dell’Ampi;  il pluripremiato Sal De Riso di Minori e Salvatore Gabbiano, vincitore della prima edizione del contest. Assieme a loro ci saranno Antimo Caputo,  Massimo Manelli, ceo della Snaidero e Gianni Simioli, giornalista radiofonico di Rtl  e Radio Marte, nonché ideatore del San Gennaro Day. L’evento  gode del patrocinio morale dell’Ampi (Accademia Maestri Pasticceri Italiani), della sponsorizzazione di Agrimontana e di un’azienda leader nel settore delle cucine, la Snaidero Rino Spa, che partecipa unitamente alla napoletana Arredamenti Lo Stile di Pasquale e Stefano Salierno.

Il regolamento fa riferimento a un dolce che deve attingere i propri ingredienti dal vasto paniere dei prodotti Igp e Dop italiani, utilizzare la farina Mulino Caputo e uno dei prodotti dello sponsor Agrimontana, azienda italiana riconosciuta in Italia e nel mondo, tra l’altro, per la qualità dei suoi canditi e marron glacé. E’ richiesta, inoltre, la presenza di un ingrediente rosso, che faccia riferimento al prodigio del sangue di San Gennaro. Ed è a queste regole che devono attenersi i candidati selezionati:

Raffaele Barresi,  appena 27 anni e già 9 di attività nel team della pasticceria napoletana di Salvatore Capparelli. E’ qui che ha scoperto i segreti del mondo della pasticceria e che coltiva la sua passione per il cioccolato. Raffaele, in questi anni, ha più volte dimostrato di conoscere a fondo i dolci tipici della tradizione partenopea ed è in grado di  esaltare il gusto classico dei dolci napoletani grazie all’utilizzo di prodotti e tecniche innovative.

Antonio Costagliola, originario di  Monte di Procida, ha compiuto i suoi studi  alla Cast Alimenti di Brescia. Successivamente, ha lavorato nei laboratori del grande Iginio Massari, Relais Dessert bresciano nonché fondatore dell’Accademia Maestri Pasticceri Italiani. Attualmente, a soli 24 anni, è chef de partie di pasticceria  presso il prestigioso Le Monzù di Punta Tragara, cinque stelle di Capri.

Mario di Costanzo, quinta generazione di pasticceri, ha mosso i primi passi nel laboratorio di famiglia, per poi perfezionarsi presso la Boscolo Etoile Academy . Da circa vent’anni affianca il fratello Danilo e il padre Umberto, presso la “Di Costanzo Patisserie” di Piazza Cavour. Sue creazioni originali sono la Cassata nera e lo Struffolo bianco.

Anche Giuseppe Esposito è figlio d’arte. Lui si è appassionato al mondo della pasticceria nei laboratori dell’attività di famiglia, il Roxy Bar di Sant’Agata sui Due Golfi, per poi specializzarsi presso Luca Montersino e successivamente presso il  maestro Sal De Riso. Oggi Giuseppe, nonostante la giovane età, è un valente pasticciere e contribuisce a consolidare il crescente successo del Roxy Bar.

Ciro Scognamiglio è il cuore pulsante della Pasticceria Poppella, locale  nato nel lontano 1920 nel rione Sanità e che, vista la crescente popolarità ha aperto un secondo punto vendita in via Santa Brigida, a due passi dal Maschio Angioino. Il nome d’arte scaturisce dall’abbreviazione di Papele (Raffaele) e Puppenella (Giuseppina) i fondatori. E’ lui che ha inventato l’arcinoto e imitato “Fiocco di Neve”.

Micheal Roper, maestro franco americano, ha un curriculum in ambito gastronomico che travalica abbondantemente i confini della pasticceria: si è formato come pizzaiolo a Napoli; come decoratore di torte presso la  "Wedding Cakes Wilton School" di Chicago; si è specializzato nella produzione di gelati e creme gelato presso "Carpigiani" a  Bologna nonché in pasticceria presso la scuola "Le Cordon Bleu” di Parigi. Fino al giugno 2018 è stato capo pasticcere del ristorante "Le Lanaud" presso Boisseuil in Francia e, per il prossimo novembre, prevede di inaugurare un nuovo ristorante, assieme alla moglie, chef e scrittrice, vincitrice di  Masterchef France 2010.

Angelo Mattia Tramontano ha  al suo attivo numerose esperienze formative: dall’Hotel De Russie a Roma, al Don Alfonso 1890, per passare a Capri, presso l’Hotel Quisisana, con tappe al Bellevue Syrene di Sorrento. Studi presso la  Boscolo Etoile Tuscania esperienze al Danì Maison di Nino di Costanzo. Attualmente il Pastry Chef del rinnovato Gran Caffé Napoli 1850 (Ex Bar Spagnuolo) di Castellammare di Stabia.