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Secondary ticketing: Assomusica, legge sul biglietto nominale è inefficace

Assomusica ritiene totalmente inefficace contro il fenomeno del secondary ticketing la Legge Battelli che prevede il biglietto nominale anche per i concerti pop

E’ totalmente inefficace contro il fenomeno del secondary ticketing l’emendamento alla Legge di Bilancio a firma del parlamentare grillino Sergio Battelli, che prevede il biglietto nominale anche per i concerti pop: questa la posizione di Assomusica, l’associazione che riunisce i promoter musicali, espressa in mattinata nel corso di una conferenza stampa a Milano. Al tavolo dei relatori, oltre al presidente Vincenzo Spera, Roberto De Luca di Live Nation, Maurizio Salvadori di Trident Music, Ferdinando Salzano di Friends&Partners, Mimmo D’Alessandro di Di and Gi, Andrea Pieroni di Vertigo, Clemente Zerd di Vivo Concerti e Francesco Cattini di International Music & Arts.  Tutti concordi nel ribadire che la sanzione da 5mila a 180mila euro per chi rivende i biglietti e sia un soggetto diverso da chi effettua la vendita primaria non limiterà i siti come Viagogo e altri, spesso al centro di polemiche per i ricarichi eccessivi, anzi: “Siti come questo offriranno un ulteriore servizio ovvero il cambio nome, facendolo pagare ai clienti”, ha fatto presente Pieroni di Vertigo.

Ad avviso dei manager, questa legge “entrata in vigore il primo di luglio è già fallita perché molti biglietti venduti con il sistema nominale, come quelli dei Rammstein a Torino e quello di Sting a Milano sono già online sui siti di secondary”. Pagine web come Viagogo mettono i clienti in una condizione di “ricatto emozionale” perché li costringono a spese folli pur di seguire i loro beniamini. Il provvedimento viene criticato dal punto di vista tecnico e anche "emozionale” e a parlarne è proprio De Luca di Live Nation: “I controlli dei documenti impongono di aprire le porte troppo tempo prima e lunghe file. Inoltre già oggi l’apertura di un concerto è ritardata per l’arrivo delle approvazioni su vigilanza e sicurezza, questo sistema sarebbe un aggravio di burocrazia”. La musica è infatti entusiasmo e divertimento: “Essere controllati in questo modo non è in linea con lo spirito di un concerto”, secondo Salzano.    Sul tema ancora più forte è stata la posizione di Pieroni di Vertigo: “Da un anno in questo Paese stiamo assistendo a una deriva da stato di polizia: siamo governati da una banda di incompetenti che hanno trasformato l’Italia in una repubblica delle banane che mi fa rimpiangere gli anni del pentapartito”. Se sulla critica alla legge 145 gli azionisti di Assomusica si dicono concordi, non è invece unitaria la linea rispetto alla lotta al secondary ticketing: per Salzano “questa è la vera piaga del nostro lavoro e l’unica soluzione è l’oscuramento di questi siti”, mentre c’è chi come Salvadori di Trident ha “un approccio più liberale”: “Sono convinto che se qualcuno cerca qualcosa, basta che paghi e la trova” e che quindi oscurato un sito se ne creerà un altro. C’è poi anche chi come Pieroni fa presente che “l’entità del fenomeno è risibile a corrisponde ad una percentuale minima di biglietti, in pratica gli stessi che un tempo erano venduti dai bagarini, ma dove erano i parlamentari quando accadeva?”, si è domandato infine.