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Tartufo bianco, prezzi alle stelle. In piena stagione costa 4mila euro/Kg
Alla metà di novembre, il tartufo bianco - si legge su pambianconews - è nel pieno della sua stagione, quest’anno giunta in ritardo più a livello di consumi che di raccolta vera e propria. Dopo l’apertura della fiera internazionale di Alba risalente al 5 ottobre (con chiusura prevista per il 24 novembre), la scorsa settimana sono iniziate anche le principali manifestazioni toscane collegate al prezioso tubero, da San Miniato a San Giovanni d’Asso, e il 27 ottobre anche quella di Acqualagna nelle Marche. Come sta andando? Le quotazioni sono in ascesa. Secondo le rilevazioni del borsino del tartufo d’Alba, il prezzo alla fine di ottobre per pezzature medie di 20 grammi si aggirava attorno ai 375 euro l’etto, ma con l’inizio di novembre i valori sarebbero saliti fino a superare quota 400.
“La situazione è in continuo cambiamento – racconta Cristiano Savini di Savini Tartufi, realtà specializzata nella selezione e nella trasformazione del tartufo fresco – e le impennate di prezzo sono abbastanza recenti. L’abbassamento delle temperature ha orientato i consumi verso i menù tipicamente autunnali, penalizzati dal caldo anomalo durante il mese di ottobre. Le recenti piogge potrebbero però favorire una maggiore raccolta e se così fosse, i prezzi tornerebbero sotto i 400 euro l’etto. All’inizio dell’autunno, si pensava a un’annata piuttosto generosa, poi invece il risultato è stato inferiore alle previsioni”.
In particolare, nelle Langhe e nel territorio di San Miniato la raccolta è stata mediamente bassa e nelle Crete senesi, per tutto ottobre, il tartufo non si è praticamente visto. È andata meglio in Emilia, nelle Marche e in tutta l’area adriatica.
Le quotazioni attuali sono riferite all’ingrosso. Ciò significa che nelle grandi città i prezzi all’etto partono da 500 euro per arrivare, a Milano, fino a 800 euro l’etto in negozio e in alcuni casi anche oltre. “Nel 2018 – continua Savini – eravamo sotto di circa 100 euro l’etto. Il 2017 non fa testo perché i prezzi erano ai massimi, ma all’epoca non si trovavano tartufi”.
A livello internazionale, le piazze più interessanti ed appetibili per il tartufo bianco restano gli Stati Uniti e l’Asia, da Hong Kong a Shanghai fino a Tokyo e Seoul. “Il fatto più curioso e divertente per il Far East – evidenzia Savini – è osservare come il tartufo sia diventato un ingrediente ideale non solo per la cucina internazionale e italiana, ma anche per le ricette locali, dal ramen al sushi. Ormai è perfettamente integrato alla loro cultura gastronomica”.
L’attrazione asiatica per il tartufo ha spinto Savini a investire in Giappone, dove la società ha aperto nei mesi scorsi un corner fisso da Mitsukoshi a Ginza (Tokyo), evoluzione di un precedente pop up store, e un corner con mini carta degustazione da Isetan sempre nella capitale nipponica. In Italia, intanto, si è consolidato il rapporto avviato dalla società pisana con Mercato Centrale a Firenze e Roma, a seguito dell’apertura a Torino e di quella che si concretizzerà a Milano, dove l’opening di Mercato Centrale in via Sanmartini è previsto per aprile, alla vigilia del Salone del Mobile.
Da: pambianconews.com