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Turismo estate 2021, in Europa ripresa più rapida che Usa e Asia: previsioni

La tabella mostra, a sinistra, le stime UNWTO (United Nations World Tourism Organization) sugli arrivi turistici internazionali dal 2017 al 2019. Dal 2020 in poi ci sono le previsioni di Euler Hermes, basate su coefficienti contenuti nelle analisi. I risultati spiegano che un ritorno alla normale attività turistica non avverrà prima di altri due anni. Un recente sondaggio tra i professionisti del turismo da parte dell'Organizzazione Mondiale del Turismo delle Nazioni Unite conferma questi risultati: la maggior parte ha detto di non aspettarsi un ritorno ai livelli pre-pandemia prima del 2023. Infatti, il 41% degli intervistati ha sostenuto di aspettarsi il ritorno alla normalità solo nel 2024 o più tardi.
La rinascita turistica europea
Sarà l'Europa ad essere all'avanguardia nella ripresa turistica, anche se si prevede che rimarrà indietro rispetto agli Stati Uniti e all'Asia, per quanto concerne la ripresa economica complessiva.
È probabile che l'Europa veda arrivi turistici maggiori rispetto alle altre regioni perché ha subito un calo maggiore in termini assoluti nel 2020, con oltre 500 milioni di turisti internazionali in meno. Inoltre, ci si aspetta che i paesi dell'UE lavorino insieme per allinearsi nell'abolizione delle restrizioni di viaggio.
Gli attuali livelli di flussi turistici dipendono fortemente da questo indice e, il fatto che l'Europa sia la più rigorosa, spiega perché il turismo è stato colpito più duramente. In questo contesto, se i passaporti vaccinali fossero attuati nello stesso periodo tra i Paesi, il turismo riprenderebbe più velocemente. Tuttavia, due fattori saranno decisivi: 1) l'efficacia dei vaccini Covid-19 nel prevenire la trasmissione e 2) l'attuazione delle politiche di sicurezza e salute. I Paesi dell'UE saranno probabilmente avvantaggiati perché condivideranno lo stesso sistema basato su input di informazioni uniformi.
“La crisi economica ha investito pesantemente tutto il settore del terziario, che ricordiamo in Italia vale quasi due terzi del totale delle aziende attive, tra le quali il turismo e la ristorazione hanno pagato il maggior dazio, soprattutto nelle città d’arte. Occorre ora ripartire con un piano ampio che tuteli le imprese del settore, sia sotto forma di garanzie della liquidità che di azioni mirate ad alleggerire il peso fiscale, per permettere la programmazione di una ripresa a lungo termine e dare slancio anche all’occupazione del comparto. Non basterà il turismo di prossimità, ma dobbiamo puntare al ritorno in sicurezza dei flussi dall’estero rendendo centrali l’ammodernamento delle infrastrutture e gli investimenti sulla mobilità interna”, sottolinea Luca Burrafato Responsabile Paesi Mediterranei, Medio Oriente e Africa per Euler Hermes.
La ripresa italiana
Senza i vaccini il numero degli italiani che sceglierebbero di andare in vacanza nell’estate del 2021 sarebbe simile a quello della scorsa estate: intorno al 50%. Grazie alla campagna vaccinale, invece, il numero degli italiani che decideranno di andare in vacanza nel 2021 supererà il 70%, una percentuale quasi prossima al periodo pre-pandemia (nel 2019 furono il 79,9%).
Questi i principali risultati della ricerca sul sentiment degli italiani sulle prossime vacanze estive, alla luce dell’emergenza sanitaria da Covid-19 in corso, realizzata da Euler Hermes in collaborazione con Format Research.
L’esito della campagna vaccinale influenzerà in particolare la decisione di quegli italiani che vorrebbero trascorrere le proprie vacanze all’estero, mentre la percentuale degli italiani che trascorrerà le proprie vacanze in Italia varia tra il 42% e il 67% circa (nel caso di buon andamento delle vaccinazioni).
Quella, invece, degli italiani che vorrebbero trascorrere le proprie vacanze all’estero varia tra il 13% ed il 31,4%. In considerazione dell’attuale scenario di incertezza, oltre il 60% non giocherà di anticipo ed aspetterà di essere a ridosso di un mese dalla partenza per prenotare le vacanze. Quasi uno su tre prenoterà non prima di due settimane dalla partenza prevista.
Le principali destinazioni nazionali? Mare in testa: il 17,5% sceglie la Puglia, poi seguono con il 16,3% la Sardegna e la Sicilia, leggermente dietro la Toscana con il 15,9%. In montagna svetta il Trentino Alto Adige con il 13,2% delle preferenze, seguito da lontano dalla Valle d’Aosta, con il 4,3%.
Altro “Trend” molto rilevante: il 70% degli italiani cerca un alloggio ecosostenibile.