Costume

Valentino contro Mario Valentino. Violato l'accordo che durava da 40 anni

Valentino fa causa a Mario Valentino per aver presumibilmente violato il loro accordo di coesistenza che durava da 40 anni

Valentino, il marchio italiano che iniziò nel 1960 sotto l'egida del suo omonimo fondatore Valentino Garavani, non è la prima casa di moda a portare il nome "Valentino". Un'azienda con un nome simile in realtà lo ha battuto sul tempo. Quando Garavani aprì per la prima volta un negozio, il marchio "Mario Valentino" era già in attività in Italia, attivo dal 1952 nel settore delle alzature e, successivamente, della pelletteria.

Quasi fin dall'inizio, come afferma Valentino S.p.A., "a causa dei loro nomi simili e dei beni sovrapposti", le due società "hanno sperimentato problemi di confusione dei consumatori", decidendo così di concludere un accordo di coesistenza nel 1979.

Secondo tale accordo, che i due marchi di moda hanno concordato a causa del loro rispettivo "desiderio di evitare confusione e conflitti pubblici, presenti o futuri, in qualsiasi parte del mondo", Mario Valentino è autorizzato a “registrare e utilizzare il nome completo Mario Valentino o M. Valentino o Valentino o le lettere MV o V esclusivamente all’esterno, insieme a Mario Valentino all’interno e sulla confezione di tutti i prodotti in pelle, similpelle o altro materiale”. Inoltre, l’accordo prevedeva che Mario Valentino non potesse associare i simboli ‘V’ e ‘Valentino’ e dovesse sempre inserire la scritta ‘Mario Valentino’ all’interno dei prodotti.

Ora, come riporta in esclusiva The Fashion Law, sembra che il trattato sia stato violato. Secondo una decisione del Tribunale di Milano dello scorso maggio, Mario Valentino starebbe violando l’accordo delle parti “vendendo numerosi modelli di borse etichettati in modo non consentito ai sensi dell’accordo di coesistenza”, generando così “la forma di confusione dei consumatori che l’accordo intendeva prevenire”.

Dopo la decisione del Tribunale italiano, l’azione legale si è spostata negli Usa, dove Valentino Spa, il 22 giugno scorso, ha denunciato Mario Valentino e il suo licenziatario Yarch Capital Llc  con l’accusa di  falsa pubblicità, concorrenza sleale e violazione dei brevetti di progettazione. La maison di Valentino Garavani li accusa anche di aver significativamente aumentato i prezzi delle borse per avvicinarsi ulteriormente al brand e di aver realizzato design troppo simili a quelli della propria collezione.