Costume

Wanna Marchi: "Reggiani in carcere privilegiata: trucchi e gioielli, a noi no"

"Pina Auriemma in carcere mi ha salvato la vita: disse che stava pagando per il marito di un'altra. House of Gucci? Presto ci sarà un film anche su di me"

Wanna Marchi a San Vittore con Patrizia Reggiani e Pina Auriemma: "Lei poteva truccarsi, avere gioielli e persino le scrpe con i tacchi, noi no"

Su Telelombardia, intervista esclusiva a Wanna Marchi, ex regina delle televendite, in onda questa sera, giovedì 16, nella trasmissione Iceberg. In occasione dell’uscita del film House of Gucci Wanna Marchi ricorda gli anni di detenzione a San Vittore con Patrizia Reggiani e con la maga Pina Auriemma. Il racconto integrale sarà in onda nella puntata di questa sera dalle 20.30. 

"Il primo incontro nel carcere di San Vittore con Patrizia Reggiani è avvenuto nel corridoio che porta all'infermeria. Ho visto questa donna elegantissima e molto bella con i tacchi alti, tutta truccata e ben pettinata, aveva anche la borsetta. La incrociai e mi disse: "buongiorno signora". Pensai dentro di me che era una bella donna. Pensavo fosse una psicologa, una persona che veniva in carcere per lavoro. Non sapevo fosse lei, in carcere era sempre una donna molto distinta."

Che impressione le fece?

Quando mi hanno detto chi era e cosa si diceva avesse fatto - o fatto fare - pensai quello che penso anche oggi. Dissi: "oh mio Dio, avessi avuto io un marito così avrei pregato che campasse 200 anni. Cioè mi passava tanti soldi, mi dava la villa... Ma dico lo voglio far morire? Lo voglio far vivere 250 anni. Comunque quando sei in carcere pensi a te stesso non pensi a quello che possono aver fatto gli altri. 

Che idea si è fatta dell'omicidio di Maurizio Gucci?

Ho pensato che la pazzia entra nella testa di ognuno di noi.

Si diceva che Patrizia Reggiani avesse dei privilegi all'interno del carcere di San Vittore. È così?

Lei poteva truccarsi e noi no, poteva avere i tacchi altri e noi no. Una diversità che vedevamo tutti. Una volta però ho chiesto dei profumi e delle creme per me e mia figlia e la suora mi portò qualche trucco e una spazzola per i capelli. Mi sembrò di avere una profumeria intera a mia disposizione. Capitò solo in quell'occasione, per Patrizia Reggiani era normale. Ricordo che era anche piena di gioielli, che poi fossero veri o bigiotteria questo non lo so. Era molto luccicante. 

Patrizia Reggiani si rifiutò di uscire dal carcere per lavorare, preferì rimanere a San Vittore. E se lei avesse avuto la possibilità di uscire cosa avrebbe fatto?

Io ho lavorato talmente tanto in carcere come mai nella mia vita, per mesi ho cucinato per 92 persone. Mi piaceva tanto, mi alzavo la mattina alle sei per andare a preparare la cucina per tutti. Ho sempre lavorato da quando avevo 13 anni, Patrizia Reggiani invece ricca com'era non ha mai lavorato. C'è anche da dire che quando esci dal carcere ti guardano tutti e magari si chiedono come mai non ti trovi in carcere. Quindi evidentemente la Reggiani può essere che lei abbia pensato anche a questo. 
Personalmente avrei preferito lavorare fuori dal carcere. Giorno, notte, sempre. 

Quando Patrizia Reggiani uscì dal carcere disse di essersi trovata molto bene al "Victor Residence". Fece molto scalpore.

Una frase detta per essere originale, che lei stesse bene a San Vittore io proprio non lo credo. Una come lei miliardaria, ricca. Ma dai, ma ti prego. Un'uscita così tanto per fare la simpatica. Era una donna molto schiva, più che buongiorno e buonasera non diceva. 

Cosa ne pensa del film "House of Gucci"?

Non vedo l'ora di vedere il film sulla Reggiani, sappiamo tutti che i film non sono mai la vera verità. Penso che Lady Gaga avrebbe dovuto conoscere Patrizia Reggiani, non l'ha fatto e secondo me è sbagliatissimo. Ha interpretato la Reggiani senza averla mai vista. Ci sarei rimasta male anche io. Andrò sicuramente a vederlo. Vi anticipo una cosa, presto ci sarà anche un film su di me
 
Cosa ricorda invece dell’incontro con la maga Pina Auriemma?

Ho conosciuto la signora Pina Auriemma sempre a San Vittore e se non fosse stato per lei io avrei fatto una brutta fine. Lei mi ha aiutato tantissimo, una donna straordinaria, di grande umanità mi ha salvato la vita fin dal primo incontro. Poi ci siamo riviste anche fuori dal carcere. Il primo incontro fu quando arrivai in carcere. Lei si affacciò alla mia cella e mi disse con un sorriso smagliante: "Allora? " io al guardo e le dico: "Allora che? ".

Lei mi disse: "Quando ti danno dei giornali, non li prendere, non li leggere. Tanto da qui tu esci. Esci prestissimo, pensa a me invece e che devo stare qui tanti anni". Poi mi chiese cosa mi sarebbe piaciuto mangiare. Io le risposi "un pomodoro". Lei se ne va e dopo 10 minuti è tornata con un pomodoro. Poi parlavamo ogni giorno, quei 10 minuti sono stati una salvezza per me. Pina Auriemma mi disse sorridendo "Sono qui in carcere per il marito di un'altra, sto pagando per il marito di un'altra".