Aborto, il Papa: i preti assolvano questo peccato
Giubileo, lettera apostolica di Papa Francesco: "Sì al perdono per medici e donne che abortiscono"
"Perche' nessun ostacolo si interponga tra la richiesta di riconciliazione e il perdono di Dio, concedo d'ora innanzi a tutti i sacerdoti, in forza del loro ministero, la facolta' di assolvere quanti hanno procurato peccato di aborto". Lo annuncia Papa Francesco nella lettera apostolica "Misericordia et misera", documento programmatico del suo Pontificato perche' indica le linee pastorali del post Giubileo.
"Quanto avevo concesso limitatamente al periodo giubilare - stabilisce il Pontefice al termine dell'Anno Santo straordinario - viene ora esteso nel tempo, nonostante qualsiasi cosa in contrario". "Vorrei ribadire con tutte le mie forze - scrive Papa Francesco - che l'aborto e' un grave peccato, perche' pone fine a una vita innocente. Con altrettanta forza, tuttavia, posso e devo affermare che non esiste alcun peccato che la misericordia di Dio non possa raggiungere e distruggere quando trova un cuore pentito che chiede di riconciliarsi con il Padre". "Ogni sacerdote pertanto - esorta il Papa - si faccia guida, sostegno e conforto nell'accompagnare i penitenti in questo cammino di speciale riconciliazione".
Non solo. Bergoglio ha anche istituito la Giornata Mondiale dei poveri. Nel mese di novembre, ogni anno, la Chiesa Cattolica celebrera' qusta giornata. Lo stabilisce Papa Francesco nel documento "Misericordia et misera" che indica le linee programmatiche del Pontificato a conclusione dell'Anno Santo Straordinario. "Alla luce del 'Giubileo delle persone socialmente escluse', mentre in tutte le cattedrali e nei santuari del mondo si chiudevano le porte della misericordia - scrive il Papa - ho intuito che, come ulteriore segno concreto di questo Anno Santo straordinario, si debba celebrare in tutta la Chiesa, nella ricorrenza della XXXIII Domenica del Tempo Ordinario, la Giornata mondiale dei poveri. Sara' la piu' degna preparazione per vivere la solennita' di Nostro Signore Gesu' Cristo Re dell'Universo, il quale si e' identificato con i piccoli e i poveri e ci giudichera' sulle opere di misericordia".
Nelle intenzioni di Francesco, "sara' una Giornata che aiutera' le comunita' e ciascun battezzato a riflettere su come la poverta' stia al cuore del Vangelo e sul fatto che, fino a quando Lazzaro giace alla porta della nostra casa, non potra' esserci giustizia ne' pace sociale". "Questa Giornata - esorta il Pontefice - costituira' anche una genuina forma di evangelizzazione, con la quale rinnovare il volto della Chiesa nella sua perenne azione di conversione pastorale per essere testimone della misericordia". Nel testo Francesco lamenta che "ancora oggi intere popolazioni soffrono la fame e la sete, e quanta preoccupazione suscitano le immagini di bambini che nulla hanno per cibarsi. Masse di persone continuano a migrare da un Paese all'altro in cerca di cibo, lavoro, casa e pace. La malattia, nelle sue varie forme, e' un motivo permanente di sofferenza che richiede aiuto, consolazione e sostegno. Le carceri sono luoghi in cui spesso, alla pena restrittiva, si aggiungono disagi a volte gravi, dovuti a condizioni di vita disumane. L'analfabetismo e' ancora molto diffuso e impedisce ai bambini e alle bambine di formarsi e li espone a nuove forme di schiavitu'. La cultura dell'individualismo esasperato, soprattutto in occidente, porta a smarrire il senso di solidarieta' e di responsabilita' verso gli altri. Dio stesso rimane oggi uno sconosciuto per molti; cio' rappresenta la piu' grande poverta' e il maggior ostacolo al riconoscimento della dignita' inviolabile della vita umana".
Per Bergoglio "le opere di misericordia corporale e spirituale" rilanciate dal Giubileo straordinario che si e' concluso ieri costituiscono fino ai nostri giorni la verifica della grande e positiva incidenza della misericordia come valore sociale. Essa infatti spinge a rimboccarsi le maniche per restituire dignita' a milioni di persone che sono nostri fratelli e sorelle, chiamati con noi a costruire una 'citta' affidabile'. Tanti segni concreti di misericordia - ricorda ancora il Papa - sono stati realizzati durante questo Anno Santo. Comunita', famiglie e singoli credenti hanno riscoperto la gioia della condivisione e la bellezza della solidarieta'. Eppure non basta. Il mondo continua a generare nuove forme di poverta' spirituale e materiale che attentano alla dignita' delle persone. E' per questo che la Chiesa dev'essere sempre vigile e pronta per individuare nuove opere di misericordia e attuarle con generosita' ed entusiasmo".