Cronache

Orlandi, Agca scrive al fratello: "Dossier in Vaticano, la presero le suore"

Non è la prima volta che Alì Agca scrive a Pietro Orlandi, per fornire dettagli sulla scomparsa della sorella Emanuela

Nella lettera a Pietro Orlandi Alì Agca spiega il coinvolgimento del Vaticano nella scomparsa di Emanuela

Agca, che oggi vive in Turchia insieme alla moglie italiana, ha già incontrato Pietro Orlandi nel 2010 durante una riunione segreta. Nella lettera spiega anche quale fosse il coinvolgimento del Vaticano nel rapimento di Emanuela. "Papa Wojtyla credeva profondamente nel Terzo Segreto di Fatima e credeva anche nella missione che Dio gli assegnava, ovvero la conversione della Russia - sostiene -. (Dopo l'attentato) Wojtyla in persona voleva che io accusassi i Servizi segreti bulgari e quindi il Kgb sovietico. Il premio per la mia collaborazione, che loro mi offrirono e che io pretendevo, era la liberazione in due anni. Io potevo essere liberato tuttavia solo a condizione che il presidente Sandro Pertini mi concedesse la grazia ed esattamente per questa ragione Emanuela e Mirella vennero rapite".

Agca sottolinea, però, che Sandro Pertini "non era manovrabile. I rapimenti di Emanuela e di Gregori furono decisi dal Governo vaticano ed eseguiti da uomini del Servizio segreto vaticano vicinissimi al Papa. La trattativa pubblica era ovviamente una sceneggiata ben orchestrata da pochi alti prelati operanti all'interno dei servizi vaticani", conclude Alì Agca.