Alan Friedman e i soldi con la Russia
Friedman avrebbe, secondo il NYT, collaborato con Manafort in carcere negli Usa
Alan Friedman opinionista americano stanziale da anni in Italia ha lavorato insieme all’ex responsabile della campagna elettorale del Presidente Usa Donald Trump, Paul Manafort, attualmente in carcere e il cui processo inizia oggi nella città di Alexandria, in Virginia.
Manafort -come rivelato da Dagospia citando il New York Times- finanziava politici europei grazie a conti esteri dal 2011 in cui sostenne Viktor F. Yanukovych, cioè il leader ucraino vicino a Putin.
Sia Manafort che Friedman non sarebbero stati registrati come lobbisti, violando le leggi Usa sulla trasparenza.
Fin qui la cronaca, ma alcune considerazioni sono d’obbligo.
Friedman sono anni che in Italia da giornalista opinionista dispensa consigli ed ammonizioni al nostro Paese e lo fa da una posizione smaccatamente di parte. Da quando poi è stato eletto Presidente Donald Trump negli Usa, non perde occasione di criticarlo aspramente per la sua politica, ma anche per la sua personalità. Recentemente lo ha definito un “narcisista patologico”, alla presentazione del suo ultimo libro “Questa non è l’America”, un libro, appunto, contro Donald Trump.
Ora si scopre, grazie al New York Times (con cui ha scritto dal 1994 al 2003) che Friedman ha collaborato con il responsabile della campagna elettorale di quello stesso presidente Trump che è il suo bersaglio preferito.
È vero che la coerenza non è più una virtù, ma questi fatti realmente turbano l’opinione pubblica e provocano quella reazione populista mondiale che, a parole, lo stesso Friedman contesta nei suoi dotti libri e comparsate in Tv.