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Bollette energetiche, l’intervista a Gianni Armani: "Risparmi possibili, serve aiuto per famiglie e PMI"
Secondo il Presidente di Elettricità Futura in questo contesto la priorità deve essere data a famiglie e PMI, invece che alle grandi imprese energivore, che già beneficiano di numerosi aiuti
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Incremento del prezzo del gas, l'intervista al Presidente di Elettricità Futura Gianni Armani: necessari sussidi per famiglie e PMI
L'incremento del prezzo del gas, che nei primi mesi del 2025 ha raggiunto il 40% a causa di una serie di fattori, tra cui l'interruzione del transito del gas russo attraverso l'Ucraina, sta mettendo a dura prova il budget di famiglie e imprese italiane. Un fenomeno che impatta direttamente la bolletta del gas e, parzialmente, quella elettrica. Nel corso di un'intervista a La Repubblica, Gianni Armani, Presidente di Elettricità Futura (associazione che raccoglie le 500 principali aziende elettriche italiane) ha analizzato la situazione e le possibili soluzioni per affrontare l'emergenza energetica.
Famiglie e imprese sono preoccupate per il rialzo della bolletta energetica, che cosa può dire al riguardo?
"Il fenomeno nasce dall'aumento del prezzo del gas di circa il 40% nei primi mesi del 2025, legato all'inverno e allo stop al transito del gas russo attraverso l'Ucraina. Fattori che impattano direttamente sulla bolletta del gas e parzialmente su quella elettrica, che invece è legata solo per il 50% ai prezzi dell'energia".
Quali sono le categorie più colpite?
"Per la bolletta elettrica, le famiglie che hanno scelto il libero mercato con tasso variabile. che sono circa il 20% del totale. L'80%, invece, grazie alla scelta lungimirante di aver optato per il prezzo fisso non ha subito incrementi. Tra le imprese quelle che hanno scelto il prezzo variabile sono il 60%, mentre per il restante 40% c'è la copertura del prezzo fisso. Anche i contratti a maggior tutela, però, hanno oscillato molto perché dipendenti dal prezzo dell'energia. Le aspettative dei prossimi due-tre anni ci dicono che i prezzi sono in calo, anche se l'Italia è più vulnerabile di Francia e Spagna essendo un importatore netto di energia e avendo in passato rinunciato al nucleare".
Ci sono delle soluzioni per superare questo momento difficile?
"La soluzione sta nella possibilità per le imprese di contrattualizzare a medio periodo l'energia da impianti rinnovabili, cosa che permetterebbe loro di avere prezzi più bassi e stabili. In secondo luogo si possono rinnovare gli impianti eolici e fotovoltaici già esistenti, con il duplice vantaggio di evitare impatti ambientali aggiuntivi e aumentarela disponibilità di energia. Ad esempio, un pannello solare di oggi produce fino a tre volte in più di quelli di 15 anni fa. In generale, per abbassare il prezzo servono più rinnovabili, ma in questo Paese è difficilissimo farle a causa di veti e burocrazia. Questo peraltro favorirebbe la minor dipendenza energetica del Paese dalle importazioni di gas".
Quanto si potrebbe risparmiare adottando queste due soluzioni?
"Abbiamo stimato che con queste soluzioni si avrebbero dai 3 ai 5 miliardi di contributo alla riduzione dei prezzi dell'energia".
Sarebbe possibile slegare la formazione del prezzo dell'energia elettrica da quello del gas?
"No, è impossibile tecnicamente, a meno che non lo decidessero tutti i Paesi europei. Chi lo propone evidentemente non sa di cosa sta parlando. Se si facesse, invece di scendere i prezzi salirebbero. Del resto, se fosse così semplice, sarebbe già stato fatto, no? Tutti i Paesi europei hanno interesse ad abbassare i prezzi. Se non lo fanno è perché evidentemente non è possibile".
Le grandi industrie, gli acciaieri in particolare, lamentano prezzi dell'energia troppo alti, che ingrassano le aziende elettriche. Come risponde?
"Non sono affatto ingrassate e hanno anche attraversato anni in cui perdevano. Gli utili sono in linea con quelli di altri comparti, i margini invece servono per finanziare gli ingentissimi investimenti necessari in questo settore. Le imprese cosiddette energivore hanno già tanti sussidi per abbassare il prezzo dell'energia, come l'interconnector, l'interrompibilità, il rimborso CO, e da poco l'energy release. Sussidi che tra l'altro pagano tutti i cittadini in bolletta. Non siamo quindi preoccupati per le grandi industrie, quanto piuttosto per famiglie e Pmi. Bisogna occuparsi di loro, non di poche aziende energivore che hanno già molti aiuti e che oggi si lamentano perché sono in difficoltà".
Il governo sta lavorando a un decreto Energia, avete interloquito con i ministri preposti?
"Certo, gli abbiamo sottoposto le nostre proposte e sono sicuro che ci stiano lavorando".
Fonte: La Repubblica