Cronache

Amazon, al via il primo sciopero generale in Italia. Niente pacchi per 24 ore

In Lombardia 5000 lavoratori coinvolti. All'esame i ritmi di lavoro, la contrattazione dei turni, la riduzione dell'orario dei driver, aumenti retributivi...

Amazon: è sciopero in tutto il Paese. Niente pacchi per 24 h

Questa mattina ha preso avvio il primo sciopero nazionale dei lavoratori Amazon in Italia. In Lombardia sono coinvolti 5000 lavoratori. Per 24 ore non saranno consegnati i pacchi ordinati al gruppo. La protesta interesserà sia i dipendenti dei magazzini e hub con contratto nazionale di logistica sia le aziende fornitrici dei servizi di logistica, della movimentazione e della distribuzione della merce. Lo sciopero è stato deciso dopo l'interruzione nella trattativa per la contrattazione di secondo livello della filiera Amazon. Sul tavolo di discussione ci sono la verifica dei carichi e dei ritmi di lavoro imposti, la verifica e la contrattazione dei turni di lavoro, la riduzione dell’orario di lavoro dei driver, gli aumenti retributivi, la clausola sociale e la continuità occupazionale per tutti in caso di cambio appalto o cambio fornitore, la stabilizzazione dei tempi determinati e dei lavoratori somministrati ed il rispetto delle normative sulla salute e la sicurezza, l’indennità Covid. In Lombardia sono previsti presidi davanti alle sedi Amazon di Milano, Buccinasco, Mezzate, Origgio (Va), Burago di Molgora (Mb), Castegnato (Bs) e Casirate d’Adda (Bg). 

Amazon, Cgil: "Una importante giornata di sciopero"

Tania Scacchetti, segretaria confederale Cgil, nel giorno dello sciopero generale dei dipendenti del colosso di Bezos, nel paese, dichiara: “Oggi è una giornata molto importante. I lavoratori e le lavoratrici della filiera di Amazon hanno deciso di protestare per rivendicare un normale sistema di relazioni sindacali. Un messaggio importante rispetto alla necessità di parlare di lavoro di qualità”. Per la dirigente sindacale “è importante che Amazon incrementi le proprie attività in Italia, ma non è sufficiente offrire occasioni di lavoro. Abbiamo ancora problemi insostenibili di carichi, di tempi, di eccessiva precarietà lavorativa”. “In un'azienda con quel tipo di fatturato - continua - è giusto costruire un sistema di relazioni che riconosca ai lavoratori un premio di risultato e condizioni contrattate. Ossia relazioni sindacali stabili. "Non è facile", sottolinea la segretaria Cgil, "chiedere oggi ai lavoratori di scioperare", che sottolinea che considerata la carenza di lavoro ora più di prima non è difficile immaginare l'alta ricattabilità degli addetti, ma ciò non toglie importanza - sottolinea - al combattere e rivendicare diritti per la propria dignità, "è l'unica strada possibile per affermare il diritto a un lavoro di qualità”.