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L'Anm va allo scontro con Meloni: "Incontrare il governo? Inutile se la riforma resta"

Il nuovo segretario Rocco Maruotti conferma lo sciopero dei giudici, toghe unite contro la misura di Nordio

di redazione

Scontro governo-giudici, sciopero delle toghe confermato

Lo scontro tra giudici e governo non si placa, il nuovo presidente dell'Anm solo ieri aveva aperto alla possibilità di un incontro con la premier Meloni ma il segretario dell'associazione nazionale magistrati allontana questa ipotesi. "Come ha detto il presidente Cesare Parodi, - tuona a Il Corriere della Sera il segretario Rocco Maruotti - solo il ritiro della riforma potrebbe farci recedere dallo sciopero che abbiamo deliberato. Se l’obiettivo fosse quello di rasserenare il clima basterebbe porre fine agli attacchi a singoli magistrati che si limitano a fare il loro lavoro. Stiamo attraversando un momento complicato. Il clima di tensione che si è venuto a creare non è stato determinato da noi. Siamo convintamente contrari a una riforma che non risolverà alcuno dei problemi della giustizia e che consegnerà ai cittadini una magistratura con minor grado di autonomia e di indipendenza. Nutro forti perplessità sulla utilità di un incontro con il governo in questo frangente, a poche settimane da uno sciopero già indetto, e nella piena consapevolezza che non è intenzione del governo ritirare la riforma".

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"L’Anm - prosegue Maruotti a Il Corriere - è stata sempre disponibile al confronto, ma autonomia e indipendenza della magistratura non sono materie negoziabili. Rilevo che un settore importante della maggioranza di governo ha dichiarato inutile, se non addirittura dannoso, qualsiasi collaborazione con l’Anm. Io - conclude Maruotti - mi reputo una persona aperta al confronto e sempre disponibile al dialogo, che ha imparato a coltivare sin da piccolo essendo il secondo di sei figli. Ma sulle questioni di principio sono intransigente. Caso Almasri? Ennesima occasione per attaccare i magistrati".

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