Cronache
Parlamento europeo, Armando De Nigris nuovo advisor della Commissione Sviluppo
La nomina per la specifica competenza scientifica come medico e produttore. L'organo è chiamato ad esprimersi su giudizi in materia di sicurezza alimentare
E’ Armando de Nigris, medico-chirurgo e presidente del Gruppo De Nigris 1889, azienda leader nella produzione ed export di Aceto Balsamico di Modena Igp e condimenti, il nuovo Advisor dell’European Commission for Environment, Public Health and Food Safety. La commissione è un organo che per la sua importanza è tra i più ampi del Parlamento europeo: 76 membri chiamati ad esprimere provvedimenti e giudizi in materia di sviluppo sostenibile, tutela dell’ambiente, biodiversità, sanità pubblica e tutto ciò che riguarda la sicurezza alimentare. Un tema delicato su cui l’Italia è da sempre in prima linea a tutela della propria preziosa filiera agroalimentare e della peculiare esperienza dei suoi operatori.
Proprio la competenza scientifica come medico, come produttore e personalità impegnata a battersi da sempre per il made in Italy ha portato alla nomina di Armando de Nigris a Bruxelles. La Commissione lavora costantemente su temi quali l’etichettatura, i controlli sanitari dei prodotti, la loro tutela e molti argomenti che riguardano direttamente tutti i plus con cui le eccellenze italiane si distinguono in campo internazionale.
Temi su cui Armando de Nigris si è più volte espresso, sia in sedi istituzionali, sia sugli organi di informazione. Risale ad esempio alla fine del 2017 la proposta di un’Authority per la tutela del Made in Italy, presso la Camera dei Deputati rilanciata ancora ai giorni nostri dalle pagine di un quotidiano nazionale insieme alla denuncia di un vero “assalto alla diligenza” dell’agroalimentare italiano messo in campo dai grandi gruppi d’affari internazionali. Parole che sembrano profetiche in un momento particolarmente delicato proprio per il comparto rappresentato da De Nigris 1889, dopo la sentenza della Corte di Giustizia europea che consente di utilizzare liberamente i termini “balsamico” e “aceto” fuori dalla protezione dell’Igp modenese. Centotrenta anni di attività alle spalle, il gruppo controlla il 30% del mercato mondiale dell’aceto con quattro siti produttivi sparsi tra Campania ed Emilia.