Ascoli, stuprata nel parco una 13enne
Fermati due profughi nigeriani di 20 e 21 anni
Ancora stupri, ancora Ascoli teatro di violenze su minori. Questa volta la vittima è poco più di una bambina, una ragazza di 13 anni che venerdi scorso è stata stuprata da due profughi nigeriani di 20 e 21 anni domiciliati presso l'Oasi Carpineto di Ascoli.
Secondo quanto la ragazzina ha raccontatoagli inquirenti, i due profughi l'avrebbero costretta ad avere rapporti sessuali con enrambi, nella sera di venerdì 20 ottobre, tra le le 20 e le 22 in pieno centro storico, nei pressi dei giardini pubblici di viale De Gasperi, luogo di ritrovo di giovani e di compagnie di ragazzi del posto. La ragazza sarebbe stata portata a forza oltre il muretto che costeggia il parco, nei pressi di una scarpata nascosta alla vista dei passanti.
"Mi hanno violentata a turno. Sono stata costretta a subire un rapporto sessuale con entrambi, è stato orribile», questa la dichiarazione della giovanissima vittima, che domenica scorsa in lacrime ha raccontato tutto agli agenti della Questura. Ad accompagnarla è stata la madre, a cui la ragazza è riuscita a confidarsi solo dopo due gioni da quanto accadutole.
La ragazzina di 13 anni ha indicato come i suoi stupratori due giovani profughi nigeriani domiciliati presso l’Oasi Carpineto: due ragazzi di 20 e 21 anni, ora imputati per violenza sessuale su minore. Dai messaggi contenuti nel telefono della ragazza è emerso che la vittima conosceva uno dei due profughi già da tempo e che forse proprio per questo si era fidata ad incontrarlo prima della violenza. Sempre secondo le dichiarazioni della ragazza, i due le avrebbero dato un appuntamento la domenica successiva, due giorni dopo lo stupro, minacciandola e dicendole di non dire nulla a nessuno. I due profughi nigeriani sono adesso in stato di fermo e rinchiusi nel carcere di Marino del Tronto. Il Pubblico Ministero, oltre alla convalida dell’arresto, ha richiesto la misura cautelare della custodia in carcere.
Ascoli è già stata teatro di un altro fatto gravissimo di stupri e violenza nel 2009 quando due giovani, dopo aver convinto una ragazza di 16 anni conosciuta su Facebook ad incontrarli, l'avevano violentata a turno. E' stata la madre della vittima a far intervenire i soccorsi mentre sentiva, in diretta al telefono, le urla della figlia mentre veniva stuprata.