Cronache
Barcellona, obiettivo Sagrada Familia. 3 in fuga. Isis: "Ora tocca all'Italia"
Il piano A dei terroristi di Barcellona era distruggere la Sagrada Familia. Caccia all'autista ancora in fuga
Isis: Site, il prossimo obiettivo e' l'Italia
Il prossimo obiettivo di Isis dopo la Spagna e la Russia e' l'Italia. E' quanto si legge il canale di comunicazione usato dal Califfato su Telegram secondo quanto riferisce l'organizzazione Usa Site che monitora l'attivita' jihadista sul web.
Piano A era distruggere Sagrada Familia
Il piano A degli attentatori di Barcellona e Cambrils era causare una esplsione enorme alla Sagrada Familia. Lo rivelano fonti investigative a El Confidencial, spiegando che la cellula terroristica voleva far esplodere furgoni carichi di Tatp e bombole per distruggere il tempio di Gaudi', principale simbolo della citta'. La Sagrada Familia era l'ossessione del gruppo e il suo unico obiettivo iniziale, scrive il quotidiano. La casa-santabarbara a Alcanar e' saltata in aria quando la cellula era nella fase finale della preparazione dei potenti ordigni e tra le macerie sono state trovate 106 bombole.
Ministro catalano, 2 o 3 persone ancora ricercate
Il ministro dell'Interno catalano Joaquim Forn, smentendo il governo di Madrid, secondo il quale la cellula terroristica che ha colpito a Barcellona e a Cambrils e' stata smantellata, ha precisato che sono ancora ricercate "due o tre persone" legate agli attacchi. Lo riferisce El Pais. Al momento dagli sviluppi delle indagini era stato possibile dedurre che a comporre la cellula erano i cinque terroristi uccisi a Cambrils giovedi'; due persone (una arrestata e una morta) dopo l'esplosione a Alcanar; un uomo in fuga, che sarebbe il conducente del furgone che ha fatto strage sulla Rambla di Barcellona; ci sono inoltre tre uomini arrestati a Ripoll.
Barcellona: polemica assenza barriere,sindaco "non militarizzare"
Monta la polemica sulla mancanza di dissuasori sulle Rambla di Barcellona colpite dall'attentato di giovedi', ma dal sindaco del capoluogo catalano, Ada Colau, arriva un secco rifiuto a militarizzare la citta'. Barcellona e' una "ctta' in liberta'", ha detto. I dissuasori, ha ricordato, "sono stati installati mel passato, in occasione di feste di fine anno, concerti e altri grandi avvenimenti, ma e' impossibile riempire la citta' di barriere, perche' diventerebbe impraticabile" ed "e' proprio questo che vorrebbereo i terroristi, costringerci a vivere tra le barriere", ha spiegato, citata al quotidiano La Vanguardia. I dissuasori furono installati a Capodanno nella avenida Maria Cristina, ma dopo gli attacchi a Barcellona e Cambrils sono comparse le bariere in altre citta' della Catalogna come Calafell, Reus e Calella. Anche a Madrid sono state installate le barriere all'inizio di strade pedonali del centro, come la Puerta del Sol o calle Preciados. Un portavoce del governo e consigliere presidenziale, Jordi Turull, ha spiegato che la decisione di rafforzare la sicurezza nei punti strategici e' stata rispettata", ma si e' convenuto di ricorrere alle barriere "in occasione di eventi molto affollati e non tutti i giorni".
Barcellona: cellula non smantellata, Catalogna corregge Madrid
Il ministro dell'Interno catalano Joaquim Forn ha corretto le parole del ministro dell'Interno spagnolo Juan Ignacio Zoido, che aveva dato per "smantellata" la cellula terroristica che ha colpito a Barcellona e a Cambrils. "Non voglio contraddire il ministro Zoido, pero' questa indagine e' condotta dai Mossos d'Esquadra e ci sono vari canali di investigazione e lavori che non si danno per terminati", ha precisato Forn, secondo il quale la cellula non si puo' definire smantellata "fino a quando non sara' stata determinata la sorte di tutti i componenti".
Barcellona: ministro Interno, smantellata cellula jihadista
"Possiamo cire che la cellula e' stata smantellata". Lo ha detto il ministro dell'Interno spagnolo, Juan Ignacio Zoido, a proposito del gruppo jihadista responsabile degli attacchi in Catalogna. Il portavoce dei Mossos d'Esquadra - la polizia catalana - ha precisato che "proseguono le ricerche per giungere alla cattura dell'autore dell'attentato" sulla Rambla.
Barcellona: cellula aveva materiale per 3 attacchi
La cellula terroristica che ha colpito a Barcellona e a Cambrils aveva materiale per preparare tre veicoli-bomba. Uno sarebbe dovuto esplodere sulla Rambla di Barcellona, uno a Cambrils e l'altro nella citta' di Vic. Lo rivela La Vanguardia, speiagndo che nel covo di Alcanar sono state trovata tracce di acetone, perossido di idrogeno, 106 bombolette di Butano e materiali vari per il confezionamento di ordigni.
Barcellona: Isis, da due gruppi attacchi contro crociati ed ebrei
Nuova rivendicazione da parte dell'Isis degli attacchi in Catalogna, in cui si evidenzia come si tratti di due iniziative portate in contemporanea da due diversi gruppi di jihadisti. In un comunicato diffuso attraverso Telegram il gruppo terrorista afferma che gli attacchi erano diretti "contro i crociati e gli ebrei", quindi si sottolinea che "vari jihadisti" hanno portato a termine attacchi simultanei agendo in "due gruppi" diversi.
Barcellona: caccia a 22enne marocchino, lui a guida furgone
Nuovo colpo di scena nelle indagini sugli attentati a Barcellonna e Cambrils: i Mossos d'Esquadra, la polizia catalana, danno la caccia a Younes Abouyaaqoub, un 22enne marocchino, che sarebbe l'autista del furgone bianco che ha seminato la morte sulla Rambla giovedi' pomeriggio. In un primo momento si riteneva che alla guida durante l'attacco ci fosse il 17enne Moussa Oukabir, il cui corpo e' stato identificato tra quelli dei cinque terroristi uccisi dalla polizia nella notte tra giovedi' e venerdi' nel nuovo attacco portato nella cittadina di Cambrils. Complessivamente i Mossos d'Esquadra hanno individuato una cellula di 12 giovani radicalizzati di origine marocchina, che vivevano nella cittadina catalana di Ripoll.
I giovani terroristi avevano occupato una casa abbandonata a Alcanar 200 chilometri a sud di Barcellona, dove stavano preparando gli ordigni per una serie di attacchi nella capitale catalana. Una esplosione accidentale mercoledi' notte ha pero' sconvolto i loro piani di morte. Dei 12, cinque sono stati uccisi a Cambrils, due sono morti nell'esplosione di Alcanar e quattro sono stati arrestati. E' caccia all'uomo per quello che sembra essere l'ultimo terrorista in fuga e a questo punto possibile capo della cellula e autore materiale della strage di Barcellona, Younes Abouyaaqoub. Secondo informazioni raccolte dalla polizia il 22enne sembrava il piu' riservato del gruppo di giovani, che negli ultimi mesi trascorrevano molto tempo insieme, senza pero' aver mai dato segnali di allarme rispetto alla loro radicalizzazione.
Barcellona, morta anche l'italo-argentina Carmen Lopardo
All'elenco delle vittime dell'attentato di Barcellona di due giorni fa, si aggiunge un terzo nome italiano: si tratta di Carmen Lopardo, 80 anni, residente in Argentina da 60 anni. L'ha riferito il ministero degli Esteri del paese sudamericano. "Il governo argentino invia le condoglianze alla famiglia della signora Carmen Lopardo, di 80 anni, cittadina italiana con residenza nel nostro paese da più di 60 anni", si legge in un comunicato. "La vittima - continua - si trovava a Barcellona come turista nel momento del tragito attentato".
Italiano ucciso in Spagna: salma a Roma, funerali Scandicci
E' arrivata ieri sera a Roma, all'aeroporto internazionale di Fiumicino con un volo da Barcellona, la salma di Niccolo' Ciatti, il giovane di Scandicci pestato a morte nella notte tra venerdi' e sabato scorsi sulla pista da balo di una discoteca di Lloret de Mar, localita' turistica della Costa Brava, in Spagna. Ad accompagnare la salma in questo doloroso viaggio di ritorno a casa sono stati i genitori - il padre Luigi, la madre Cinzia - e la sorella della vittima, Sara, accolti al 'Leonardo da Vinci' dal sottosegretario alla Giustizia Cosimo Maria Ferri e da funzionari di Palazzo Chigi e della Farnesina. Dopo il disbrigo delle formalita' di rito, un piccolo corteo di auto con il feretro si e' diretto verso il Policlinico Gemelli dove, su disposizione della procura di Roma che ha aperto un'inchiesta affidando le indagini al Reparto crimini violenti del Raggruppamento operativo speciale (Ros) dei carabinieri, verra' effettuata una perizia autoptica. Nella notte la salma sara' quindi trasferita a Scandicci, dove domani pomeriggio sono previsti i funerali del 22enne massacrato di botte. Tre le persone coinvolte: tre giovani ceceni residenti in Francia e in vacanza nella stessa localita', uno dei quali ha poi sferrato un calcio devastante alla testa del giovane italiano che era gia' a terra, dopo essere stato piu' volte colpito sotto gli occhi di decine e decine di persone, nessuna dele quali e' intervenuta in sua difesa.