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Cronache
Avellino, dal basket all'espulsione dal Pd. Chi è Festa, ex sindaco arrestato
Gianluca Festa

Tra sponsor e indagini: il sindaco ex giocatore di basket di serie A nei guai e con lui il suo entourage

Quella di Avellino è la storia di un sindaco, ex giocatore di basket di serie A che finisce in una storia di sponsorizzazioni (ritenute dagli inquirenti improprie) a una squadra di basket. Ma ci sono anche finanziamenti non dovuti a soggetti privati, pubblici ufficiali infedeli e concorsi pubblici pilotati. Esplosa questa mattina, la vicenda ha portato a perquisizioni negli uffici e nelle abitazioni degli ex vertici politici della città, un evento senza precedenti.

Nelle prime ore del giorno, i Carabinieri del Comando Provinciale di Avellino e della Guardia di Finanza, coadiuvati dalle unità cinofile della Finanza di Capodichino, hanno dato esecuzione al provvedimento emesso dal G.I.P. del Tribunale della città campana.

LEGGI ANCHE: Corruzione ad Avellino, arrestato il sindaco dimissionario ex Pd Festa

Il quid dell'inchiesta si concentra sul denaro pubblico elargito dal Comune e sulle sponsorizzazioni ad una squadra di basket di Avellino che gioca in serie B. A lato anche delle assunzioni pilotate ad opera del Comune: uno degli indagati aveva le risposte dei quesiti di alcuni concorsi. Parliamo di "un concorso pubblico per esami", scrivono gli inquirenti, "per l’assunzione a tempo pieno e indeterminato di 10 Istruttori di vigilanza e del concorso pubblico per esami, per l’assunzione a tempo pieno e indeterminato di tre funzionari tecnici categoria D1".

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Il sindaco dimissionario, Gianluca Festa (del Pd, ma in contrasto con il Pd) è finito agli arresti domiciliari con l’accusa di reati quali associazione a delinquere, finalizzata a reati contro la pubblica amministrazione, corruzione, falso, depistaggio, rivelazione di segreti, peculato e induzione indebita a dare e promettere utilità. Agli arresti domiciliari è finita anche la dirigente comunale Filomena Smiraglia e Fabio Guerriero, titolare di uno studio di architettura e fratello del consigliere comunale Diego Guerriero, con perquisizioni anche nei confronti della vicesindaco Laura Nargi.

Da tempo la Procura guidata al magistrato Domenico Airoma indagava. In lizza per assumere il ruolo prestigioso di segretario generale del Consiglio Superiore della Magistratura (CSM), Airoma non è volato verso Roma ma è rimasto nella provincia campana. Oggi forse se ne comprende uno dei motivi, visto lo scenario inedito piombato sulla città irpina. In una nota il Procuratore sintetizza i cardini dell’indagine: "La gestione privatistica (o meglio ritenuta tale, ndr) della cosa pubblica all’interno del Comune di Avellino caratterizzati dalla presenza di 'agenti' infedeli, tra questi gli odierni cautelati".

La Procura e i corpi di polizia hanno messo in atto un’articolata attività investigativa, fatta di intercettazioni telefoniche, telematiche, pedinamenti, acquisizioni documentali, perquisizioni e sequestri che sono culminate nelle azioni di questa mattina. Airoma: "Le vicende e le condotte sopra indicate, oggetto del provvedimento cautelare, rappresentano soltanto una porzione di un complesso percorso investigativo afferente ai molteplici traffici delittuosi, che trovano origine ed occasione nella gestione privatistica della cosa pubblica all’interno del Comune di Avellino".

Chi è il sindaco di Avellino, Gianluca Festa

Il sindaco Festa, come dicevamo, è del Pd, ma spesso fa scelte contrarie al Pd. Il 26 marzo scorso aveva rassegnato le dimissioni, dopo la notizia del coinvolgimento nell’indagine. Ma l’ascesa dell’ex giocatore di basket e anche giornalista (ha scritto per Il Mattino e il Corriere dello Sport) non è stata semplice. Già vicesindaco nel 2009, consigliere comunale nel 2011 e consigliere provinciale, viene eletto sindaco di Avellino nel 2019 ma con una coalizione di liste civiche ostili al Pd che batte il candidato proposto dai dem. Il tutto senza abbandonare mai il partito democratico. Alle provinciali successive ci riprova e appoggia un candidato anti dem. Così a febbraio 2022 viene espulso dal partito.

Nel 2015 Festa si era distinto per l’appoggio portato a Vincenzo De Luca presidente, con una lista insieme alla Federazione dei Verdi, grazie alla quale elegge un consigliere regionale nella circoscrizione provinciale di Napoli. Resta negli annali quando nel 2020, da sindaco di Avellino, si improvvisò capo ultrà dei tifosi in una manifestazione. 

L’arresto del sindaco scatta, scrivono gli inquirenti, per un “finanziamento” ad un privato “titolare di un punto vendita di una nota catena del settore della ristorazione, pure lui indagato, in cambio di favori afferenti l’esercizio delle funzioni di primo cittadino”.

Invece l’accusa di peculato e depistaggio scatta per la “sottrazione da parte dell’allora sindaco Gianluca Festa del computer a lui destinato (e in uso) presso il suo ufficio in comune. Tali condotte, chiaramente finalizzate ad ottenere un’utilità personale e a sviare le indagini, seguono di poche ore una vera e propria ‘bonifica’ posta in essere presso i medesimi uffici tramite personale specializzato, alla ricerca di microspie”.

"Il provvedimento restrittivo", scrive il procuratore capo Airoma, "disposto dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Avellino, su richiesta di questa Procura della Repubblica si è reso necessario senza dunque attendere il termine di tutte le investigazioni in corso, afferenti a più 'filoni' di indagine, in considerazione delle numerose fughe di notizie (oggetto di autonomi approfondimenti) e, da ultimo, della condotta di inquinamento probatorio/depistaggio posta in essere dall’allora primo cittadino della città di Avellino".

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