Cronache
Basilicata, concorsi truccati nella sanità. Pittella rinviato a giudizio
Processo anche per altri 21, tra i quali l'ex dg dell'Asl Bari, Vito Montanaro
Basilicata, concorsi truccati nella sanità. Pittella rinviato a giudizio
Il Gup del Tribunale di Matera, Angelo Onorati, ha disposto il rinvio a giudizio di Marcello Pittella, ex presidente della Regione Basilicata, nell’ambito dell’inchiesta su concorsi e appalti truccati nella sanità lucana.
Lo scorso 20 gennaio il pm titolare delle indagini, Salvatore Colella, aveva chiesto il processo per 32 persone e due società coinvolte nell’inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza che il 6 luglio del 2018 portò all’arresto di 22 persone, tra cui Pittella e il commissario straordinario dell’Azienda sanitaria di Matera, Pietro Quinto anche lui rinviato a giudizio.
Il gup ha disposto il processo anche per: Giovanni Chiarelli, all’epoca dei fatti commissario dell’Azienda sanitaria di Potenza; Giovanni Battista Bochicchio ex direttore dell’Asp e del Crob di Rionero e attuale direttore sanitario della Casa Sollievo della sofferenza di San Giovanni Rotondo; Maria Benedetto, all’epoca dirigente amministrativa dell’Asm; Vito Montanaro, Maddalena Berardi, Anna Rita Di Taranto, Davide Falasca, Vito D’Alessandro, Graziantonio Lascaro, Cristoforo Di Cuia, Maria Evangelista Taccardi, Gianvito Amendola, Angela Capuano, Gennaro Larotonda, Gaetano Appio, Carmela Lascaro, Roberto Lascaro, Roberta Fiorentino, Claudio Lascaro
Dovranno rispondere, a vario titolo, di abuso d’ufficio, falso ideologico, truffa aggravata, turbata libertà degli incanti e corruzione. Due gli indagati assolti al termine del rito abbreviato: Alessandra D’anzieri e il professore Agostino Meale. La prima accusata di aver truccato il concorso per la selezione di un posto da dirigente amministrativo dell’Azienda sanitaria di Matera (Asm). Il secondo invece, era imputato del reato di corruzione in concorso con l’ex commissario dell’Asm di Matera, Pietro Quinto, anche lui prosciolto per quest’accusa, in relazione a presunti favori fatti, secondo la Procura, per la carriera universitaria del figlio del dirigente. Prosciolti dalle accuse anche altri dieci indagati: si tratta di Domenico Petrone, Lorenzo Santandrea, Rosanna Grieco, Ida Casorelli, Loanna Giuzio, Ferdinando Vaccaro, Michele Morelli, Francesco Mannarella, Roberto Fiorentino, Luigi Fruscio.