Cronache
"Basta con le croci sulle vette": scoppia la polemica tra Cai, Santanchè e FdI
Santanchè e Fratelli d’Italia all'attacco, ma il presidente del Cai replica: “Equivoco. Mai presa una posizione”
Cai nella bufera: "Basta croci sulle vette". Poi la smentita: "Tutto un equivoco"
Le parole pronunciate qualche giorno fa dal direttore editoriale del Cai Marco Albino Ferrari durante un convegno organizzato all'Università Cattolica di Milano, in occasione della presentazione di un libro - "non saranno istallate nuove croci sulle montagne" - finiscono al centro di una polemica, con tanto di richieste di marcia indietro e dimissioni. É il centro destra ad insorgere, capitanato da FdI. Si fa sentire anche il governo che con la ministra Daniele Santanchè chiede al Club alpino di rimangiarsi la decisione, lamentandosi di non essere stata informata.
Inaccettabile la decisione del Cai. Un territorio si tutela fin dalle sue identità e l’identità delle nostre comunità è fatta anche di simboli pic.twitter.com/sqrnxAOeKs
— Daniela Santanchè (@DSantanche) June 25, 2023
Così qualche ora dopo tocca al presidente Antonio Montani gettare acqua sul fuoco: "non abbiamo mai trattato l'argomento delle croci in vetta in alcuna sede, tantomeno prendendo una posizione ufficiale", assicura scusandosi personalmente con Santanchè "per l'equivoco", nato da "dichiarazioni personali" di Ferrari e da un editoriale su 'Lo Scarpone'.
Il portale del club aveva evidenziato la larga concordanza emersa nel convegno "sulla necessità di lasciare integre le croci esistenti, perché testimonianze significative di uno spaccato culturale, e allo stesso tempo di evitare l'istallazione di nuovi simboli sulle cime".
L'editoriale parlava di una tesi "condivisa pienamente dal Cai" e aggiunge: nessuno intende rimuovere le croci che già ci sono, ma è "il presente caratterizzato da un dialogo interculturale che va ampliandosi e da nuove esigenze paesaggistico-ambientali, a indurre il Cai a disapprovare la collocazione di nuove croci e simboli sulle nostre montagne".
"Non c'è una posizione univoca e non si è mai trattato l'argomento" ribadisce Montani che poi assicura: se se ne parlerà "il ministero vigilante sarà sempre interpelato e coinvolto".