Cronache
“Battute sui gay-soprannomi da donna”,presunti abusi sui chierichetti del Papa
Le testimonianze che gettano ombre su don Gabriele Martinelli. Il collegio dove si formano i chierichetti del Papa è stato definito un "ambiente malsano”
“Continue battute a sfondo omosessuale e soprannomi femminili ai ragazzi”, è quanto emerge dalle testimonianze rese ieri pomeriggio da alcuni sacerdoti ed ex allievi del Pre-seminario vaticano riportate dal Messaggero. “Un ambiente malsano”, è stato definito il collegio dove si formano i chierichetti del Papa. Liti continue, gelosie, amicizie torbide, pressioni psicologiche. Il processo vaticano, in cui il sacerdote Gabriele Martinelli è imputato, ha lo scopo di capire se all'interno del collegio, edificio vicino alla residenza del pontefice, si siano consumate violenze sessuali, come sostiene una presunta vittima. In particolare padre Pierre Paul, maestro della Cappella Giulia e sacerdote della Basilica di San Pietro, ha raccontato di avere ricevuto le confidenze della vittima e che tutti a San Pietro, compreso i vertici, sapevano di quello che accadeva.
Nel 2017 padre Paul si decise a fare una segnalazione alla Commissione per la Tutela dei minori nella Congregazione per la Dottrina della Fede. Avrebbe voluto farlo molto prima – scrive ancora Il Messaggero - ma la presunta vittima glielo ha impedito perché voleva “mettere una pietra sopra” a tutta questa brutta storia. Padre Paul davanti ai magistrati vaticani ammette: “l’ho fatto lo stesso (di andare alla Congregazione della Fede), perché penso che un sacerdote che sa qualcosa e non parla diventa complice”. Padre Pierre riferisce “che si era arrabbiato” nel vedere anni dopo Martinelli ancora a gestire i servizi liturgici con i ragazzi perché “se qualcuno ha problemi di questo genere non lo si mette con i ragazzi”.
Alessandro Flaminio Ottaviani, un altro testimone, in preseminario dal settembre 2010 al giugno 2011, ha raccontato che fra Martinelli e la presunta vittima ci sarebbe stato "dell'odio". Una volta -ha raccontato - era stato attirato dalle urla nella stanza di un altro ex preseminarista, Andrea Garzola, verso il quale Martinelli avrebbe provato una forte attrazione. Arrivando nella stanza Ottaviani avrebbe visto Martinelli rincorrere Garzola e altri due ragazzi e, alla fine del gioco, afferrare Garzola nelle parti intime “come richiesta implicita di un rapporto sessuale”. Garzola aveva rifiutato l’avance e da allora “era caduto in disgrazia”, “emarginato” e pressato psicologicamente al punto da dover abbandonare il San Pio X. Garzola è uno dei testimoni chiamati dal Promotore di Giustizia ma che oggi all'udienza non si è presentato.