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Cronache
Bayesian, similitudini con la Concordia. Cutfielf alla Schettino? Tutti gli errori del comandante che si avvale della facoltà di non rispondere

Il Bayesian

Il comandante del Bayesian si avvale della facoltà di non rispondere

James Cutfield, il comandante 51enne del Bayesian, lo yacht affondato a Porticello lo scorso lunedì, è stato interrogato oggi, martedì 27 agosto. Ma l'incontro con il pm Raffaele Cammarano della procura di Termini Imerese è durato poco: Cutfield si è avvalso della facoltà di non rispondere perché molto provato dagli avvenimenti. Gli inquirenti hanno comunque letto i suoi capi di imputazione. L'uomo è indagato per naufragio colposo e omicidio colposo plurimo

I legali del comandante, Giovanni Rizzuti e Aldo Mordiglia, hanno spiegato: "Il capitano Cutfield si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti ai pm per due fondamentali ragioni: intanto perché, come è agevole comprendere, è davvero molto provato. La seconda ragione è che noi siamo stati nominati appena ieri e per articolare una linea difensiva compiuta, completa e corretta, abbiamo bisogno di acquisire una serie di dati di cui allo stato non disponiamo. Al momento non sappiamo se ci sono altri indagati". 

Sulle condizioni di Cutfield, in ogni caso, non ci sono dubbi. È scoppiato a piangere davanti al pm, le ferite sul suo corpo sono ancora visibili.  La scelta della facoltà di non rispondere rappresenta un suo diritto in quanto indagato. Non ha rilasciato alcuna dichiarazione spontanea. Solo il silenzio, in attesa di sconoscere gli atti del procedimento.

La ricostruzione dell'ex comandante dello yacht

Stando a quanto riporta Ansa, l'ex comandante del Bayesian, Stephen Edwards, prova a ricostruire quanto avvenuto la notte del naufragio. Lo fa con un intervento su Linkedin: "Il portellone dello yacht sul lato sinistro al 100% non era aperto"; con un'inclinazione di 45 gradi e i bocchettoni della sala macchine aperti, la barca può avere "seri problemi" e "inizia a imbarcare acqua". Non c'era obbligo di tenere la deriva mobile abbassata; con un cambio repentino delle condizioni meteo, l'equipaggio aveva un "tempo breve per reagire". Davanti alle coste di Porticiello, aggiunge l'uomo che ha comandato il veliero dal 2015 al 2020, il Bayesian è andato "oltre i suoi limiti operativi".

Bayesian, le drammatiche similitudini col naufragio della Concordia: quei 28 minuti di silenzio fatali

Dietro al naufragio del Bayesian a largo di Palermo ci sarebbero stati errori umani e il disastro si sarebbe potuto evitare, nonostante la tromba d'aria. I pm sono sempre più convinti che tutte quelle vite si sarebbero potute salvare con i giusti accorgimenti. Nel mirino è finito in particolare il comandante James Cutfield, ufficialmente indagato per omicidio e naufragio colposi. Per gli inquirenti di Termini Imerese, infatti, il capitano della nave avrebbe commesso diversi errori che sono poi costati la vita a sette persone, compresi il magnate britannico e proprietario del veliero Mike Lynch e sua figlia. Cuftield - su La Stampa - viene paragonato al capitano Schettino della Concordia, incriminato per aver abbandonato la nave con ancora i passeggeri a bordo. In quel tragico incidente morirono 32 persone. Nell’ordine Cutfield non è riuscito a evitare il naufragio, ha lanciato l’allarme in ritardo, non ha fatto quello che doveva fare per salvare più ospiti possibile e si è allontanato dal veliero che affondava mentre mancavano all’appello sei passeggeri su dodici e il cuoco.

Naufragio Palermo, la svolta: indagato il comandante. "Col portellone chiuso non sarebbe affondata"

Cutfield - prosegue La Stampa - dovrà spiegare perché, nonostante la tempesta sia cominciata intorno alle 3.50, l’allarme con il primo razzo sia partito soltanto alle 4.34. Ovvero 44 minuti dopo. Secondo le ipotesi di chi ha realizzato la nave oltre al portellone laterale era aperto anche il vano tender. Le porte stagne, è l’ipotesi, non avrebbero funzionato a dovere. Il primo razzo sparato, per avvertire dell'affondamento in corso, è stato sparato alle 4.34, ma la nave - secondo le ricostruzioni fatte - ha iniziato a inabissarsi ben 28 minuti prima, alle 4.06.

Interrogato dai magistrati, che hanno richiesto che si fermi ancora un giorno per ulteriori interrogatori, anche il vicecomandante Tijs Koopmans. Il marinaio olandese, 33 anni, insieme al suo superiore sarà chiamato a spiegare perché l’imbarcazione si trovasse in rada nonostante il maltempo, come i passeggeri non sono stati avvisati per tempo e se il portellone fosse o meno aperto.

E intanto si lavora anche all’errore tecnico che oltre alla tromba d'aria potrebbe aver causato il naufragio. Ovvero la mancata chiusura del portellone laterale.

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