Cronache
Becciu: "100 mila euro tolti dalla manina di tuo fratello, mi disse il Papa"
Scandalo Vaticano, parla l'ex cardinale licenziato da Francesco: "Perlasca puntava a diventare Nunzio Apostolico. Io sono innocente"
Scandalo Vaticano, Becciu: "Sono innocente. Non ho usato quei soldi"
Lo scandalo Vaticano si arricchisce di una nuova pagina. Rompe il silenzio uno dei principali accusati, il cardinale Angelo Becciu, licenziato dal Papa, che ha deciso di rilasciare ai giudici oltre due ore di dichiarazioni spontanee. In cui ribadisce "sono innocente" e racconta retroscena inediti su diversi reati che gli vengono contestati. Becciu riferisce le parole del Pontefice: "I magistrati hanno fatto l'indagine e quando Lei ha inviato i soldi (alla diocesi di Ozieri, ndr) c'è stata la manina di suo fratello Tonino che li ha tolti". Francesco chiede anche dei 600 euro alla Cei. "Ci sono questi soldi dell’Obolo di San Pietro e i magistrati con le indagini della Guardia di Finanza hanno visto la manina di suo fratello che ha tolto questi soldi per metterli sul suo conto personale".
Becciu traccia anche il profilo di uno dei suoi principali accusatori, l'ex suo vice monsignor Alberto Perlasca. "Sotto il profilo caratteriale" monsignor Perlasca "era però irascibile e permaloso, forse anche geloso delle proprie autonomie e del ruolo assolutamente dirigista che aveva nell’Ufficio. Coltivava, poi, un grande desiderio: diventare Nunzio Apostolico". Perlasca ha chiesto di costituirsi parte civile al processo. "Una delle questioni più pubblicamente esibite di questa vicenda giudiziaria è la seguente: furono o meno usati, per gli investimenti in questione, fondi derivanti dall’Obolo di San Pietro? La mia risposta ferma è: no! Non furono utilizzati i fondi dell’Obolo - ha affermato Becciu - ma i fondi di riserva della Segreteria di Stato".